Questo contenuto è tratto da un articolo di John Voita per Bright Side of the Sun, tradotto in italiano da Edoardo Viglione per Around the Game.


Lo scorso anno i Phoenix Suns hanno dovuto affrontare diversi cambiamenti. Come è ormai noto a tutti nel giugno del 2023 la franchigia dell’Arizona scelse di sacrificare Chris Paul e ben quattro pick swap per arrivare a Bradley Beal. Questo ovviamente ha lasciato i Suns senza una point guard tradizionale e questa mancanza fu solo uno dei tanti problemi che alla fine si sono tradotti in uno sweep al primo turno dei Playoffs contro i Minnesota Timberwolves. L’assenza di una point guard ha anche costretto Devin Booker a dover cambiare la sua pallacanestro. Il prodotto di Kentucky nella scorsa stagione, secondo Basketball Reference, ha giocato il 91% dei suoi possessi da playmaker e Bradley Beal, che alle porte della stagione doveva giocare da point guard, solamente il 2%. Booker ha sacrificato perciò il suo talento da shooting guard per il bene della squadra.

In quest’offseason James Jones ha giustamente avuto tra le sue priorità quella di aggiungere una point guard e ne sono arrivate ben due: Monte Morris e Tyus Jones. Entrambi son due giocatori con un rapporto assist-turnover molto alto, saranno fondamentali per la rotazione di Phoenix. Booker quindi tornerà a giocare come shooting guard? In realtà probabilmente no, in quanto con il più sottodimensionato Bradley Beal a roster, potrebbe essere D-Book a scivolare nella posizione di ala piccola. È un ruolo che sa anche interpretare molto bene e l’ha dimostrato proprio pochissimi mesi fa ai Giochi Olimpici di Parigi rivelandosi fondamentale per la medaglia d’oro.

Però a Phoenix la questione è diversa, non deve mettersi a disposizione di altre superstar, ma è uno dei primi due violini offensivi ed è lui stesso una superstar nel prime. Sarebbe un peccato, quindi, che giocasse di nuovo fuori ruolo per la seconda stagione consecutiva. Lui poi non si lamenterebbe, si metterebbe a disposizione della squadra perché ama l’organizzazione, la città ed i tifosi. Ha voluto che altre star si unissero a lui e quindi farebbe tutto il possibile per arrivare al titolo, ma è la scelta giusta?

Una delle sfide più importanti per lui sarà sul lato difensivo, considerato che spesso dovrà allora difendere su giocatori che hanno più size e il dispendio fisico potrebbe impattare negativamente a livello offensivo, anche se con una point guard al suo fianco avrà di nuovo la possibilità di eccellere. Giocherà meno da distributore primario e potrà concentrarsi maggiormente su ciò che gli viene meglio: segnare. Nonostante tutto la scorsa stagione ha segnato 27.1 punti di media e distribuito 6.9 assist ritoccando il suo career-high personale. Se c’è quindi qualcuno che può avere successo anche se gioca fuori posizione, quello è Devin Booker. Tuttavia non è il modo migliore per costruire il roster. Bisogna quindi contornarlo di grandi giocatori e metterlo nelle migliori condizioni possibili per vincere e per valorizzarlo. Il primo proposito è riuscito, ma il secondo un po’ meno. Le stagioni passano e i Suns non devono poi guardarsi indietro ed avere dei what-if ma, se così fosse, il rimpianto di aver fatto giocare Booker fuori posizione sarebbe in cima a questa lista.