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I Miami Heat hanno perso una partita di Playoffs, e persino in casa, che ci crediate o no. Come si sono comportati in questo primo momento di difficoltà delle Eastern Conference Finals? Tutto sommato, bene per una discreta dose di tempo.

A condannarli è stata la transizione difensiva, con una Boston rapida ma calma, che ha trovato sempre la miglior soluzione, anche per il discreto numero di palle perse e errori forzati dall’altro lato. In generale, l’esecuzione dei Celtics è stata molto migliore nel secondo tempo rispetto a quanto non fatto in tutte e tre le altre gare sommate, sia contestando al meglio i tiri avversari nel pitturato, sia gestendo con molta più attenzione i vantaggio creati e gli aggiustamenti avversari, inclusa la zona.

In questa situazione, la valvola di sicurezza dei Miami Heat è stata la più scontata che si possa immaginare: palla in mano a Jimmy Butler, “e s’abbracciamo”. Ovviamente è più complesso di così, ma che la superstar abbia aumentato il numero di possessi da “protagonista” diretto è un dato di fatto. Così come è vero che sia stato lui il primo a predicare calma, oltre a “intonarla”.


La più grossa run di Boston è arrivata nel terzo quarto, con un parziale di 18 a 0 in 4 minuti e mezzo. La risposta di coach Erik Spoelstra è stata, come detto, dare palla in mano alla stella e organizzare tutto il possibile per muovere il tabellino. L’arma primaria degli Heat, in questi casi, consiste nello sgomberare il lato e giocare un empty side pick&roll.

Il partner preferito di Butler è Bam, come si può notare nella prima delle due clip qua sotto: la reazione dei Celtics è sempre la drop, questa volta con un Horford meno profondo del solito, il quale viene infatti bruciato dall’avversario, che appoggia al ferro. Idealmente, lì sarebbe dovuto arrivare uno stunt da parte di Jaylen Brown, compito assolto molto bene da Tatum in altre situazioni, mentre Smart non ha la taglia per contestare il tiro una volta superata la prima linea.

Nella seconda clip, è Zeller a portare il blocco, che Butler rifiuta istantaneamente prevedendo l’ice di Smart, per poi bruciare anche Robert Williams, proteggendosi con il ferro.

A proposito di Robert Williams e di liberare il lato: nella clip seguente i Celtics accettano lo switch e lasciano Time Lord solo sull’isola contro Butler. Potete notare benissimo come le maglie di Miami siano tutte concentrate sul lato debole, Zeller incluso, in modo da portare il più lontano possibile gli aiuti.

Questo tipo di attacco non è proprio quello canonico di Spoelstra, né tantomeno il più agevole per la star degli Heat, il quale ha però dimostrato più volte in questi Playoffs di poter estrarre al momento giusto il coniglio dal cilindro anche tirando da furoi. Non è questo il caso, sebbene il lato libero si riveli comunque utile per catturare il rimbalzo offensivo e lucrare un fallo.

Giusto, i falli. Qualunque giocatore di pick&roll che si rispetti ha bisogno di andare con continuità in lunetta, e Butler in questo è un fenomeno. I suoi pick&roll nel terzo quarto hanno prodotto due punti-per-possesso, una miriade, anche grazie a situazioni come la successiva.

Questa volta non siamo sul lato, ma si gioca un possesso centrale con un “horns” screen:

  • Strus arriva a bloccare, ma “ghosta” il blocco aprendosi e portando fuori Grant Williams
  • l’altro Williams, Time Lord, è su Zeller dal lato opposto e un po’ troppo alto, tanto che fatica a recuperare e commette fallo
  • da notare come Tatum sia poco reattivo e venga subito bruciato da Butler, che calcola come un computer la strada più favorevole verso il ferro, sul lato opposto rispetto a Time Lord

E, ancora, se i Celtics accettano di buon grado il cambio, come spesso hanno fatto affidandosi a Al Horford, questo Butler ne esce avvantaggiato. In quest’ultimo video c’è ancora un semplice isolamento, nemmeno con il lato del tutto libero, essendoci Caleb Martin in angolo sul lato forte.

La star dei Miami Heat attacca a testa bassa, legge l’aiuto di Jaylen Brown – che ancora una volta non è reattivo e abbocca subito alla finta, dando le spalle al suo matchup – e lascia lì il cioccolatino per Zeller, che chiude addirittura con un and-one, su un altro errore di Brown nel timing di salto.

Per chiudere, invece, torniamo all’inizio. Boston è partita subito forte, staccando i Miami Heat, che si sono ancora una volta affidati alla loro star dandogli palla in mano. Questa volta, oltre che con il pick&roll, creando soluzioni più creative per fare mismatch hunting.

Tatum ha iniziato discretamente bene la partita su Butler, tenendo il più lontano possibile Derrick White, troppo sottodimensionato per questo compito difensivo. La soluzione architettata da Spoelstra è stata giocare entrate Pistol nei primi secondi dell’azione:

  • nella prima clip, i Miami Heat forzano il cambio giocando un dribble hand-off di Butler per Strus, che esce palla in mano per giocare il pick&roll centrale con Adebayo (“Miami action”); il portatore si accorge però di aver già ottenuto quello che vuole, così rimette palla in mano all’ex 76ers, Wolves e Bulls, lasciandolo attaccare White;
  • nella seconda clip, invece, si gioca una Chicago action, ma con un esito particolare: sul lato, Strus si sarebbe trovato a ricevere un consegnato da Adebayo in uscita dal pin-down di Butler; cercando il mismatch, però, Strus cambia direzione e, anziché andare a ricevere, porta lui stesso un blocco per Jimmy, che si apre ricevendo palla da Bam, il quale non deve far altro che appoggiarla in ala e guardare.

I Miami Heat sono sopra 3 a 1, hanno ancora dalla loro svariati fattori, tra cui quelli legati al calcolo delle probabilità, e non hanno assolutamente bisogno di agitarsi. Se lo facessero, comunque, adesso saprete quale sarà la loro valvola di sicurezza.