Scordatevi gioielli, vestiti firmati, auto di lusso e… giocate offensive spettacolari. Herbert Jones è il contrario del prototipo di giovane moderno dell’NBA, ed è affascinante proprio per questo motivo.

Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.


È molto comune vedere dei giocatori NBA uscire dalle loro lussuose auto, vestiti con il solo scopo di impressionare gli altri mentre entrano nelle arene di gioco. È quello il primo momento per brillare e farsi riprendere da tante fotocamere pronte a immortalare i protagonisti e a pubblicare tutto sui social media e in TV. Poi, però, c’è Herbert Jones, che come abito da lavoro preferito ha in cima alla lista la felpa dei suoi New Orleans Pelicans, senza sentire la necessità di indossare chissà che di indimenticabile.


Quei soldi li risparmio, la penso così”, ha spiegato recentemente a Andscape. “Appena arriviamo negli spogliatoi ci cambiamo e indossiamo subito gli indumenti per giocare, quindi serve a poco. Preferisco camminare e stare comodo, non mi importa ciò che si pensa dell’apparenza.” 

Penso già alla vita dei miei figli. Se lo farò a lungo, loro (e i loro figli) potranno andare a scuola senza restrizioni economiche, perché io ho guadagnato il necessario giocando in NBA. E questo pensiero mi fa stare bene.”

Nella lega, come detto, diversi giocatori tendono a farsi notare con auto, gioielli, vestiti o hobby dispendiosi, e non è raro vedere molti di essi spendere una buona parte delle loro entrate in questi campi. Jones, però, sembra fatto diversamente: non vuole usare i suoi soldi per prodotti di lusso, se non per lo stretto necessario e giusto qualche raro “extra”. Non è un caso, dunque, che il numero 5 dei Pelicans guidi ancora la Dodge Charger che utilizzava dai tempi di Alabama, dal 2018, nonostante abbia quasi 100mila chilometri. I suoi compagni guidano auto di lusso, la proprietaria Gayle Benson arriva all’Arena con una Mercedes Maybach, ma a Herbert non importa.

Benson, tra l’altro, oltre a possedere i Pelicans è anche uno dei vertici di Mercedes negli Stati Uniti, ma a Jones davvero non interessa tutto questo:

“Non cambio la macchina finché non smette di andare avanti. Finché funziona e non si ferma, la userò. Poi ne prenderò un’altra. Per ora basta che sia in grado di portarmi fino in palestra.”

Jones possiede account social su Instagram e Twitter, ma non li utilizza molto, se non per parlare di pallacanestro. Non c’è molto altro che si possa trovare navigando tra i suoi profili, se non una foto del suo cane e alcuni post di tributo al rapper J. Cole. Secondo Jones, un eccessivo utilizzo dei social può diventare un problema per un giocatore NBA. “Ho degli account, condivido cose della squadra o di famiglia, ma non amo postare, non fa per me. Cerco di starne lontano e tenere un profilo basso.”

“Rispetto il suo stile di vita, è fatto così.”

Zion Williamson

Jones ha trascorso buona parte della sua prima offseason NBA a lavorare con New Orleans in palestra. Quest’anno guadagna circa 1.7 milioni di dollari e non ha voluto spenderne una parte per una vacanza. Larry Nance Jr si è addirittura offerto di pagargliene una, ma lui ha rifiutato.

Anche il padre di Herb ha spinto per fargli prendere un paio di giorni di riposo in estate, e alla fine il ragazzo ha ceduto e ha guidato per 4 ore fino a casa sua, a Greensboro (Alabama), per riposarsi qualche giorno. Contenendo le spese, ovviamente: ha infatti dormito a casa, ha trascorso una giornata a pesca, poi si è rimesso in auto verso New Orleans, diretto in palestra.

“Nance mi diceva di partire, ma non volevo spendere troppi soldi e volevo allenarmi. Non l’ho fatto il giorno in cui sono andato a pesca, dunque ho rimediato il giorno dopo.”

Parte di questa mentalità e prudenza è data dall’istruzione che ha ricevuto in Alabama, ed è sicuro di poter diffondere i preziosi consigli:

“Bisogna risparmiare più di ciò che si spende, è semplice. Molti credono che non lo sia, ma è davvero basilare. A volte scherzo coi miei compagni quando usciamo e vanno a fare shopping, chiedo loro perché spendano tutti quei soldi quando possono risparmiarli, e mi dicono sempre che anche io ne avrei abbastanza per fare lo stesso. Ma sto bene così. Lo faccio per la mia famiglia: se mia mamma, mio fratello o i miei amici hanno bisogno, non devono esitare a chiedere aiuto.”

Quanto al campo, Jones ad oggi è più conosciuto per le sue doti difensive in confronto a quelle offensive. Il suo talento è emerso in giovane età: è stato Southeastern Conference Player of the Year nel 2021 e Defensive Player of the Year in quello stesso anno, ed è stato selezionato nella SEC All-Defensive team per due volte. Nel suo ultimo anno prima dell’NBA ha lavorato molto sul suo tiro, per risultare un prospetto migliore agli occhi degli scout NBA in vista del Draft. La chiave che ha convinto i Pels a sceglierlo con la 35esima chiamata, però, è stata la sua grande abilità difensiva.

“Sono cresciuto desiderando di giocare bene in difesa. È una parte del gioco fondamentale. Certo, amo giocare in attacco, chi non adora farlo? Ma capisco che la difesa è altrettanto importante. Posso guidarla e mostrare ai miei compagni come lavorare bene su entrambi i lati. Anche solo offrire quel minimo di effort in più rende la difesa completamente diversa.”

Jones ha terminato la sua prima stagione nella lega in terza posizione per palle rubate totali (130) e in quarta per deflections (243). È diventato inoltre il primo rookie nella storia di New Orleans con almeno 80 rubate e 45 stoppate in una stagione, unendosi al solo Chris Paul nel club dei rookie di NOLA con 100 steals.

Queste prestazioni sono valse a Jones la nomina nell’All-Rookie Second Team 2022, e addirittura dieci voti per l’All-Defensive.

“Difensivamente Herb è il miglior difensore che abbia mai visto coi miei occhi. Fa cose assurde, combatte ogni possesso. Ogni notte, lo rispetto per questo. Qualunque cosa il coach gli chieda di fare, lui la fa.”

Zion Williamson

Not on Herb” è la frase che risuona dalle corde vocali dei compagni quando gioca un buon possesso difensivo, soprattutto quando stoppa un tiro degli avversari. Le sue doti atletiche e la sua lunghezza lo hanno fatto finire negli highlights in più di un’occasione per delle assurde stoppate su tiri da tre punti.

“Diventerà speciale”

– Garrett Temple

È stato fantastico” ha detto coach Willie Green sulla sua difesa contro Shai Gilgeous-Alexander. “Ha contestato bene i tiri, ha anche commesso alcuni falli che io non avrei fischiato. Ma il suo istinto difensivo è incredibile, marca i migliori avversari ogni volta e fa sempre un ottimo lavoro.”

Il prossimo passo? All-NBA Defensive Team. Altro che leading scorer.

Keep grinding, Herb.