Jimmy Butler e il capovolgimento della stagione dei Golden State Warriors in un solo mese

Questo contenuto è tratto da un articolo di Nebai Esaias per The Lead, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
Prima della trade deadline, i Golden State Warriors avevano un record di 25-26 e si trovavano leggermente fuori dalla zona Play-In.
Ogni speranza di competere per il titolo nella Western Conference sembrava ormai svanita, e anche solo le possibilità di una rincorsa ai Playoff stavano diminuendo.
Tutto è cambiato quando i Warriors hanno acquisito Jimmy Butler, sei volte All-Star e due volte campione delle Eastern Conference Finals, nella speranza di salvare la stagione.
E, a quanto pare, ci stanno riuscendo.
L’impatto di Jimmy Butler
Con Butler in squadra, i Warriors hanno registrato un impressionante record di 9 vittorie e 1 sconfitta, con Butler che sta viaggiando a una media di 16.3 punti, 5.3 rimbalzi e 5.3 assist a partita.
Durante questo periodo, Golden State ha avuto il secondo miglior Defensive Rating della NBA (107.2), il quarto miglior attacco della lega con un Offensive Rating di 120.5 e il terzo miglior Net Rating (13.3). Butler sta producendo numeri molto solidi su tutta la linea, nonostante stia ancora cercando di ritrovare la forma fisica ideale e di assimilare rapidamente il sistema di gioco degli Warriors.
Anche se il campione di partite è ancora limitato, Butler si è già dimostrato un’ottima aggiunta e il partner perfetto per Stephen Curry, qualcosa che Golden State non aveva più dai tempi di Kevin Durant nella stagione 2018-19.
Il problema dei tiri liberi risolto da Butler
Uno dei problemi principali dei Warriors in questa stagione è stata la difficoltà nel procurarsi e convertire i tiri liberi. Attualmente, la squadra tenta in media 21.0 liberi a partita, posizionandosi solo al 25° posto nella NBA, e li convertono con un misero 74.6%, occupando la 29ª posizione nella lega.
Butler ha risolto anche questa lacuna.
Da quando è arrivato, gli Warriors sono saliti al nono posto nella NBA per tiri liberi tentati (23.5 a partita) e hanno la miglior percentuale di realizzazione della lega con l’84.9%. Questo è il cosiddetto “effetto Jimmy Butler”, che sta portando a Golden State una dimensione di gioco completamente nuova, tanto necessaria per la squadra.
I minuti senza Curry
Un altro tallone d’Achille dei Warriors in questa stagione, così come in quelle precedenti, sono stati i minuti in cui Stephen Curry è in panchina.
Anche in questo caso, Butler sembra aver sistemato la situazione. Il quintetto che apre il secondo e il quarto periodo — Brandin Podziemski, Moses Moody, Butler, Draymond Green e Quinten Post — ha un’incredibile differenziale di +58.3, segnando la bellezza di 141.3 punti su 100 possessi giocati.
Butler ha dato stabilità a queste formazioni senza Curry grazie alla sua capacità di attaccare il ferro, creare gioco per i compagni e procurarsi tiri liberi. La sua presenza ha dato nuova linfa ai Warriors, che ora tornano a essere una minaccia nel Wild West.