La Summer League ha nuovamente riscosso grande successo, e le possibilità di vedere una squadra NBA a Las Vegas crescono

In campo, la Summer League, serve alle franchigie per la fase di rodaggio dei giovani appena scelti al draft, o per testare giocatori potenzialmente convocabili al training camp. Nel quadro generale, la “competizione” è utile alla NBA in quanto ennesima miniera di denaro in entrata ed intrattenimento.

Anche quest’anno, la Summer League ha riscosso grande successo, relativamente all’importanza davvero minima delle partite giocate. Sia nei rating televisivi (il weekend di apertura è stato il più guardato di sempre), che sui social (centinaia di milioni di visualizzazioni ai video pubblicati dalla lega) che soprattutto sugli spalti, con arene quasi sempre gremite di spettatori. L’esordio di Victor Wembanyama, in particolare, è stato un vero e proprio evento di grande importanza, con tanto di raggiungimento della capienza massima.

Tutto ciò non può che dare ulteriore lustro, agli occhi dell’NBA, alla città di Las Vegas, che sta gradualmente sconfiggendo lo scetticismo nei suoi confronti dello scorso decennio.


Con l’ottima organizzazione della Summer League in questi anni, Las Vegas è ormai da considerarsi una città NBA a tutti gli effetti, in attesa di una franchigia che la rappresenti. E secondo alcune voci riportate da Tom Friend di Sports Business Journal, l’espansione della lega in direzione Sin City sembrerebbe un’ipotesi sempre più percorribile.