Questo contenuto è tratto da un articolo di Bill Plaschke per Los Angeles Times, tradotto in italiano da Stefano Bonelli per Around the Game.



Gara 2 per i Los Angeles Lakers è stata come fare i conti con la realtà. Esattamente come ciò che è stampato sulle magliette indossate dai tifosi di casa, è stata una “gold blooded”. Notizia poco sorprendente: i Golden State Warriors non abdicheranno facilmente.

I giallo-viola hanno avuto una grande occasione per andare sul 2-0 nella serie, dopo aver vinto Gara 1 delle semifinali della Western Conference, ma si sono trovati a dover fare i conti con la reazione degli Warriors, che sono riusciti a limitare Anthony Davis e LeBron James, e hanno travolto i Lakers 127-100 in un Chase Center in festa.

“Sono sicuro che la nostra squadra si rifarà”, ha dichiarato nel post partita l’allenatore dei Lakers, Darvin Ham. E non c’è dubbio che Los Angeles dovrà far meglio se vuole tenere il vantaggio strappato nel primo atto della serie. I giallo-viola hanno vinto tutte le ultime nove serie quando si sono trovati sull’1-1, la striscia più lunga nella storia della lega. Ma questo dato è mera statistica.

La serie si sposterà a Los Angeles per due partite alla Crypto.Com Arena, ma pare difficile che i Lakers possano chiudere velocemente la serie contro i rivali californiani. Klay Thompson e Stephen Curry sono tornati ai loro livelli in Gara 2, e così anche Draymond Green, mentre AD è sembrato poco fresco fisicamente. Quest’ultimo è un punto principale. Il numero 3 dei Lakers, infatti, dopo essere stato inarrestabile nella prima partita al Chase Center, è stato tenuto a bada dalla difesa dei Warriors, che lo ha tenuto a soli cinque canestri dal campo per un totale di 11 punti su altrettanti tentativi, e lo ha costretto a 4 palle perse.

“I Lakers sono enormi, sono una squadra enorme”, ha detto nelle interviste post gara coach Steve Kerr“Avevamo bisogno di entrare nella serie e dovevamo avere più taglia e metterci tanta fisicità”. Non era successo in Gara 1 e potrebbe non succedere nelle prossime partite, ma è accaduto sicuramente in Gara 2, e i Lakers hanno accusato il colpo, naufragando nel secondo tempo.

“Siamo stati un po’ troppo stagnanti e hanno fatto un ottimo lavoro nel pitturato, non permettendoci di giocare come facciamo solitamente”, ha dichiarato coach Ham. Mentre Davis ha detto di non essersi sentito limitato dalla marcatura dei Warriors, ma che la prestazione negativa è da ricercare in errori suoi più che nei meriti degli avversari. “Ho preso gli stessi tiri di Gara 1, semplicemente stasera non sono entrati”.

Nel frattempo, guidati dai 30 punti di Thompson, gli Warriors hanno portato sei giocatori in doppia cifra, collezionando anche 15 rimbalzi, 6 punti nel pitturato e 5 da seconde possibilità in più rispetto ai Lakers, dimostrando di essere stati migliori in ogni statistica. “Abbiamo giocato un basket semplice”, ha detto Kerr, aggiungendo: “i nostri ragazzi hanno giocato con molta forza e molta aggressività, ma hanno preso buone decisioni all’interno di quello stato mentale”.

A questo va aggiunto l’orgoglio, che non deve essere dimenticato. Golden State sarebbe stata in una posizione molto complicata in caso di 0-2 dopo due partite nella Baia, ed è arrivata l’attesa reazione dei campioni in carica.

“Dopo Gara 1 ci aspettavamo degli aggiustamenti da parte loro, e così è stato: adesso studieremo le nostre contromisure per farci trovare pronti”, ha detto Ham. Puntando su un nuovo starting five con JaMychal Green, complice uno stato di salute non ottimale di Kevon Looney, Kerr sembra aver azzeccato le prime modifiche da fare nel corso della serie, ora tocca al coach dei Lakers. “Avremo il nostro bel da fare, ma quando si arriva a questo punto della stagione non è mai facile”, ha dichiarato Ham.

Poi, c’è il tema riposo. Un solo giorno tra una partita e l’altra, e il copione si ripeterà per tutte la serie. Questo potrebbe non favorire LeBron, Davis e compagni, ma ovviamente il fattore-infortuni non è prevedibile ed entrambi i roster hanno elementi-chiave che hanno compiuto 30 anni da un pezzo.

In Gara 2 gli Warriors hanno iniziato subito a limitare il Laker che li aveva messi maggiormente in difficoltà 48 ore prima, tenendo Davis a un solo canestro nel primo quarto e meno canestri (due) che palle perse (tre) all’intervallo. I giallo-viola erano ancora in vantaggio di 7 punti dopo la prima frazione, ma hanno visto il proprio vantaggio sfumare nel secondo quarto e sono crollati nei 12 minuti dopo la pausa lunga, subendo un parziale di 41-23.

Con 9:43 rimasti da giocare, Curry ha segnato da tre venendo abbattuto fallosamente da Malik Beasley, per il +31 dei Warriors. Game, set, match: 1-1. “Diamo credito a chi lo merita”, ha detto James. “Hanno giocato eccezionalmente bene stasera, e noi no”.

Prima della partita, Kerr aveva quasi previsto questo risultato, dicendo: “Ci sentiamo bene per la nostra capacità di adattarci, ma anche per l’abitudine a rispondere a una sconfitta e all’essere in svantaggio nella serie. Questa non è una novità per la nostra squadra. Sappiamo di cosa siamo capaci”.

Ora devono dimostrarlo anche i Lakers, che hanno vinto 25 serie consecutive quando si sono assicurati la vittoria in Gara 1… ma questi sono gli Warriors, e la serie è appena iniziata.