FOTO: Puma Hoops

Dal 5 al 9 di giugno quest’anno è in andato in scena per tutta Europa il The Melo Faster Tour, una vera e propria tournée articolata fra 4 città – Milano, Berlino, Parigi e Londra – che ha rappresentato in sostanza un’occasione offerta da Puma a tutti i fan del vecchio continente per incontrare il giocatore, nonché All-Star e volto, degli Charlotte Hornets. 

Oltre a questo l’idea sulla quale era incentrato il tour era anche mostrare a tutti l’ultima colorway, definita “Be You”, delle MB.02, ovvero la seconda segnature shoe dedicata proprio a LaMelo Ball, non a caso ai piedi di quasi tutti i giovanissimi ragazzi coinvolti nell’evento. 

Noi siamo stati ovviamente presenti alla tappa di Milano, e oltre all’enorme piacere di poter fare due tiri e scambiare due chiacchiere con un giocatore di questo calibro, fra l’altro dimostratosi enormemente disponibile sia con noi che con tutti i numerosi fan presenti, abbiamo potuto constatare come l’evento fosse strutturato per le nuove generazioni. 


L’evento

Inizialmente alcuni ragazzi selezionati da Puma fra le squadre della zona hanno potuto svolgere qualche breve drill con il personal coach di LaMelo, per poi cimentarsi, proprio contro di lui, in una serie di sfide abbastanza classiche: dalla gara di tiro da fuori, a quello che in Italia chiamiamo “fulmine”; durante il quale LaMelo, fra l’altro, ha mostrato non poca competitività, utilizzando quasi tutti i trucchetti da campetto possibili per portare a casa la vittoria (fra l’altro, non riuscendoci). 

Proprio ai piedi del personal coach abbiamo notato fin da subito una particolarità: Jermaine Jackson (ex-journeyman NBA fra Heat, Hawks, Knicks e altre) infatti non indossava nessun modello fino ad allora presentato, o perlomeno che si potesse riconoscere, della linea Puma Basketball, quanto piuttosto qualcosa di nuovo.

Il dubbio è stato sciolto il giorno successivo, quando alla tappa di Berlino (già) sono state presentate le MB.03, che avranno, tra le altre cose, una modalità di rilascio piuttosto particolare. La prima colorway di questa nuova sneaker sarà infatti ottenibile solo per coloro che ne acquisteranno la versione NFT in anticipo, verso fine giugno, potendo poi ritirare la versione “fisica” ad agosto. 

Un po’ di storia

Il rapporto di LaMelo Ball con Puma inizia nel 2021, dopo aver lanciato una propria signature shoe con il brand di famiglia, BBB (sul quale mi sento di poter glissare con tranquillità). Melo infatti, fresco di Rookie of the Year e finalmente volto principale di un grande brand, si presenta all’opening night della sua sophomore season indossando proprio le MB.01, in una colorway total red che già poteva far intuire quale sarebbe stata la direzione presa a livello di design per questa linea. 

Le MB.01 si dimostreranno infatti il perfetto connubio fra tecnologia ed estetica, rivelandosi al contempo sia una delle migliori signature di lancio di sempre dal punto di vista performance (Nitro Foam, trazione incredibile e leggerezza sicuramente le sue caratteristiche principali), sia mostrando una serie di colorazioni veramente degne di nota. 

La sobrietà non ha mai fatto parte del personaggio LaMelo Ball, e questa caratteristica è perfettamente riflessa nelle sue scarpe, dalle scritte “Rare” e “Not From Here” presenti in quasi in ogni modello, fino a scelte ed abbinamenti peculiari ma particolarmente azzeccati, fra le quali non si può non citare la collaborazione con lo show Rick e Morty, da cui una nata una colorway che si di fatto dimostrata fin da subito un instant classic. 

L’enorme successo del primo modello ha portato Puma a riproporne qualche mese dopo, come è ormai sostanzialmente prassi nell’industria, una versione low-top, che, sul piano puramente personale, ritengo leggermente inferiore come scarpe performance a livello overall, ma la quale di contro aggiunge un indubbio effetto estetico più “flashy” ed una conformazione molto più da playground, nonostante la mancanza di colorway di livello paragonabile a quella originale. 

Neanche il tempo di un anno e subito Puma, sfruttando giustamente l’hype creatosi intorno al modello, lancia la seconda scarpa dedicata a Melo, la MB.02. Disegnata questa volta da Jeremy Sallee, la scarpa riprende moltissimi degli elementi che hanno reso il primo modello, progettato invece da Jacob Garcia, un così grande trionfo. Anche in questo caso, la prima colorazione si mantiene sui toni del rosso/arancione.

L’idea di Sallee è stata proprio quella di andare a scavare ulteriormente in ciò che lui ha definito “il mondo di LaMelo”, da cui gli slogan, ai quali possiamo aggiungere “1 of 1”, e l’intero concept dietro al progetto e alle silhouette, studiate per sembrare provenienti da un altro universo. 

A livello puramente di feeling sul campo ritengo che, rispetto all’anno di uscita, questa seconda iterazione, per quanto rimanga comunque una scarpa assolutamente top-tier, rappresenti un passo indietro come impatto generale, una dinamica nient’affatto strana quando si parla di un modello che va a raccogliere l’eredità di un qualcosa che ha davvero ricevuto enormi riconoscimenti, sia a livello commerciale che di critica.

 

LaMelo, nel suo debutto all’All Star Game, si fa riconoscere così, portando ai piedi un’inedita “Purple” colorway

Puma ha deciso di puntare su un volto giovane, e per certi versi controverso, come propria rampa di lancio verso il futuro: un investimento che fino a questo punto ha pagato. Il solo fatto che, per la prima volta dal 1990 (nell’occasione fu Isaiah Thomas), un giocatore abbia portato questo brand nella “notte delle stelle” NBA, l’All Star Game, dimostra quanto Melo sia stata una scelta azzeccata; soprattutto considerando che – mi sento di dire, con un certo grado di certezza – non sarà l’ultima volta che il californiano calcherà un palcoscenico simile.

Il prossimo nome da tenere d’occhio in casa Puma è Scoot Henderson, già sotto contratto con il brand e dall’immenso potenziale sul piano del marketing. Chissà, magari proprio facendo coppia, anche sul campo, con LaMelo in quel di Charlotte.