Paul non può più essere una seconda opzione offensiva, o trascinare per conto suo la squadra alla vittoria, ma ha ancora quell’energia necessaria per vincere un titolo.

FOTO: Valley of the Suns

Questo contenuto è tratto da un articolo di Dave King per Bright Side Of The Sun, tradotto in italiano da Niccolò Scquizzato per Around the Game.


I Phoenix Suns hanno ottimi scorer a roster.


Devin Booker e Kevin Durant sono in grado di segnare 28+ punti a notte, essendo due dei migliori marcatori del pianeta. Deandre Ayton segna una media di 18 punti a partita, ma è capace di farne tranquillamente 30, se motivato e adeguatamente coinvolto nei giochi offensivi.

Ma cosa succede se qualcuno di loro è infortunato? Chi altro può fare canestro nei Suns?

Oltre questi primi 3, solo tre giocatori hanno almeno una media di 10 punti in carriera, e due di questi rischiano di non vedere il campo ai Playoffs a causa della loro difesa: T.J. Warren (14.7 PPG) e Terrence Ross (11.0 PPG).

Infatti, mercoledì scorso, Warren (20 minuti) e Ross (12 minuti) hanno avuto l’occasione di giocare minuti significativi perché sia KD che Ayton erano fuori, lasciando il solo Booker come unico marcatore pericoloso in rotazione.

Ma c’è un altro giocatore, all’infuori dei top 3, che è in grado di rimpiazzarli con una difesa sufficiente da garantirgli una buona dose di minuti ogni notte. E non è Landry Shamet.

Il suo nome è Chris Paul.

Se ancora servissero presentazioni, Chris Paul, noto ai più con il nickname The Point God, è un candidato sicuro per l’Hall of Fame, inserito nella top 75 dei giocatori migliori di sempre, con una media di 18 punti a partita nell’arco di 18 stagioni in carriera, con almeno 20+ punti in quasi il 40% delle 1206 gare da lui giocate. È l’unico giocatore della storia ad aver accumulato almeno 20.000 punti e 11.000 assist e 2.500 palle rubate.

Eppure, ora ha 37 anni e non è più in grado di garantirti 20 punti a partita in maniera costante. Infatti, in questa stagione sta avendo la media punti più bassa in carriera (13,6 punti), rispetto ai 14,7 dello scorso anno.

Paul è attualmente alla 21ª gara consecutiva con meno di 20 punti segnati, e quest’anno ha segnato almeno 20 punti in sole 8 occasioni. Queste otto partite sono un segnale inequivocabile della regressione naturale di un giocatore in grado comunque di mantenere un livello impressionante dopo 18 stagioni. CP3 è vecchio, e Madre Natura prima o poi si mostra a tutti. Sempre.

Comunque, Paul continua a farsi valere. Avrà anche segnato 20+ punti in sole otto gare questa stagione, ma solo 28 giocatori nella storia NBA sono stati capaci di segnarne altrettanti a 37 o più anni.

Fonte: basketball-reference.com

Ad oggi, i punti segnati non rappresentano il solo contributo che CP3 sta dando. Sta accumulando ancora assist (5° in NBA con 9.1 APG) e palle rubate (10° con 1.6 SPG).

Solo tre giocatori nella storia del gioco (John Stockton/113, Steve Nash/75 e Jason Kidd/38) hanno avuto gare da 10 o più assist dopo i 37 anni (Chris Paul/23), e solo 19 giocatori hanno registrato gare con 3 o più palle rubate questa età (Chris Paul/8).

Questo ripasso storico fa sperare che CP3 possa rimanere un giocatore di alto livello per ancora qualche anno. Non è più il Chris Paul dei vecchi tempi, ma un buon comprimario.

Giocare ancora per qualche anno non sarebbe un unicum per Paul. 34 giocatori nella storia dell’NBA hanno giocato più gare da titolari rispetto alle 51 di CP3, dopo aver compiuto 37 anni, e 20 giocatori ne hanno giocate più di 100.

Ma quali di queste erano partite importanti? Parliamo di Playoffs.

Nella storia della lega, 41 giocatori erano titolari in almeno una partita, dopo i 37 anni, incluso Paul (5) e P.J. Tucker (11) l’anno scorso. Kareem Abdul Jabbar ha giocato 111 gare Playoffs da titolare dopo aver compiuto 37 anni e sette altri giocatori ne hanno registrate almeno 21, numero che servirebbe a CP3 per vincere l’anello questa stagione (5 lo scorso anno + almeno 16 quest’anno).

Fonte: basketball-reference.com

Non sorprende il fatto che Chris Paul sia in questa classifica.

Bisogna sperare che continui così. Non più come All-Star, ma come grande point guard titolare in una squadra competitiva, capace di arrivare fino in fondo.

Ed è per questo motivo che i Suns hanno aggiunto Kevin Durant. Perchè possono contare su di lui per segnare, su Booker, Ayton e perfino Shamet, Ross e Warren.

Paul può operare da regista dietro le quinte, e comunque essere in grado di segnare canestri importanti in catch and shoot come faceva Kidd verso fine carriera. Kidd ha giocato 31 gare da titolare dopo i 37 anni, inclusa la stagione 2010-11 quando i Mavericks hanno vinto il titolo. Quello era il primo dei tre anni in cui non è stato All-Star, per chiudere una carriera in cui il suo unico anello è arrivato ad un’età non ancora raggiunta da Chris Paul oggi. Nel 2010-11, Kidd ha avuto una media di soli 7.9 punti, 8.2 assist e 1.7 palle rubate in 80 partite, più 9.3 punti e 7.3 assist in 21 partenze ai Playoffs.

Fate rientrare Durant. Rimanete tutti sani. E lasciate che Chris Paul sia il vostro Jason Kidd, per vincere il suo primo anello. Solo, non aspettatevi che sia ancora la vostra seconda opzione offensiva.