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Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


La chiamata ricevuta nella mattinata del 30 Dicembre scorso sul telefono di RJ Barrett, proveniente dal suo agente Bill Duffy, deve aver avuto uno squillo insolito. Per lo stupore del giovane canadese, infatti, i New York Knicks avevano deciso di privarsi di lui, ma ciò che deve averlo sorpreso maggiormente è stata di certo la sua futura destinazione: i Toronto Raptors e il ritorno a casa nel suo Canada e nella sua Toronto. Il giovane talento, appena approdato alla franchigia il cui motto è We The North, ha recentemente raccontato le sue opinioni riguardo questo suo sorprendente quanto inatteso ritorno a casa in un’intervista rilasciata a Marc J. Spears di Andscape.


Dal suo arrivo ai Raptors, che potrebbero non essersi fermati qui con i movimenti all’interno del roster (QUI abbiamo parlato dell’argomento), Barrett ha messo in mostra delle prestazioni sensazionali, permettendo alla sua nuova squadra di mettere negli annali 3 vittorie ed 1 sconfitta sin d’allora. RJ ha messo a referto il personale Season-High da 37 punti nella vittoria per 133 a 118 contro i Golden State Warriors a San Francisco, il suo terzo risultato personale in carriera in quanto a punti segnati. Tra l’altro, i suoi 37 punti sono anche il record per un nativo canadese con addosso la canotta dai Raptors. In quattro uscite stagionali con la sua nuova franchigia – prima della sfida contro i Los Angeles Lakers – RJ Barrett ha messo a referto 21 punti, 6.5 rimbalzi e 3.0 assist.

“Sono stato avvisato quando tutto era già in atto. Ero molto confuso, poiché non me l’aspettavo, non c’era alcun indizio che me lo facesse presagire. Quando Bill mi ha chiamato per avvisarmi la mia prima reazione è stata: “Ok, almeno torno a casa”. Dal mio arrivo mi sono trovato subito benissimo, sia personalmente che sul campo, specie in fase offensiva. Sento di aver giocato bene in queste prime uscite. Nelle prime tre partite non ho segnato moltissimo, quanto meno canestri spettacolari, ma ho provato ad essere utile per i miei nuovi compagni. Sto imparando e devo ancora apprendere tanto, specie riguardo la fase difensiva. Mi alleno ogni giorno per migliorare sotto quell’aspetto.”

RJ Barrett

Barrett è nato il 14 Giugno 2000 a Toronto ed è figlio d’arte, in quanto suo padre, Rowan Barrett, è una leggenda del basket canadese, avendo giocato al college a St. John’s e proseguito la sua carriera professionale in Europa. Rowan, nativo di Toronto, ha preso parte al training camp estivo dei Raptors nel 1997 e nel 1999, ha fatto parte di Team Canada e attualmente fa parte del team management della federazione cestistica canadese. RJ è nato e cresciuto nel sobborgo di Toronto di Mississauga dopo che suo padre ha deciso di ritirarsi dal basket professionistico nel 2008. Da ragazzino è diventato tifoso dei Raptors, appassionandosi a diversi storici giocatori ed alle voci dell’analista Jack Armstrong e dell’annunciatore Matt Devlin. Ha avuto il mito del primo cestista canadese a vestire la maglia dei Toronto Raptors, Jamaal Magloire, nella Stagione 2011/12 – anche lui nativo di Toronto.

“Venire qui negli spogliatoi mi ricorda quando venivo a vedere le partite. Adoravo stare davanti alla TV ad ascoltare Matty [Devlin, ndr] e Jack [Armstrong, ndr], ogni sera. Ci sono fin troppi ricordi per me qui: è casa mia. Mi ricordo che da piccolo andavo pazzo per un altrettanto giovane DeMar DeRozan che schiacciava contro chiunque. Anche Terrence Ross mi piaceva tanto e Sonny Weems ha fatto bene. Ho moltissimi ricordi di quel periodo.”

RJ Barrett
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L’ex New York Knicks ha lasciato il Canada da giovane per giocare alla High School di Monteverde Academy, in Florida, dove ben presto è diventato il primo nel ranking High school basketball player 2018. Dopo aver disputato una stagione alla Duke University, i New York Knicks lo hanno selezionato con la pick n°3 all’NBA Draft 2019, dopo Zion Williamson e Ja Morant. In 4 stagioni e mezza nella Grande Mela, Barrett ha totalizzato 18.1 punti e 5.3 rimbalzi in 297 partite disputate, con due apparizioni ai Playoffs. Dando uno sguardo al passato, RJ parrebbe fiero di quanto raggiunto con la maglia dei Knicks. 

