Il precedente dell’uomo più discusso del momento

Due giorni fa Nico Harrison è entrato nella storia NBA come l’uomo che ha venduto Luka Doncic ai Los Angeles Lakers, demolendo una squadra che solo sei mesi prima aveva giocato le Finals.
Ma prima di diventare General Manager dei Dallas Mavericks, Harrison lavorava con Nike, e aveva nel suo curriculum una trattativa piuttosto importante andata incredibilmente in fumo: quella con Stephen Curry.
L’episodio risale al 2013, quando Curry, all’epoca atleta Nike, aveva appena portato gli Warriors di coach Mark Jackson al secondo turno dei Playoffs. La sua carriera sarebbe diventata leggendaria da lì ad una manciata di anni. Ma il rapporto con Nike si incrinò quando gli venne impedito di organizzare un camp estivo che portasse il suo nome.
Secondo quanto riportato da Ethan Strauss, storico insider della Bay Area, al meeting tra le parti Harrison pronunciò male il nome del #30 (Steph-on invece che Steph-en) e riciclò una presentazione già usata in passato con Kevin Durant.
La sua offerta fu tanto insoddisfacente che Curry decise di firmare con Under Armour, con cui avrebbe poi aperto una linea di abbigliamento interamente dedicata. Nike si fece scappare uno dei giocatori migliori della storia del gioco, e la responsabilità fu di Harrison.