Foto: The New York Times

Questo contenuto è tratto da un articolo di Evan Bell per Sportskeeda, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


LeBron James ha scioccato il mondo NBA nel profondo, quando è andato in TV nazionale per dichiarare la propria intenzione di unirsi ad i Miami Heat, nel 2010. Come nativo di Cleveland, James era visto come l’unica speranza della città per terminare l’astinenza da titoli sportivi. Ma quando ha annunciato di voler portare il suo talento a South Beach, uno sciame di controversie si è alzato.


I fan sono scesi in strada, bruciando le loro maglie di LeBron James mentre altri distruggevano le signature shoes Nike. Nel mentre, gli utenti dei social si sono subito prodigati nel condividere la loro condanna per la scelta di unirsi con altri due giocatori d’élite.

Quando il calendario per la stagione successiva è stato rilasciato, molti fan ed analisti si sono subito concentrati sul vedere quando gli Heat avrebbero visitato i Cavs. Il 2 dicembre 2010, 13 anni fa, LeBron James si è preparato per affrontare la sua vecchia squadra nella sua città natale di Cleveland.

Durante l’ultimo episodio di “More Than an an Athlete di ESPN, James ha parlato con i suoi amici d’infanzia per riflettere sull’atmosfera di quella notte a Cleveland.

Non dimenticherò mai quella notte. 2 Dicembre 2010. Sto per salire sul bus, e sul mio piano si apre l’ascensore e ci sono due ragazzi con la maglia “F**k LBJ”… e quando hanno notato che ero io, uno dei due mi ha chiesto “oddio, posso fare una foto con te? Non sono nemmeno di Cleveland”

La prestazione di LeBron nel ritorno

Dopo l’incidente con i due individui sull’ascensore, James è sceso in campo alla Quicken Loans Arena. É stato accolto da un’arena piena di supporter dei Cavaliers, molti dei quali tenevano in mano un cartello con parole d’odio.

Uno dei più notabili recitava: “I traditori non lasciano eredità”, mentre un altro parodizzava il celebre slogan We Are All Witnesses mostrandolo al contrario con accanto la scritta “Quitness”.

Nonostante ciò, LeBron è riuscito a mettere a tacere la folla e le critiche con una stat-line incredibile. In 30 minuti di gioco, James ha segnato 38 punti, 24 dei quali nel solo 3° quarto.

Dall’altra parte, l’intera starting lineup dei Cleveland Cavaliers ha raggiunto solo 28 punti complessivi, con James a superarli in solitaria. In più, ha contribuito con 8 assist e 5 rimbalzi nella vittoria dominante dei suoi per 118-90.

Parlando con i media dopo la partita, James ha citato le tensioni e come sia stato giocare in un ambiente con così tanta pressione:

Ho dovuto rimanere concentrato, senza dare importanza a quanto veniva detto o fatto durante la partita, ho cercato solo di mantenere la lucidità.

Capisco la loro frustrazione. Capisco che le cose avrebbero potuto essere leggermente diverse quest’estate per entrambe le parti. Ma sto andando avanti

Nonostante siano serviti vari anni a LeBron James per tornare, quando l’ha fatto, ha mantenuto fede alla sua promessa e portato a Cleveland il titolo, ponendo fine alla siccità che durava da 52 anni.