La prima edizione del nuovo campionato invernale creato dalle giocatrici della WNBA è appena finita. Com’è andata?

Napheesa Collier e Breanna Stewart, Unrivaled, Bleacher Report
FOTO: Bleacher Report
La prestazione monstre della Point Gawd contro le Laces.

Ma che cos’è Unrivaled?

Collier ha battuto Aaliyah Edwards con un fadeaway, che ormai è diventata la sua specialità. Se fate caso all’eleganza con cui esegue quella mossa, potete anche facilmente intuire da chi l’ha imparata.

Un’altra cosa molto efficace per l’intrattenimento è il cosiddetto Elam Ending. I primi tre quarti, infatti, durano 7 minuti, mentre l’ultimo non ha durata: viene stabilito un punteggio da raggiungere (ovvero 11 punti in più del punteggio della squadra che chiude in vantaggio il terzo periodo), che garantisce la chiusura della partita con un game-winning shot. Se, da un lato, è difficile creare interesse e passione attorno a una lega creata dal nulla, il vantaggio è che si può lasciare spazio alla creatività e alla sperimentazione. E per il momento è l’aspetto più positivo di Unrivaled.

Non sappiamo quale sarà il futuro di questa competizione. In parte dipenderà da cosa decideranno di fare le altre giocatrici, da Clark e Wilson in giù. Per il momento sono ancora tante le giocatrici della WNBA che scelgono di giocare in Turchia, in Spagna, o in Cina durante i mesi invernali, ma se Unrivaled volesse provare a ingrandirsi, potrebbe rappresentare una possibilità per tante atlete e per il basket femminile in generale.