FOTO: NBC Sports Bay Area & California

Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


L’evento benefico Pouring Possibilities: A Fundraiser Mixer Benefitting Dyslexia era sul finire quando Gary Payton II ha rilasciato il suo discorso pubblico. L’incontro di beneficenza ha totalizzato la cifra di $80,000 domenica scorsa, con i suoi partecipanti allietati dalle note R&B del DJ all’Eleven Eleven Winery, teatro di grandi serate con artisti del calibro di E-40. Ma prima che le danze fossero aperte, Gary Payton Sr. ha sorpreso tutti i presenti con alcune dichiarazioni – tra cui in favore di suo figlio – rilasciate mentre sorseggiava un bicchiere di vino. Eccone gli estratti, rilasciati nello stile schietto e diretto che lo ha sempre contraddistinto sul rettangolo di gioco.


“Allora, mio figlio non è cresciuto così male. Ma io ci sono andato giù duro sin da piccolo, dicendogli che sarebbe stata dura per lui e robe simili. Ha intrapreso il percorso più arduo che potesse, sin dal junior college. Ed è passato dopo di me ad Oregon State. Riguardo l’evento di oggi, ci aspettavamo circa 50mila dollari, aver raggiunto quota $80mila è fantastico. Prometto di non intromettermi più sul cammino di mio figlio. D’ora in avanti starò nelle retrovie. E sono davvero molto fiero di lui, perché so che posso stare tranquillamente seduto, senza alcun appunto da fargli. Ed è sensazionale.”

“Ma la cosa ancor più importante è che non mi riferisco al basket, per nulla. La cosa migliore, per quel che lo riguarda, è che chiunque m’incontri e mi parli di lui lo fa sempre lodando la grande persona che è e rappresenta. Qualcosa di davvero unico ed indescrivibile, che va anche oltre la palla a spicchi. Davvero, si dà poca importanza al basket quando le parole che si sentono dire sul proprio figlio sono “È una bravissima persona, un grandissimo essere umano”.”

Gary Payton Sr.

Payton II è rimasto costantemente in ascolto, anche lui reggendo in mano un calice di vino e asciugandosi il volto per l’emozione. In seguito ha rivelato che i discorsi di suo padre gli generavano sofferenza e confusione in gioventù. Gary Payton Sr. ha dato a suo figlio lo stesso strano, duro amore paterno di Oakland, California, che aveva ricevuto lui da piccolo da suo padre, Al Mr. Mean Payton. Stando alle parole di Payton Sr., proprio il duro amore paterno è la primaria ragione che lo ha portato ad essere il cestista NBA che è stato. Payton Sr. ha rivelato che lui e suo padre sono stati molto uniti per anni, ma con uno strano rapporto. Ma adesso, proprio come suo padre, anche Gary Payton II è un Campione NBA, oltre che un difensore arcigno e tuttofare, nonché veterano della lega. E ascoltare quelle dimostrazioni di stima paterna di fronte alla madre Monique, alla sorella Raquel, all’amico di famiglia E-40 e al suo agente NBA Aaron Goodwin è stato un atto davvero importante per lui, a questo punto della sua carriera e vita.

“Da giovane mi trovavo spesso in disputa verbale con mio padre. Adesso, ascoltare le sue parole di stima e apprezzamento mi hanno fatto tirare fuori tutto quello che provavo da ragazzino, tutte le emozioni. Ai tempi pensavo che fosse fin troppo duro e freddo con me, non capivo che tutto ciò fosse per il mio bene. Tutto sta finalmente diventando più chiaro ai miei occhi: finalmente sto comprendendo e vedendo l’intero quadro, e posso riuscire ad andare oltre la sua freddezza. Non avevo mai sentito nulla del genere da lui, nei miei confronti. È davvero qualcosa di nuovo e differente.”

Gary Payton II
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Essere figlio d’arte di una leggenda ed NBA Hall of Famer non ha spianato la strada a Gary Payton II, anzi, ha addirittura avuto l’effetto opposto aumentando pressioni e attenzioni per via di quel cognome ingombrante. Payton II non ha ottenuto alcun vantaggio dalla sua discendenza nell’andare al college: ha frequentato la prep school per un anno, per poi giocare a juco basket nei due successivi prima di seguire le orme paterne a Oregon State. In 6 anni di carriera NBA è stato licenziato ben 4 volte e ha inoltre trascorso parecchio tempo in NBA G League, trovando stabilità soltanto ai Golden State Warriors nel 2021, dopo essersi sudato il posto a roster. 

