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Questo contenuto è tratto da un articolo di Joe Mullinax per The Lead SM, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


All’inizio della Stagione 2022/23, è iniziato il primo anno di un contratto quadriennale dal valore totale di circa $102 milioni sottoscritto da Jaren Jackson Jr. con i Memphis Grizzlies. La quarta scelta assoluta del Draft 2018, prima dell’estensione, aveva già dimostrato ampiamente le sue abilità da “tuttofare” in campo: sapeva colpire dal perimetro, difendere ai livelli sperati nel momento in cui è stato selezionato al Draft e infine la sua età lasciava presumere che ci si potesse aspettare ulteriori miglioramenti da lui. JJJ ha mantenuto i livelli presunti. Oggi, giunti al 3° anno di quell’estensione, si può tranquillamente affermare che il suo contratto sia tra i migliori, tra i non-rookie. L’ex All-Star e Defensive Player of the Year vedrà certamente salire quelle cifre quando avrà la chance di firmare un altro prolungamento. Il giorno successivo alle NBA Finals 2025, Jaren Jackson Jr. potrà mettere nero su bianco un contratto da $300 milioni. Ma attualmente guadagna $25.3 milioni – in ribasso rispetto ai $27.1 dell’anno scorso. La natura discendente del suo contratto farà sì che nell’ultimo anno guadagnerà soltanto $23.4 milioni, e sicuramente a trarne maggior vantaggio saranno i Memphis Grizzlies: l’evoluzione dello stile di gioco di JJJ è inversamente proporzionale al suo peso sul salary cap.


Un Big Man in evoluzione

Quando Jaren Jackson Jr. è stato nominato Defensive Player of the Year 2023 si è anche guadagnato il nickname di The Block Panther. Ha ampiamente meritato sia il premio che il soprannome: la sua Block Rate assurda da 9.6% di quella stagione è stata tra le migliori nella storia della NBA. E nonostante quella percentuale sia calata da allora, JJJ ha trovato altri modi per avere un impatto positivo sulle partite a difesa del proprio ferro. Attualmente viaggia con il career-high di 2.1% di Steal Rate, ovvero quasi l’89° percentile tra i lunghi NBA, per Cleaning the Glass. Mette ancora in atto un numero sopra la media di stoppate, ma è il suo modo di coprire le corsie e anticipare le offensive avversarie ad aver preso il sopravvento nel suo stile di gioco. 

L’incubo dei mismatch

In fase offensiva Jaren Jackson Jr. non ha impatto tanto influente quanto in quella difensiva. Ma ciò non vuol dire che non sia in grado di creare grattacapi agli avversari: rimane un osso duro da affrontare in marcatura diretta. Affiancarlo ad un’altra ala di stazza più piccola potrebbe rallentarlo sul perimetro, ma avrebbe ancora il suo gioco in post da poter sfruttare. E se un vero e proprio Big Man fosse il suo diretto avversario in marcatura difensiva? JJJ ha sviluppato le proprie abilità per riuscire ad arrivare al ferro quasi a suo piacimento in questo tipo di situazioni. Preferisce concludere da oltre il pitturato, se bisogna dar credito alle statistiche. Tira con un impressionante 57% dal mid-range e col 39% da oltre l’arco – che sarebbe la sua percentuale migliore dal suo anno da sophomore. Non ha veri e propri problemi ad attaccare il ferro, ma si trova nella media rispetto agli altri centri in NBA. In compenso, è davvero super efficiente da distanze maggiori, che allontanano i lunghi dal canestro – aprendo maggiori opportunità per tagli e finalizzazioni al ferro da parte dei compagni. Lo scoring di JJJ in isolamento merita una menzione particolare. Con la sua abilità al tiro da tutte e 3 le principali mattonelle, ogni avversario in marcatura su di lui è obbligato a tenerne conto, adattando il suo stile di gioco. Ciò ha permesso a Jackson Jr. di diventare uno dei giocatori più efficienti in NBA per quanto riguarda le giocate in ISO. 

Un vero affare

Mentre i suoi numeri on/off da ala sono abbastanza buoni (+6.5), quelli da centro sono davvero elitari (+33.1). Tutto ciò culmina con JJJ al 98° percentile a +17.9, il che vuol dire che i Grizzlies sono 17.9 punti migliori su 100 possessi con lui in campo anziché fuori. Ciò lo colloca al 4° posto tra i centri con a referto almeno 200 minuti fin qui in stagione. Gli altri nomi? Nikola Jokic, Grant Williams e Domantas Sabonis. Una compagnia di lusso, a parte Williams che sta nettamente performando molto meglio di quanto ci si aspettasse. Ma Jaren non è né Jokic né Sabonis. E non gli viene richiesto di essere la star dei Memphis Grizzlies ogni sera. Il profilo di Jackson Jr., totalmente differente rispetto a Jokic, si avvicina più a quello del lituano. E se si pensa a quanto tempo JJJ abbia trascorso senza Ja Morant o Desmond Bane al suo fianco, le sue giocate acquisiscono ulteriore valore. E mentre Jokic ($51.4 milioni) e Sabonis ($40.5 milioni) devono anche rendere ad un livello superiore, JJJ riesce a sfiorare le loro prestazioni ad un costo nettamente inferiore. Ciò avverrà fino a quando non si sarà guadagnato sul campo lo status di All-NBA in questa stagione, che potrebbe fargli compensare quanto (economicamente) perso fin qui. Qualunque sia la cifra, per i Grizzlies sarebbe saggio pagarla. Perché Jaren Jackson Jr. è uno dei migliori lunghi in NBA. E attualmente è esageratamente sottopagato, paragonato all’apporto che offre alla sua squadra.