La partita che si è giocata nella notte tra sabato e domenica che ha visto opposte Brooklyn Nets e i Philadelphia 76ers non si piò certo dire che sia stata banale. Non lo potrà mai essere per James Harden, che proprio in quel di New York è arrivato nel febbraio del 2021 ed ha chiesto la trade esattamente un anno più tardi. Non lo potrà essere per Ben Simmons. E non poteva essere una semplice partita nemmeno per i Nets o per i loro tifosi, i quali hanno abbracciato e visto esordire per la prima volta Mikal Bridges e Cameron Johnson, le due contropartite che i Phoenix Suns hanno spedito a Brooklyn, insieme a Jae Crowder, per assicurarsi le prestazioni di Kevin Durant.

Al termine della sfida vinta dai Sixers, James Harden ha rilasciato nuove dichiarazioni, arrivando a toccare inevitabilmente temi che riguardano i Nets attuali oppure la sua esperienza passata.

Una delle prime domande riguardava il ruolo che ha avuto l’organizzazione e se ci potesse essere qualcosa da fare per convincerlo a rimanere.


“Si, c’erano delle cose, ma era tutto disfunzionale. Sono successe molte cose internamente che non dirò mai e sono state parte dei motivi per i quali ho deciso di andare via. Ad oggi, però, almeno non sembro più quello pazzo e il “quitter” come molti mi hanno definito. Sapevo che cosa stava accadendo e ho deciso che non volessi occuparmene. Volevo solo giocare a basket e divertirmi. Un anno più tardi vedo che comunque hanno un nuovo roster.”

Successivamente the Beard si è rifiutato di rispondere se la decisione presa fosse legata alla questione di Kyrie Irving.

“Il motivo della mia decisione iniziale, ovvero quella di lasciare Houston e quindi la mia zona di comfort, era quello di giocare insieme a Kevin Durant e Kyrie Irving. Non è successo quanto avrei voluto e nemmeno quanto avrebbe voluto l’organizzazione probabilmente. Era un qualcosa che non sarebbe mai successo e che non sarebbe mai cambiato, dunque ho dovuto prendere la decisione migliore per me, per la mia famiglia e per la mia carriera. Ecco ciò che ho fatto.”

James Harden ha concluso soffermandosi sulle partite giocate da quei “Big Three” e sul fatto che oggi tutti e tre sono in franchigie differenti.

“Ovviamente mi sono divertito molto a giocare insieme a Kevin Durant e Kyrie Irving per quelle volte che ne abbiamo avuto l’occasione. Ci sono poi molte cose che sarebbero potute accadere, ma fa parte delle vita. Guardando avanti un anno dopo sono sicuro che siamo tutti in un posto migliore.”