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Dopo una Regular Season ondivaga, caratterizzata da incognite, qualche infortunio e cambi in panchina, i Milwaukee Bucks si preparano alla ottava post-season consecutiva. A differenza degli ultimi anni però la squadra, a qualche ora dall’inizio del primo turno contro i Pacers, non dà l’idea di poter andare fino in fondo, visto che i problemi sono più delle certezze. Dopo un inizio di stagione incoraggiante, coach Griffin è stato licenziato nonostante i Bucks avessero in quel momento il secondo miglior record della lega e fossero 2° per Offensive Rating. A sostituirlo è arrivato Doc Rivers, chiamato a far funzionare la difesa di MIlwaukee, che fino a quel momento aveva mostrato delle grandi lacune, e a proseguire con il lavoro fatto da Griffin in attacco, cercando anche di migliorare il rapporto tra giocatori e coaching staff, incrinatosi durante la permanenza del vecchio allenatore. Tutto ciò non è successo:

  • La difesa ha fatto un piccolo step in avanti, aiutata anche dall’arrivo di Beverley al posto di Payne e dal rientro di Crowder a pieno regime, passando dal 116.8 al 113 di Defensive Rating
  • L’attacco, così come le vittorie, si è fermato. Pace più basso, meno transizioni, meno efficienza al tiro (61.3 di TS% con Griffin, 58.6% con Rivers) perdendo circa 6 punti ogni 100 possessi
  • Voci parlano già di mezza NBA pronta a sondare il mercato in caso di una prematura uscita dei Bucks dai Playoffs, forse sintomo del fatto che in spogliatoio il rapporto non sia dei migliori

Le possibili chiavi di svolta

Nonostante ci siano maggiori preoccupazioni rispetto agli anni passati, i Milwaukee Bucks sono comunque una delle migliori squadre della Eastern, che potrà contare su un core esperto, pieno di giocatori che potranno aiutare i Big 3 a svoltare le partite per cercare di tornare sul tetto del mondo.

Bobby Portis si è confermato come uno dei migliori sesti uomini della lega, risultando fondamentale anche nei minuti decisivi di alcune partite importanti, aiutando la squadra sia da dietro l’arco (41% in stagione, secondo miglior dato in carriera dopo l’anno del titolo) che a rimbalzo, regalando a Rivers una valida alternativa in ottica Playoffs, dove Brook Lopez sarà come sempre vittima di un perenne mismatch hunting. Malik Beasley, dopo una parentesi negativa negli scorsi Playoffs, è tornato ad essere un tiratore d’élite, superando il suo precedente record in carriera, facendo vedere anche qualche lieve miglioramento in fase difensiva durante la stagione, soprattutto se inserito nel quintetto giusto. Ai Playoffs la sua pericolosità dall’arco sarà fondamentale per le speranze dei Bucks, soprattutto quando (e se) Giannis rientrerà.


Khris Middleton è sembrato in ripresa nell’ultimo periodo: rispetto allo scorso anno sembra più fluido nei movimenti e non a caso le percentuali al tiro si sono rialzate. Le sue capacità di shot making a gioco rotto, unite alla sua pericolosità sugli scarichi saranno una delle chiavi della serie contro i Pacers, dove però sarà difficile nasconderlo in difesa. Nonostante il miglioramento in attacco è proprio la sua metà campo il problema più grande dell’ ex Texas A&M. La sua run dipenderà molto dai problemi fisici ma la presenza di Lillard potrebbe aiutarlo sotto questo punto di vista: un load meno elevato gli permetterà di sfiancare meno le ginocchia e le caviglie che dal 2022 lo stanno tormentando.

Giannis e Dame: ora di fare sul serio

Nonostante il supporting cast sia di un buon livello (ai sopracitati si possono aggiungere Lopez, Crowder, Connaughton e Beverley) le fortune dei Bucks passeranno, ovviamente, dalle mani del duo Damian LillardGiannis Antetokounmpo. Il gioco a due tra i due All-Star sarà la chiave di questi Playoffs in tutte le sue sfaccettature. Sul pick&roll la difesa dovrà prendere una decisione:

  • Raddoppiando Lillard per non concedergli un tiro wide open si aprirà il campo per Giannis, che potrà chiudere comodamente al ferro se la difesa dovesse chiudere il tiro agli altri Bucks:
  • Se invece la difesa dovesse collassare in area per non lasciare un appoggio semplice a Giannis, chiudendo la restricted area, si aprirebbero degli spazi che il supporting cast potrà sfruttare come già accaduto in stagione:
  • Contro una drop coverage, che sia su un pick&roll o un consegnato, per contenere le penetrazioni di Antetokounmpo, Lillard avrà la possibilità sia di tirare con spazio che di attaccare il ferro per scaricare ai vari Beasley, Portis, Middleton:

Giannis sì o no?

Il dubbio che attanaglia i tifosi di Milwaukee (e di Indiana) è quello sulla presenza di Antetokounmpo nelle prime partite della serie. Al momento il greco non dovrebbe essere in campo in Gara 1, ma potrebbe essere una tattica di Milwaukee per mischiare le carte in tavola e confondere i Pacers. La presenza del due volte MVP sarà chiaramente fondamentale per le sorti della franchigia del Wisconsin che però, a differenza dello scorso anno, potrà contare su un Lillard in più. L’ex Blazers si è fatto sempre trovare pronto nelle partite non giocate da Giannis, offrendo prestazioni di alto livello e regalando delle vittorie importanti alla squadra.

Milwaukee-Indiana, atto terzo.

Dopo la semifinale di In-Season Tournament e gli screzi avuti dopo la notte dei record di Giannis è finalmente arrivata la serie di Playoffs che tutti, Antetokounmpo in primis, volevano. Sarà complicata visto che, con le lacune della difesa POA di Milwaukee, Haliburton (come tutte le guardie All-NBA caliber) potrà mettere in difficoltà i Bucks. Non a caso anche in stagione regolare il play ex Iowa State ha dominato contro tutte le difese che ha trovato, chiudendo le 5 partite stagionali (4-1 in favore dei Pacers) con 27 punti e 11 assist di media – tirando con il 65,1 di True Shooting%. Insieme a lui ci saranno Siakam, Turner e tutto il resto dello young core dei Pacers, che hanno dimostrato di poter essere un attacco molto efficiente che può far vacillare la già precaria difesa di Milwaukee.

L’esito della serie si gioca tutto sulla presenza del greco: con lui al 100% i Bucks possono chiuderla agilmente in 5 vista la maggior esperienza a giocare partite di questo tipo. Al contrario, senza di lui Indiana potrebbe spuntarla in 5-6, sfruttando la mancanza di un perno difensivo determinante per gli avversari. Se invece dovesse essere al 50% attenzione a una possibile Gara 7, poiché Antetokounmpo avrebbe maggiori difficoltà nell’attaccare l’area ben difesa da Turner e Siakam e a difendere contro giocatori abbastanza mobili come loro due.