In un periodo di continui movimenti di mercato, tra buyout e trade market appena concluso, alcuni giocatori potrebbero impegnarsi a lungo termine con le proprie franchigie.

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La NBA è in quel periodo della stagione in cui tutto sembra essere in movimento: il trade market si è da poco concluso, non lasciando nemmeno il tempo di abituarsi ai passaggi di maglia, e quello dei buyout appare in apertura, con diversi giocatori pronti ad uscire dal proprio contratto per giocarsi una chance di titolo con una contender.

In questo frenetico viavai, tuttavia, diversi giocatori sono al momento ancora eleggibili per un’estensione contrattuale e potrebbero presto firmare contratti a lungo termine. Proprio del tema hanno parlato Yossi Gozlan e Michael Scotto (Hoopshype) nell’ultima puntata del proprio podcast. Ecco alcune delle possibili firme delle prossime settimane.

Jusuf Nurkic

Gli indicatori di una permanenza del lungo bosniaco in Oregon sembrano essere tutti presenti. Innanzitutto, nonostante lo spopolamento generale dello spogliatoio dei Blazers, il giocatore ha espresso in maniera chiara il proprio desiderio di restare (“La direzione che stiamo prendendo è interessante. Io sono sereno perchè c’è Dame. Finchè c’è Dame, proveremo a vincere.). Inoltre, nonostante il GM ad interim Joe Cronin lo abbia inserito in diverse conversazioni, l’interesse delle altre franchigie per Jusuf è sempre sembrato “freddo”, con i soli Raptors che avrebbero tentato un approccio (prima di fiondarsi su Thaddeus Young).


E così, Portland potrebbe proporre un nuovo contratto alla propria Bosnian Beast.

L’eventuale firma, tuttavia, non significa necessariamente permanenza a lungo termine. L’obiettivo della franchigia di Rip City rimane ricostruire, e dal secondo centro migliore della prossima free agency – almeno secondo la board di Hoopshype – si cercheranno di ricavare asset per i Blazers del futuro.

“Nurkic può arrivare ad ottenere al massimo un quadriennale da 64 milioni complessivi. Per come la vedo io, però, – e non è detto che questo renda felice il giocatore – i Blazers potrebbero offrire un contratto minore, per evitare che scatti l’ineleggibilità allo scambio per sei mesi. I Timberwolves lo hanno fatto con Beverley, offrendo un’estensione annuale di 13 milioni che permette loro di scambiarlo immediatamente. Portland potrebbe offrire 26 per un biennale. Penso che il giocatore possa ottenere di più, ma ci sono queste restrizioni da tenere a mente.”

– Yossi Gozlan

Jalen Brunson

Eleggibile per un’estensione simile a quella firmata pochi giorni fa da Dorian Finney-Smith (55 milioni in quattro anni), il giocatore ha mire decisamente più elevate, visto l’importante contributo garantito alla causa dei Mavs in stagione (oltre 16 punti a sera con una eFG del 54%).

Dallas, per evitare situazioni di recidività inerenti alla luxury tax, potrebbe tuttavia decidere di non estendere il contratto di Brunson, lasciandolo andare in free agency.

Nel caso di un mancato accordo tra le parti – stando a quanto riportato da Scotto – i favoriti per la corsa in estate sarebbero i New York Knicks. Il plenipotenziario di NY, Leon Rose, è stato infatti agente del padre Rick, e soprattutto la franchigia è alla ricerca di una point guard. Jalen potrebbe essere attratto da un big market come la Grande Mela.

“Dallas ha già così un roster per la prossima stagione che eccede la luxury tax. Aggiungendo Brunson andrebbero sopra di 20 milioni o giù di lì. Troppi per un team con questi giocatori e queste ambizioni. L’unica soluzione per tenerlo sarebbe muovere qualcuno degli altri.”

– Michael Scotto

Mitchell Robinson

Mitch sarà free agent in estate, ma a causa della sua travagliata storia di infortuni potrebbe suscitare relativamente poco interesse. Da parte dei Knicks in primis, considerando anche l’imminente estensione di RJ Barrett e la volontà di Leon Rose di mantenere la poca flessibilità rimasta.

New York, però, potrebbe invece decidere di muovere Nerlens Noel (due anni rimanenti a quasi 20 milioni complessivi, il secondo vincolato a team option) e puntare su Robinson, anche se questa è una soluzione che appare poco gradita a coach Thibodeau.

Sul giocatore ci potrebbe essere l’interesse dei Detroit Pistons, desiderosi di tentare un’altra scommessa “low risk, high reward” dopo l’arrivo di Marvin Bagley III.

Robinson, comunque, interrogato sulla questione, non sembra al momento troppo preoccupato. “Quel che sarà, sarà, io sono qui per giocare a basket.”

Luguentz Dort

Di queste, la situazione con meno complicazioni di tutte. Lo spazio salariale c’è, la voglia e gli interessi reciproci a continuare insieme pure: per Lu Dort pronto un 56×4, più o meo il contratto firmato pochi giorni fa da Finney-Smith.

L’unica variazione sul tema potrebbe essere la decisione di non estendere subito il contratto, ma esercitare la team option e risparmiare 11 milioni circa sul salario. In questo caso – poco probabile, in quanto esporrebbe Presti e soci al rischio di perdere Dort – l’estensione successiva sarebbe di 40 milioni per 3 anni.

Thaddeus Young

Per Thad, stando a Gozlan e Scotto, potrebbe essere pensabile un’estensione simile a quella ricevuta da Beverley: un anno a 13 milioni, con la possibilità di essere subito scambiabile. Non sembra, però, che Thaddeus Young e i Toronto Raptors siano destinati ad estendere il contratto in scadenza a luglio, considerando la volontà del veterano di unirsi a una contender (e dunque, prima di tutto, di poterla scegliere liberamente) per provare a vincere il suo primo titolo.