“Mio padre è stato scelto con la 2° scelta al Draft, a lui era permesso andare ovunque volesse. Il mio caso è stato invece letteralmente l’opposto e per lui c’è voluto un po’ per comprenderlo e accettarlo. Adesso lo capisce e ha compreso che io dovevo e devo percorrere il mio cammino cestistico. E lo ha fatto perché ha compreso che può confidare in me.”

Gary Payton II

Payton Sr. ha dato merito al coach dei Dubs, Steve Kerr, per aver creduto fermamente in suo figlio, avendolo reso un solido difensore NBA. Kerr ha sottolineato l’importanza dell’atletismo e della dinamicità difensiva di Gary Payton II, definendolo un game changer sul versante difensivo, specie se associato ad un All-Star dal talento di Stephen Curry

“Adoro le personalità cresciute dovendo lottare per ogni cosa, che hanno dovuto affrontare avversità e periodi di up&down. Si finisce sempre a voler bene a personalità del genere. C’è qualcosa che contraddistingue il suo modo di giocare, che gli è stato conferito dal suo percorso. C’è un motivo per cui ha dovuto faticare tanto prima di ritagliarsi un posto in NBA, trascorrendo ben 5 anni in G League e diventando un giocatore unico nel suo stile.”

Coach Steve Kerr

La carriera cestistica di Payton racchiude più di un significato motivazionale, dato anche il suo problema di dislessia avuto in giovinezza. Monique Payton è un’avida lettrice, e ha abituato i suoi figli ad andare in biblioteca almeno 20-30 minuti al giorno. Julian, fratello minore di Gary, e Raquel, sorella maggiore, riuscivano facilmente ad assolvere al compito impartito dalla madre, mentre Gary ha sempre avuto qualche difficoltà in più – senza, inoltre, comprendere il motivo. Monique lo sentiva spesso mormorare solitario, incoraggiandolo a parlare dei suoi dubbi, ma Gary era sempre taciturno, specialmente di fronte ai suoi compagni di classe. 

“Non sapevo perché non riuscissi a trovare una soluzione per parlare di fronte alla mia classe, mentre tutti i miei compagni ci riuscivano tranquillamente.”

Gary Payton II

Uno degli insegnanti del 4° anno di Gary ha consigliato a Monique di sottoporre il figlio ai test per la dislessia e, nonostante in origine la madre non fosse molto convinta, alla fine ha permesso al figlio di sottoporsi al test. I risultati evidenziavano problemi di dislessia, permettendogli così di ottenere un tutor che lo seguisse passo passo nei suoi studi fino al diploma, ottenuto poi ad Oregon State. 

“A quell’età ero estremamente confuso: avevo saputo di avere qualche deficit d’apprendimento, ma cosa voleva realmente dire? Avrei dovuto percorrere un cammino differente da quello dei miei compagni di classe? Però aver avuto un tutor ha abbattuto gli ostacoli d’apprendimento per me, permettendomi di studiare e memorizzare i concetti: tutto era diventato normale. Semplicemente, io avevo un percorso leggermente diverso rispetto ai miei compagni di classe. Finalmente avevo ottenuto il supporto necessario per trovare una soluzione ai miei problemi. Ho perseverato, continuando a chiedere aiuto negli anni, fino a quando non è stato del livello che richiedevo e per raggiungere gli obiettivi che mi ero posto.”

Gary Payton II

Sia Gary Payton Sr. che la moglie Monique hanno ammesso che la notizia della dislessia del figlio è stata inizialmente dura da digerire. 

“In quel periodo mi colpì parecchio, perché era un’era in cui non si conosceva né si avevano abbastanza mezzi per affrontare certi problemi. Pensavamo che sarebbe stato un problema grosso.”

Gary Payton Sr.

“È stato un periodo colmo di emozioni. Mi sentivo in colpa per come lo avevo trattato in passato: “Forza, parla ragazzo! Non esitare” E frasi del genere con cui lo esortavo a parlare ed esprimersi. Ero triste perché per tutto quel tempo non ero riuscita ad aiutarlo, a comprendere le sue difficoltà ed alleviargli le sofferenze.”

