Questo contenuto è tratto da un articolo di Nico Martinez per Fadeaway World, tradotto in italiano da Mattia Tiezzi per Around the Game.


Dopo essere incappati nei Boston Celtics nella notte fra venerdì e sabato, i Miami Heat sono riusciti in qualche modo a strappare una vittoria contro la squadra più in forma della NBA.


Come accade spesso quando i due sono integri, gli Heat sono stati guidati da Jimmy Butler e Bam Adebayo, che hanno combinato per 53 punti totali nella metà campo offensiva, contribuendo anche a limitare Jayson Tatum in quella difensiva, mantenendolo a soli 14 punti con il 27% dal campo. Per non parlare dell’incredibile clutch time giocato da Jimmy Buckets.

Sebbene gli Heat siano lontani dall’essere spacciati, necessitano ancora di aiuto se vogliono riuscire a completare una buona run nei Playoffs a fine stagione. Secondo l’insider NBA Greg Sylvander, quell’aiuto potrebbe arrivare da Grant Williams (la sua situazione molto complicata QUI), nome accostato a Miami frequentemente nelle ultime settimane.

“Avete per caso notato che Grant Williams sarebbe un gran bel fit per questa squadra?”, ha chiesto Sylvander in un’atmosfera di palese intesa con gli altri ospiti, con il dialogo che si è chiuso con un “could be” di connivenza.

Williams, 24 anni, non è certo la prima opzione offensiva dei Celtics, ma ha effettuato uno step non da poco in assenza di un compagno di front-court come Robert Williams III in questa stagione. Nella sconfitta contro gli Heat, Grant ha segnato 18 punti, 4 rimbalzi e 2 assist con il 75% dal campo.

In un posto come Miami, con quel sistema e quella culture costruita in spogliatoio, potrebbe davvero brillare. Ma sarebbe abbastanza per il salto definitivo?

Con un record di 11 vittorie e 12 sconfitte, gli Heat non si sono comportati come la squadra che siamo abituati a vedere, a in molti si stanno chiedendo se la finestra per il titolo si sia chiusa definitivamente.

Anche con Grant Williams, i fan non sembrano convinti che gli Heat possano essere abbastanza profondi da competere con le squadre d’élite:

“Amo cosa gli Heat abbiano costruito in questa breve era dall’acquisto di Jimmy Butler. Sono molto tosti, condividono il pallone, fanno una serie di piccole cose per vincere ogni gara. Il problema è che devono fare tutto questo al livello più alto possibile, ogni notte, perché non hanno la potenza di fuoco di altre contender. E c’è un limite a quante gare o quante serie Playoffs possano vincere senza uno o due scorer d’élite. Gli Heat non ce l’hanno. Non possono fronteggiare Giannis o Tatum, Embiid o Durant, o anche Donovan Mitchell. E con l’ascesa dei Cavs (e, potenzialmente, dei Raptors), non vedo gli Heat arrivare fra le prime quattro a Est ancora con questo core. Butler ha 33 anni, con un chilometraggio piuttosto elevato. Kyle Lowry ne ha 36. Il tempo si sta esaurendo. La run del 2020 è stata memorabile e motivante, ma si trattava del loro apice. Non vedo gli Heat trovare uno scorer di alto livello per completare un’altra run Playoffs prima che questo nucleo si sciolga.”

Howard Beck (NBA Insider) su ‘The Crossover NBA Show’

A questo punto, gli Heat potrebbero aver perso le loro chance di titolo. Il ricambio generazionale non è nemmeno accennato, e la Eastern Conference si fa sempre più complicata.

Ma, con un’altra mossa, come potrebbe essere quella di Grant Williams, gli Heat potrebbero provare ad aumentare queste chance, con la speranza di uscire dalla “Jimmy Butler era” vittoriosi.