Questo contenuto è tratto da un articolo di Michael Shearer per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
L’inizio di stagione dei Boston Celtics è andato più o meno come tutti ci aspettavamo: lunghi tratti di dominio casuale inficiati da un paio di scivoloni. Ma se c’è un problema che si è presentato costantemente, è quello dei rimbalzi su entrambi i lati del campo. I Celtics sono attualmente al 12° posto nella classifica dei rimbalzi difensivi e al 17° in quella dei rimbalzi offensivi, dopo essere stati appena fuori dalla top-ten in entrambe le categorie la scorsa stagione. È interessante notare, però, che sono passati da una percentuale di rimbalzi offensivi (percentuale di tiri sbagliati recuperati) del 27.1% dello scorso anno al 26.8% di quest’anno, un cambiamento minimo in termini assoluti. In difesa, invece, sono passati dal 73.8% di recuperi di tiri sbagliati degli avversari al 72.4% di questa stagione, un cambiamento più marcato in termini statistici. E il dato era pure peggiore prima dell’ultima gara dominata contro i Nets sotto tutti gli aspetti, che alza e non di poco i dati di inizio stagione (33 rimbalzi difensivi e soprattutto 12 offensivi contro i 3 avversari). Il colpevole più evidente è la continua assenza di Kristaps Porzingis. Anche se Porzingis non è certo un rimbalzista dominante (per ragioni sia tattiche che intrinseche al suo gioco), la sua assenza ha costretto i Celtics a un minor numero di quintetti con doppio lungo, che naturalmente li indeboliranno in questo periodo sotto i tabelloni, soprattutto in difesa. Il cambiamento è però più profondo. Dei nove giocatori dei Celtics che guidano la squadra in termini di tempo di gioco quest’anno, sei hanno visto i loro rimbalzi per 36 minuti diminuire di almeno mezzo rimbalzo:
È una differenza da non ignorare, anche se alcuni di questi dati possono essere spiegati. Neemias Queta, ad esempio, è passato dal giocare contro i giocatori di fine panchina a fare da guardia ai titolari (e sta comunque ottenendo buoni risultati). Il declino di Tatum riguarda soprattutto il lato offensivo, probabilmente dovuto al fatto che in questa stagione ha tirato più della metà dei suoi tiri da fuori. Altri cali, tuttavia, sono più sconcertanti e potenzialmente preoccupanti. Pritchard aveva un fiuto da segugio per la palla; dov’è finito? Horford fatica a reggere il ruolo da unico big? Holiday sta perdendo un po’ di energia atletica? (Il notevole incremento di Hauser è quasi interamente dovuto a una crescita a rimbalzo offensivo, segno che lo staff tecnico ha fiducia in lui per catturare le occasionali carambole dall’angolo senza compromettere la difesa in transizione).
Forse in parte si tratta dei temuti postumi del titolo. Con l’attacco della squadra che segna a livelli storici, dare il 95% invece del 100% sulle cose più piccole, come il tagliafuori, potrebbe essere una tentazione. Comunque sia, gli avversari stanno superando i Celtics in termini di rimbalzi. Hanno perso la battaglia dei tabelloni in sette delle loro 13 partite, comprese le tre sconfitte. La situazione non è mai stata così brutta come nella partita con gli Hawks, quando i Celtics sono stati semplicemente surclassati. Questo non dovrebbe accadere:
E, naturalmente, Boston ha perso la partita su un tip-in nei secondi finali. I rimbalzi dipendono tanto dagli schemi e dal personale quanto dall’impegno, nonostante quello che gli allenatori dicono in conferenza stampa. Ma l’impegno è una parte importante. Boston non sarà mai una squadra d’élite a rimbalzo, ma l’anno scorso è stata più che sufficiente. Hanno lottato per conquistare le palle vaganti, si sono concentrati sul mettere i corpi addosso agli avversari e hanno cercato ogni minimo vantaggio che potessero trovare. Al momento, questo appetito non c’è.