Un retroscena su una scelta di mercato dei Denver Nuggets di qualche anno fa; protagonisti: Jamal Murray e Kyrie Irving

Il titolo vinto dai Denver Nuggets sa, prima di tutto, di trionfo della programmazione. Negli ultimi anni, i Nuggets non si sono mai affidati a colpi ad effetto, preferendo invece crescere i giocatori scelti al draft e avere pazienza nella costruzione del contorno. Certo, nessun’altra squadra ha Nikola Jokic, ma il modus operandi adottato non è comunque scontato per la recente NBA.

Eppure, qualche anno fa hanno avuto l’occasione di accelerare il processo verso la corsa al titolo. Parliamo dell’estate 2017, quando ancora Jokic non era il miglior giocatore della lega e i Nuggets di Mike Malone non viaggiavano ai vertici della Western Conference.

Secondo quanto riportato da Zach Lowe di ESPN, il coach aveva avuto discussioni con l’allora General Manager Tim Connelly sulla possibilità di scambiare Jamal Murray, un anno dopo la sua scelta al draft, per ottenere giocatori forti e pronti subito per competere.


Tra le opzioni c’era anche quella riguardante Kyrie Irving, che aveva appena chiesto una trade ai Cleveland Cavaliers, un anno dopo il titolo vinto nel 2016.

Tuttavia, i Nuggets hanno immediatamente scartato l’eventualità, optando invece per puntare sul giovane Murray, sicuri che sarebbe diventato il perfetto complemento accanto a Jokic. Tre anni dopo sono arrivate le Western Conference Finals, sei anni dopo il tanto agognato titolo.

Irving, invece, firmò poco dopo per i Boston Celtics, dando inizio all’odissea degli ultimi anni che tutti ben conosciamo.