FOTO: CBS Sports

Se l’eco mediatica di un’esclusione di Bronny James dal mock Draft 2024 di ESPN si prospettava devastante, figuratevi quale sarà il suo impatto dopo l’intervento di papà LeBron James. Sia chiaro, il “figlio d’arte” è ancora liberissimo di iscriversi al prossimo NBA Draft, i mock Draft sono una semplice proiezione – se tale si può definire – che cerca di stabilire da quale squadra un determinato prospetto verrà scelto, sono un esercizio e servono ad approfondire doti dei giocatori e bisogni della squadra, non si basano necessariamente su fonti o notizie. Ma, arrivando il calo di quotazioni dalla stessa ESPN che a giugno scorso proiettava il giovane di USC alla scelta 17, agli Atlanta Hawks, con estrema gioia del padre, è necessaria almeno qualche premessa. Per esempio, va ricordato prima di tutto che Bronny James si è ripreso bene, ma ha comunque avuto un arresto cardiaco a luglio, fattore da tenere in considerazione nella valutazione fisica del giocatore e delle sue attuali prestazioni, per cui sono necessaria pazienza e prudenza. Inoltre, che sia consequenziale o meno, l’impatto di James Jr. su USC non è stato proprio memorabile: 20.2 minuti di media in 19 gare, con 5.5 punti, 2.8 rimbalzi, 2.5 assist, 0.7 palle rubate e 1.1 palle perse a partita, tirando con il 37.1% dal campo, il 27.5% da tre punti e il 62.1% dalla lunetta. Anche per questo, la scelta di Jonathan Givony (Draft analyst di ESPN) è stata quella di spostarlo dal mock Draft 2024 a quello del 2025, proiettandolo al secondo giro con la scelta numero 39. Non una bocciatura, come chiarisce lui stesso, ma una scelta dettata dal fatto che una seconda stagione collegiale potrebbe far bene a Bronny, facendolo risalire in ottica Draft 2025:

“Bronny James non ha prodotto come un giocatore one-and-done (“fatto e finito”) in questa stagione finora. Le sue medie e percentuali non sono buone e USC è penultima nella Pac-12: non è un giocatore di calibro “one-and-done”. Gioca a “patata bollente” con i compagni (si danno la palla avanti e indietro a vicenda, ndr.), muovono la palla a destra e a sinistra, manca di assertività e ha sprecato molte opportunità di entrare con più costanza nelle partite quando hanno avuto infortuni e il bisogno che salisse di livello, dimostrando di essere un giocatore NBA.”

“Amo ancora come gioca Bronny James. Ricordo che ha perso 4 mesi per un problema cardiaco a partire da luglio, fattore che sembra davvero aver portato la sua stagione a deragliare. Resta uno dei migliori difensori di questa classe di freshmen, è fenomenale nel navigare i blocchi, sugli uno-contro-uno, nell’intralciare i consegnati e nel generare palle perse. È molto fisico, è competitivo, comprende il gioco: credo che un’altra stagione, da sophomore, metterebbe in mostra un giocatore completamente diverso, potenzialmente ancora da lottery.”


Al netto del rendimento corrente, dunque, iscriversi al Draft 2024 potrebbe essere controproducente, creando anche dinamiche legate maggiormente allo status del padre che non al merito del figlio, concetto spiegato bene da Adam Finkelstein di 247Sports:

“Ritengo che sia possibile e molto probabile che si dichiari eleggibile per il Draft 2024. E, se avete seguito negli anni LeBron James, dovreste sapere che si tratta di una figura che detta le scelte di un front office più di qualunque altro giocatore nella storia. Sta architettando questa cosa da due anni. E penso che sia molto probabile che Bronny si troverà in NBA il prossimo anno. Ma, come ho detto anche in precedenza, non si baserebbe soltanto sui suoi meriti come prospetto ma su quello che porta con sé essere il figlio di LeBron James.”

Il mock Draft di ESPN, e dunque il tran tran mediatico che ne è derivato, è ovviamente giunto anche alle attenzioni di LeBron James, che nella notte ha twittato compulsivamente sull’argomento, salvo poi eliminare immediatamente le parole postate su X. Ma nell’era social non si sfugge a queste dinamiche, pertanto ecco il contenuto tratto dagli screenshot:

“Potete per favore lasciare che il ragazzo viva la sua vita da ragazzo e si goda la pallacanestro collegiale? Il lavoro e i risultati parleranno alla fine, indipendentemente da quello che deciderà di fare. Se non lo sapete, non gli interessa cosa dica un mock Draft, lui LAVORA e basta. Earned Not Given! (è un qualcosa che si guadagna, non regalato).”

“E a tutti gli altri ragazzi che si impegnano per diventare grandi tenete solo la testa bassa, paraocchi e continuate a darvi da fare. Questi mock Draft non contano nulla! Ve lo giuro! Conta SOLO IL LAVORO!! Parliamo di VERA PALLACANESTRO GENTE!!”

Dire che Bronny James possa essere materiale NBA, comunque, al di là dell’esposizione maggiore rispetto ai coetanei, non è una bestemmia. Come avevamo approfondito anche QUI, prima del problema cardiaco le domande derivavano maggiormente dal fatto che venisse proiettato più in alto del dovuto in ottica Draft, non tanto da una sua possibile selezione, secondo noi più giusta comunque verso fine primo giro/inizio secondo. Le recenti prestazioni, ovviamente, rendono la linea scelta da Givony e da ESPN più comprensibile, indirizzata a consentire al prospetto di svilupparsi meglio per un altro anno in ottica NBA. Vedremo cosa sceglierà Bronny ed eventualmente quanto influirà LeBron.