“Ho contribuito a costruire qualcosa di nuovo a New York. Quando sono arrivato non era una gran bella squadra. Al mio addio la situazione era molto migliore di quella trovata al mio arrivo ai Knicks. Per me è stato un boccone amaro da digerire, ma sono comunque felice per i miei ex compagni. La squadra e la dirigenza sono felici della trade portata a termine e non ho altro da augurare se non il meglio per tutti, lì. In questi quattro anni e mezzo trascorsi a New York sono cresciuto parecchio, sia come uomo che come giocatore. Non li dimenticherò mai.”

RJ Barrett

Una volta ufficializzata la trade e compreso di essere entrato a farne parte, anche Immanuel Quickley ha compreso che per Barrett si trattasse di un ritorno a casa. E quando i due neo-arrivati ai Raptors si sono recati per la prima volta agli allenamenti, condividendo il veicolo, ecco che RJ ha iniziato a mostrare la città al nuovo cittadino di Toronto ed ex compagno ai Knicks, indicandogli i vari bar Tim Horton’s, ristoranti come Osmow’s Shawarma e altri rinomati punti d’interesse metropolitano. Quickley, nativo del Maryland, ha ammesso di poter imparare molto sulla cultura cittadina dal suo compagno e amico RJ.

“RJ è davvero felice ed elettrizzato da questo suo ritorno a casa. Al nostro arrivo a Toronto siamo andati subito al centro sportivo per il primo allenamento e durante il tragitto mi ha indicato centinaia di posti. Spesso si soffermava a raccontare suoi aneddoti di quando era ragazzino, del tipo: “Da piccolo di solito venivo a mangiare qui!” oppure “Questo era il mio teatro preferito!”. Dopo la prima partita mi ha fatto vedere un luogo importante della città e ne visiterò ancora.”

Immanuel Quickley
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Il ritorno a Toronto ha significato anche tornare alle vecchie abitudini per RJ, come rivedere luoghi d’infanzia, rigustare vecchi sapori ed incontrare volti noti. Come risultato, l’1 Gennaio 2024 ben 19,800 spettatori hanno fatto registrare il sold out alla Scotiabank Arena di Toronto, per offrirgli una standing ovation nel giorno del suo esordio ufficiale. Barrett è stato schierato in quintetto iniziale da coach Darko Rajakovic, avendo terminato la sfida vinta contro i Cleveland Cavaliers col punteggio di 124-121 con a referto 19 punti e 9 rimbalzi. 

“La prima cosa che volevo fare al mio ritorno era andare a mangiare da Osmow. Ci vado sempre ogni volta che passo da Toronto. La mia famiglia è felicissima del mio arrivo ai Raptors e del fatto che sia qui, a casa con loro. Tutti sono al settimo cielo, felicissimi. Al mio esordio abbiamo avuto un’incredibile standing ovation all’annuncio dello starting lineup, tutti erano entusiasti. Ho pensato: ‘È chiaro che questa sia casa mia’.”

RJ Barrett

L’ex Duke University fa parte di Team Canada, qualificatosi per i Giochi Olimpici di Parigi previsti tra il 27 Luglio e l’11 Agosto 2024. Il fatto che faccia parte del roster dei Raptors lo rende un possibile testimonial ideale per qualunque azienda, compagnia e prodotto non solo dell’area urbana di Toronto, ma dell’intero Paese della Foglia d’Acero. Barrett è l’ottavo cestista canadese ad indossare la canotta dei Toronto Raptors dopo Magloire, Oshae Brissett, Khem Birch, Anthony Bennett, Cory Joseph, Dalano Banton e l’attuale membro del roster We The North, Chris Boucher.

La Stagione NBA 2023/24 ha avuto inizio con 27 atleti canadesi nei vari roster, incluso il detentore del Titolo NBA con i Denver Nuggets, Jamal Murray, l’All-Star degli Oklahoma City Thunder, Shai Gilgeous-Alexander e l’ex campione NBA dei Golden State Warriors, Andrew Wiggins. Ma con RJ Barrett potrebbe essere tutta un’altra storia: essendo un talento domestico che indossa in contemporanea la maglia dei Raptors e di Team Canada, il suo impatto sulle future generazioni potrebbe essere immenso.

“Voglio che tutti i giovani sappiano che sia possibile raggiungere certi traguardi, pur essendo canadesi e provenendo dalle zone in cui sono cresciuto io. Come me, quando osservavo le gesta in campo di giocatori come Tristan Thompson, Cory Joseph, Andrew Wiggins: approdare in NBA è possibile. Riuscire a giocare in NBA e di fronte alla mia gente è un sogno per me. Spero che significhi qualcosa per i ragazzini che mi vedono. Voglio mostrare a tutti quanto sia felice di essere qui e poter aiutare la squadra a vincere. Questi sono i miei principali obiettivi attuali e per il futuro.”

RJ Barrett