FOTO: NBA.com

Questo contenuto è tratto da un articolo di John Volta per Bright Side of the Sun, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


Lo scenario è quello di un’asfissiante giornata, in una bollente settimana di fine agosto. Drink in mano – alcolico o meno – a rinfrescare il pomeriggio in Arizona. Ed è una cosa tipica, se si restringe il campo alla sola tifoseria dei Phoenix Suns. Uno dei pensieri più frequentemente espressi attualmente è: “Pensi che i Suns siano sottovalutati in quest’avvio di stagione?”. Lo stato d’animo dei fan dei Suns è comprensibile. Il modo in cui è terminata la Stagione 2023/24 è stato a dir poco deludente. Non proprio “devastante”, come potrebbe esserlo perdere dopo una serie di 7 partite, in casa – come avvenuto nel 2022. No. Ma è stato deludente, visto il talento a disposizione della squadra ed il modo in cui i giocatori non riuscissero a far girare i meccanismi come tutti quanti si aspettavano da loro. Tutto l’ambiente si appresta alla ventura stagione con estrema cautela. Ciò defluisce in una breve narrativa che attornia i Suns da tutta l’estate: al livello nazionale, la squadra risulta come fosse marchiata, per via dell’orrenda figura fatta dopo l’eliminazione della scorsa stagione. L’esperimento dei Big Three è stato un fallimento, e quest’etichetta è difficile da scrollare di dosso. Ma, allo stesso tempo, James Jones, colui che sta in cabina di regia, non ha di fatto accettato quel verdetto, provando a ridefinire la formula: Jones è riuscito ad assicurarsi le due migliori point guard disponibili in Free Agency, ovvero Tyus Jones e Monte Morris, entrambi attraverso dei “furbi” veteran contract. Ha notato la carenza di stabilità e playmaking, e questi innesti non assicurano altro che queste caratteristiche tecniche. Mason Plumlee, veterano Big Man, rappresenta un upgrade rispetto a Drew Eubanks, apportando esperienza e versatilità in entrambe le fasi di gioco. C’è stato anche un influsso di energia giovanile, attraverso Ryan Dunn e Oso Ighodaro, giocatori che hanno portato enorme potenziale futuro e fame alla squadra. 


Senza ovviamente dimenticare il trio composto da Kevin Durant, Bradley Beal e Devin Booker, ancora uno dei migliori della NBA. Ciò che è diverso rispetto al passato, è che adesso non si tratta solo della riunione di enorme talento. Hanno avuto 41 partite per conoscersi e connettersi meglio, migliorando la loro chimica di gioco. Non si tratta più soltanto di grandi nomi. Si tratta di una squadra che ha imparato dai propri errori e passi falsi, e che è pronta a mettere in pratica la propria lezione appresa. Le previsioni di ESPN tuttavia li vedono terminare al 5° posto della Western Conference. I principali siti di betting non li danno tra i principali favoriti alla vittoria della Conference. Va bene. Hanno fatto storcere il naso come lo fa un sigaro durante una giornata ventosa, e adesso le speranze di un loro come-back sono parecchio basse. Ma chissà che non sia proprio ciò che i Phoenix Suns vogliono: poche aspettative equivalgono a poca pressione addosso. I Suns potrebbero non partire tra i favoriti, ma c’è del bello anche in questo. Quando nessuno crede in te è più facile sorprendere tutti. E, dopo tutto, nessuno vuole essere prevedibile.