La futura prima scelta al Draft 2023, diretta a San Antonio, ha impressionato molti connazionali, fra cui Rudy Gobert, Boris Diaw, Mickaël Piétrus e altri.

Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Davide Angelo Corna per Around the Game.


Tariq Abdul-Wahad entrò nella storia del basket transalpino quando diventò il primo giocatore francese a venir scelto in un Draft NBA, dai Sacramento Kings nel 1997. Da allora la Francia ha portato in NBA giocatori come Tony Parker, MVP delle Finals 2007 e vincitore di quattro anelli; Rudy Gobert, che è stato per tre volte miglior difensore dell’anno, e altri campioni NBA come Boris Diaw e Ronny Turiaf, fra i tanti.

Il prossimo francese ad approdare in NBA sarà Victor Wembanyama, un talento generazionale che sarà con ogni probabilità la scelta numero 1 al Draft 2023. Mentre Wemby osservava in diretta da Parigi, i San Antonio Spurs hanno ottenuto la possibilità di sceglierlo, con la Lottery di martedì scorso che assegnato la scelta numero 1 ai nero-argento.

“È un orgoglio per la Francia”, ha detto Gobert a Andscape. “Essere la prima scelta è fantastico, ovviamente. So che lui non ci dà molto peso, a lui importa sviluppare a pieno il suo potenziale e diventare il più forte possibile. E la Francia ne è orgogliosa”.

Wembanyama è visto come il prospetto più intrigante ad arrivare nella lega dai tempi di LeBron James nel 2003. L’attuale centro dei Paris Metropolitans 92 è alto 2.26 metri, con un’apertura alare di 2.43 metri e una standing reach di 2.92 metri. È atletico, versatile in attacco, affidabile nel tiro da tre e ha straordinarie capacità come difensore e rim protector. “La cosa interessante è che non si è mai visto un giocatore come lui prima d’ora”, ha commentato Evan Fournier, guardia dei New York Knicks che, come Wembanyama, è cresciuto nei sobborghi di Parigi. “Quindi, nessuno può sapere come renderà in NBA. Dovremo aspettare e vedere; ma di sicuro avrà una grande carriera”.

Wembanyama aveva detto a qualche amico che avrebbe voluto giocare per gli Spurs, la squadra con cui Tony Parker si è guadagnato l’ingresso nella Hall of Fame. E Diaw, presidente dei Metropolitans 92, ha vinto un titolo con gli Spurs nel 2014. Gli Spurs si sono spesso dimostrati bravi nello sviluppare il talento di giocatori internazionali come gli stessi Parker e Diaw, oltre ad Hall of Famers come Tim Duncan e Manu Ginobili. “Se gli Spurs dovessero sceglierlo, sarebbe un ottimo posto per sviluppare il suo potenziale”, aveva detto Diaw.

Brian Wright, general manager degli Spurs, era talmente nervoso per la Draft Lottery da non essere riuscito a mangiare per tutto il giorno, ed è quasi svenuto quando ha saputo di aver ottenuto la prima scelta. “In passato abbiamo avuto degli ottimi giocatori francesi”, ha detto Wright. “Sono giocatori che sono stati importanti per noi e per la Francia, ed è entusiasmante che Wembanyama possa fare lo stesso, se non di più. La nostra storia con giocatori francesi potrebbe aiutarlo, e credo che riuscirà facilmente ad acclimatarsi e a diventare parte della comunità e di quello che siamo”.

Wembanyama ha diversi mentori in NBA con legami con la Francia, ma il più vicino a lui in termini di rapporto, ma anche di similitudini fisiche, è Gobert, che ha detto ad Andscape di aver parlato spesso con lui dopo averlo incontrato per la prima volta quando “Wemby” aveva 13 anni. I due hanno anche lo stesso agente, Bouna Ndiaye, e sono entrambi seguiti anche dallo stesso trainer a Dallas, Tim Martin.

Gobert era fra gli spettatori di una delle due partite in cui il 19enne francese ha dominato contro il team G League Ignite a Henderson, in Nevada, lo scorso ottobre. In quell’occasione, una foto che li ritraeva assieme ha messo in risalto l’altezza di Wembanyama, che superava visibilmente Gobert (2.16 metri).

Considerando che Wembanyama ha giocato fra i pro sin dal 2019, Gobert è convinto che si dimostrerà più maturo della sua età, quando approderà in NBA. “Il consiglio che gli do è di divertirsi”, ha detto Rudy. “E di prendersi cura di se stesso e del suo corpo. Ma è probabilmente il 19enne più serio e professionale che abbia mai visto. Fa molte cose che tanti atleti cominciano a fare quando arrivano ai 30 anni, il che dimostra quanto impegno ci mette, senza affidarsi solo al talento. Vuole davvero diventare il miglior giocatore possibile. So che sarà un fenomeno perché ha già l’approccio giusto per diventarlo.”