Monique Payton
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Anche la Dott.ssa Mariah L. Pospisil ha parlato al Gary Payton II Foundation Event, in qualità di medico della University of California – San Francisco, oltre che avvocato per l’infanzia e sostenitore dei diritti dei minori.

“La International Dyslexia Association definisce la dislessia come uno specifico disturbo dell’apprendimento di origine neurobiologica. È caratterizzata da difficoltà nel riconoscere termini più sofisticati, con problemi alla fluenza del discorso e allo spelling e decodifica delle parole nella catena parlata. Questi deficit partono quasi sempre dal livello fonologico e del suono, ma possono derivare anche da altre ragioni. I neuroscienziati hanno scoperto che il cervello delle persone affette da dislessia ha degli specifici pattern di funzionamento.” 

Dott.ssa Mariah L. Pospisil – University of California, San Francisco

“Capisco perché si possa dubitare o addirittura dire qualcosa che non si vorrebbe, quando si è sotto pressione. Nessuno vorrebbe dire qualcosa di sconveniente o commettere errori nel parlare. Da giovani è una sorta di necessità primaria e non si riesce a capire il motivo. Ma va bene chiedere aiuto se si hanno difficoltà, non c’è nulla di male nel chiedere aiuto. Per i bambini afroamericani sono frequenti i problemi e deficit d’apprendimento, che possono causare loro parecchi problemi durante la crescita.”

Gary Payton II

Payton II ha messo a referto fin qui 5.3 punti e 2.8 rimbalzi in 15.3 minuti d’impiego in uscita dalla panchina nel corso della Stagione 2023/24 con la canotta dei Golden State Warriors. Senza dubbio, la sua esperienza con la maglia dei Dubs può rappresentare una ghiotta occasione di visibilità per la sua associazione benefica, e per mettere sotto i riflettori un problema importante come quello della dislessia e degli altri disturbi dell’apprendimento. Gary ha ammesso di sentirsi molto più sicuro e a suo agio nel parlare in pubblico della dislessia e del suo problema, anche per via del numero di persone affette dallo stesso problema che la sua associazione sta supportando.

“Non avevo idea di quanta gente ne fosse affetta durante il processo di crescita. Attraverso la mia personalità e il mio esempio posso mettere in evidenza questo problema e renderlo argomento di dibattito. Posso promuovere il discorso e fare in modo che diventi sempre più argomento di primaria importanza. Si può raggiungere un sacco di gente. Oggi è incredibile il numero di persone, ragazzi e adulti, a cui viene diagnosticata la dislessia, e che può finalmente dichiararlo senza vergogna. C’è almeno una persona affetta da dislessia in ogni città statunitense e mi capita sempre di incontrare persone che ne sono affette: sono felici che stia usando la mia immagine per dar loro una voce. Mi ha cambiato davvero la vita.”

Gary Payton II

Payton ha ritenuto il traguardo degli $80,000 davvero incredibile. Nel corso dell’evento, Gary ha espresso parole importanti nei confronti della madre, Monique, e di sua sorella Raquel – Executive Director Chair ed Executive Director della fondazione – per aver avuto pazienza e forza quotidiana nel supportarlo per via della sua dislessia. E anche se ciò che Payton Sr. ha saputo offrire sono state spesso poche parole, il suo amore e la sua fierezza per i traguardi del figlio sono ben saldi. 

“Il mio orgoglio per lui è oltre ogni limite adesso. Ancora una volta, non mi riferisco solo al basket. Anzi, non m’interessa proprio. Mi riferisco all’intera situazione in cui si trova, al lato umano della storia, e alle persone che gli sono state vicino lungo questo percorso. Il basket continuerà ad esserci nella sua vita. Siamo persone dotate di questo talento. Ma abbiamo anche un lato umano, che non tutti conoscono. Quando qualcuno viene da me e mi dice che “Una cosa per cui mi apprezza davvero è l’ottimo lavoro fatto con mio figlio” è qualcosa che mi rende fiero a prescindere da tutto, anche dal basket.”

Gary Payton Sr.