La stagione dei San Antonio Spurs è finita: chi, a parte Victor Wembanyama, è stato il miglior giocatore?

FOTO: Air Alamo

Questo contenuto è tratto da un articolo di Jahlil Williams per Air Alamo, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


La stagione dei San Antonio Spurs si è ufficialmente conclusa con tanti alti e altrettanti bassi. Ci sono state molte speculazioni sulla possibile lineup titolare prima che Gregg Popovich confermasse i sospetti che avremmo visto Jeremy Sochan partire in quintetto come point guard. L’attesa di un impatto nella metà campo difensiva era sensato, volendo più taglia e stazza per difendere il sempre maggior numero di portatori ben piazzati, come Luka Doncic e Shai Gilgeous-Alexander, ma sfortunatamente la difesa è apparsa in crisi tanto quanto l’attacco. Non c’è voluto molto per cambiare idea su Sochan in quel ruolo e, una volta che Pop ha messo la parola fine ad altri esperimenti con Malaki Branham nella first unit, si è passati a un cambiamento maggiore: l’inserimento di Tre Jones.


Quando Tre Jones è entrato in quintetto, ha rivoluzionato completamente il modo di giocare. Ha garantito a Zach Collins un ruolo in uscita dalla panchina, mossa che ha portato un grosso impatto migliorando le spaziature e il flusso offensivo sin da subito. In quanto giocatore con esperienza da point guard, è stato capace di avviare meglio di chiunque altro gli schemi offensivi, convertendo gli entry pass con maggior successo dei compagni e ben conscio di come organizzare la squadra. Tra i giocatori dei San Antonio Spurs con più minuti, Jones ha avuto il miglior offensive rating (110.8).

Anche la difesa è migliorata, mostrando come il concetto alla base dei quintetti con Sochan fosse errato. Mettere Jones in panchina significa inserire in quintetto un peggior difensore in generale, dal momento che non c’è dubbio che Keldon Johnson e Malaki Branham non brillino nella propria metà campo quanto il prodotto di Duke. Un solo giocatore ha avuto un win share più alto di Victor Wembanyama: Tre Jones. Ha migliorato costantemente anche il proprio jumper nel corso della stagione, rendendosi una minaccia dal perimetro. La sua professionalità e la mano ferma sono aspetti solo positivi di cui gli Spurs avranno bisogno nel lungo periodo. Magari non sarà il titolare inamovibile che cercano nel ruolo, ma serve profondità per competere. Che San Antonio abbia già un altro pezzo da tenere in questo nucleo è un bene, soprattutto se gioca così. Tre Jones è un lusso e l’MVP di questa stagione degli Spurs, a parte Victor Wembanyama.