Se esiste qualcosa che potrebbe preoccupare Wemby in NBA, è la sua corporatura estremamente magra. Durante le qualificazioni europee per i Mondiali 2023, Ondrej Balvin, centro della Repubblica Ceca di 2.17 metri per 110 kg, ha messo in difficoltà il francese a livello fisico. Tuttavia, uno scout NBA ha confidato ad Andscape che Wembanyama ha la struttura fisica necessaria per sviluppare una muscolatura adeguata all’NBA, e il francese sta lavorando con un coach specializzato per aumentare la sua forza fisica da quando è approdato ai Mets in questa stagione.

Gobert può comprendere bene la necessità per Victor di diventare più forte fisicamente, visto che ha avuto lo stesso problema al suo ingresso in NBA 10 anni fa. “Sapevo di dover diventare più forte, al mio ingresso nella Lega, e anche lui ne è già consapevole. Abbiamo un approccio simile rispetto al lavoro sul nostro corpo e quando devi confrontarti costantemente contro giocatori oltre i 2,10 metri a livello NBA, hai bisogno di svolgere un sacco di lavoro fisico fuori dal campo. Ovviamente, il suo talento è qualcosa di mai visto. Penso che sarà pronto”.

Buona parte dei giocatori francesi NBA sono anche orgogliosi delle loro origini africane, caraibiche o afro-americane. Il trisnonno di Wembanyama era congolese e alto più di 2,10 metri; Diaw ha radici senegalesi, mentre la famiglia di Evan Fournier è di origine algerina; Parker è figlio di un afroamericano di Chicago, l’ex giocatore Mickaël Piétrus viene dalla Guadalupa, un’isola caraibica costituita come “dipartimento d’Oltreoceano” della Francia. Assieme a Gobert, anche Pietrus ha fatto notare che diversi ex giocatori NBA come Abdul-Wahad, Turiaf, Rodrigue Beaubois, Mickaël Gelabale e Jérôme Moiso sono francesi con origini caraibiche.

“A causa del passato coloniale, la Francia ha una popolazione molto diversificata”, ha detto Pietrus. “Ci sono ragazzi francesi di seconda o terza generazione che vengono da famiglie provenienti da vari Paesi africani come Senegal, Mali, Costa d’Avorio e altre ex colonie francesi, e costituiscono un’iniezione di talento per il basket francese. Poi ci sono giocatori come me che arrivano da Guadalupa e Martinica, o dalla Guyana francese. La Francia beneficia sicuramente di questa diversità e ha diversi giocatori adatti a ciò che cerca l’NBA. Ora l’Africa stessa è maggiormente in vista, e ha una riserva illimitata di talenti in molti sport, basket incluso. Credo che gli sforzi dell’NBA in Africa e lo sviluppo della NBA Africa League consentirà ad un numero ancora maggiore di giovani talenti africani di approdare in NBA.”

A riguardo, Abdul Wahad ha commentato: “Wembanyama è il proseguimento naturale dell’influenza delle radici africane e caraibiche nel mondo del basket francese. Non fatevi ingannare dalla qualità del sistema di sviluppo cestistico europeo e francese. Il fatto che tanti di questi giovani ragazzi riescano ad approdare in America, che sia high school, college o fra i pro, è un esempio evidente dell’eccellente livello di talenti africani in uscita dall’Europa. Wemby è la punta di diamante di questo movimento”.

Il calcio è da sempre lo sport più popolare in Francia, e questo non cambierà. I Metropolitans 92hanno ricevuto molte attenzioni con l’arrivo di Wembanyama, ma niente rispetto al Paris Saint Germain di Messi, Neymar e Mbappè, ad esempio. Anche per questo, secondo Fournier, Wemby non è ancora famoso quanto potrebbe in Francia, ma il 19enne avrà un’ottima opportunità di promozione quando, fra qualche mese, giocherà per la Nazionale nella FIBA Basketball World Cup 2023.

E con l’ascesa di una stella come Wemby, Pietrus e Gobert credono che ancora più bambini francesi verranno attratti dal basket. “La scelta numero 1 significherebbe molto per il basket francese. Prima di tutto, sarà una grande ispirazione per i giocatori più giovani”, ha detto Pietrus. “Inoltre, in un Paese dove il calcio la fa da padrone, la scelta numero uno potrebbe aiutare la popolarità del basket in Francia. Avrà un grande impatto, e i media se ne occuperanno molto.”

Infine, Gobert ha aggiunto: “Abbiamo aperto la strada per i giocatori più giovani che si chiedono – perché non io? Victor può diventare uno dei migliori, se non il migliore al mondo. Vogliamo che i bambini francesi possano avere sogni di questo genere”.