Origini, esecuzione, precedente: tutto sul set usato da Joe Mazzulla per il tiro decisivo di Jayson Tatum contro i Philadelphia 76ers

La partita di sabato notte tra Boston Celtics e Philadelphia 76ers è stata tra le più intense ed avvincenti della Regular Season in corso. Il finale non è stato da meno, con una splendida tripla di Jayson Tatum che ha portato i suoi avanti di 3 punti a tempo quasi scaduto, sancendo la vittoria.

La conclusione, però, deriva da un disegno ben specifico di Joe Mazzulla durante il timeout.

Lo schema si chiama appunto “EOG on the run”, e ha come obbiettivo non solo quello di isolare l’attaccante designato contro il diretto marcatore, ma anche quello di procurargli una ricezione dinamica. Mentre Marcus Smart riceve il pallone dalla rimessa, Tatum scatta all’improvviso, riceve il passaggio schiacciato del compagno e ha già un piccolo vantaggio nei confronti di De’Anthony Melton.

Quando il numero 0 si ferma (con ottima coordinazione), l’inerzia lo porta a creare separazione da Melton, sufficiente per avere a disposizione un tiro ad alta qualità per uno shot maker come lui.

Le pecche della controparte non mancano. Doc Rivers avrebbe potuto scegliere un difensore più alto da mettere su Tatum, e lo stesso Melton avrebbe potuto reagire più rapidamente a un movimento abbastanza telefonato del suo avversario. Le sbavature, d’altronde, fanno parte del gioco, e causarle è un merito.

I più attenti avranno notato che non è la prima volta in cui Boston ha utilizzato questo schema per innescare Tatum in un finale di partita. Era successo anche a inizio stagione, contro i Cleveland Cavaliers. Anche in quel caso, il disegno portò a un canestro.

L’origine, invece, è da ricercare in Mike D’Antoni. Furono infatti i suoi Houston Rockets ad eseguire per la prima volta il set, con l’obbiettivo di favorire James Harden.

In NBA, la tentazione di limitarsi a consegnare la palla in mano al giocatore più forte per un semplice isolamento statico, in queste occasioni, è sempre molto forte. Ma la scelta migliore rimane quella di provare a costruire qualcosa di più elaborato.