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Questo contenuto è tratto da un articolo di Ty Jager per Airalamo, tradotto in italiano da Niccolò Scquizzato per Around the Game.


I San Antonio Spurs continuano il loro viaggio verso la Draft Lottery 2023, passando per una movimentata trade deadline. Ci si aspettava che San Antonio fosse “seller” la scorsa settimana, e il front office dei texani ha rispettato le attese, spedendo Jakob Poeltl a Toronto e Josh Richardson a New Orleans.


Poeltl è stato scambiato in un accordo che ha portato Khem Birch e tre scelte (first-round pick 2024 e due future second-round picks) a San Antonio, mentre Richardson ha fatto arrivare Devonte’ Graham e quattro seconde scelte (2024, 2026, 2028, 2029). Complessivamente, gli Spurs hanno ceduto 2 giocatori in cambio di un soddisfacente bottino in termini di Draft Capital.

Quali saranno, ora, le prossime mosse dei nero-argento?

Gli Spurs, originariamente, ricevettero Poeltl nello scambio per Kawhi Leonard del 2018. Il centro austriaco ha trascorso quattro stagioni e mezzo in Texas, passando da giocatore di rotazione ad uno dei migliori centri difensivi della lega. Dopo aver monetizzato sulla sua partenza, ora San Antonio ha un buco nello spot di centro titolare per la prima volta da molti anni.

Zach Collins è il primo giocatore che viene in mente in grado coprire quel ruolo. Collins è alla sua seconda stagione nella squadra di Gregg Popovich, e recentemente sta avendo un ottimo impatto in uscita dalla panchina, tenendo medie di 9.5 punti, 5.7 rimbalzi e 2.5 assist, con il 58% dal campo in 20.3 minuti a partita.

Collins non è più stabilmente uno starter dalla stagione 2019/20, quando fu il lungo titolare dei Blazers, prima che un lungo calvario di infortuni lo relegasse a bordo campo per l’intera stagione 2020/21. Due anni dopo l’infortunio, Collins ha l’opportunità di guadagnarsi nuovamente lo spot di titolare, ma rappresenta davvero una soluzione a lungo termine?

Gli Spurs sono in piena corsa per Victor Wembanyama, francese che alcuni scout hanno descritto come “il miglior prospetto della storia della NBA”. Il sogno degli Spurs ovviamente è assicurarsi Wemby, che diventerebbe il nuovo centro gravitazionale della franchigia, ma tutto dipenderà dalla imprevedibile Lottery. Al momento, San Antonio è tra le tre squadre con la più alta percentuale di probabilità (14%) di ottenere la prima scelta: il resto lo farà la sorte.

Al di fuori di Wembanyama, non c’è nessuna opzione di lungo titolare tra i primi cinque prospetti del prossimo Draft. Certo, aggiungere Scoot Henderson sarebbe comunque straordinario per la squadra di Popovich, ma la guardia di G League Ignite non è la risposta alla domanda da cui siamo partiti in questa sede.

Prima di tutto, comunque, si valuterà come Collins si dimostrerà in grado di gestire un minutaggio più ampio. Poi ci saranno un Draft e un’offseason in cui cercare altre possibili opzioni.

E nel backcourt, invece, cos’è cambiato?

La partenza di Richardson era ampiamente prevista. Arrivato alla trade deadline 2022, ha ricoperto con ottimi risultati il ruolo di guardia in uscita dalla panchina, e proprio per questo era chiaro che non sarebbe rimasto a San Antonio a lungo, considerato anche il suo contratto in scadenza. Gli Spurs sono stati in grado di massimizzare il suo valore, riuscendo ad ottenere quattro seconde scelte e Devonte’ Graham.

Graham si unisce ad un reparto guardie abbastanza affollato: Tre Jones, Blake Weasley, Malaki Branham, Romeo Langford e Devin Vassell sono già stabilmente in rotazione, e Devonte’ è di gran lunga il più anziano tra loro. La partenza del 27enne ha rappresentato un dumping salariale per i Pelicans, ovvero un modo per liberarsi di un contratto pluriennale in cambio di uno in scadenza, tra l’altro un tiratore più esperto e funzionale come role player in Louisiana.

Graham è una risorsa per il futuro di San Antonio? Probabilmente no, se non come pedina di scambio.

L’ex NOLA in questo finale di stagione aggiungerà profondità ad una rotazione martoriata dagli infortuni, facendo da sostituto agli attuali indisponibili Tre Jones e Romeo Langford; ma al di fuori di ciò, potrebbe non avere molto spazio a lungo termine a San Antonio. Il suo contratto peserà per 12 milioni circa la prossima stagione, ma il successivo sarà garantito per soli $2.85M. La domanda è per quanto a lungo giocherà ancora in maglia nero-argento.

San Antonio ha compiuto tutti gli scambi dell’ultima settimana per accumulare altri asset, ovvero scelte a Draft. E come avvenuto in passato proprio con Poeltl e Richardson, parte di questo processo è anche la valorizzazione dei giocatori ottenuti in cambio. E così, anche Graham potrebbe mettersi in mostra e diventare una pedina di scambio in vista della prossima trade season.

Nel breve termine, comunque, l’obiettivo principale di San Antonio rimane quello di assicurarsi la prima scelta al prossimo Draft. Sebbene il tanking non sia mai una strategia che accontenta i tifosi (figurarsi quelli degli Spurs), la squadra ha disperatamente bisogno di un giocatore-franchigia. E questo è il miglior modo per ottenerlo.

Sarebbe sbagliato, però, guardare alla Lottery come prima-scelta-o-fallimento. Oltre a Wemby e Scoot, ci sono altri prospetti interessanti, tra cui Amen Thompson, Ausar Thompson, Nick Smith Jr e Brandon Miller. Tutti dei discreti premi di consolazione.

San Antonio è concentrata sul futuro e sa bene che questo periodo di transizione prima o dopo finirà. Dopo un ciclo vincente che sembrava non avere fine, infatti, ora la franchigia sta gettando le basi per il proprio futuro. Un percorso iniziato con le partenze di DeRozan e White, proseguito con Poelt e Richardson, e destinato a dare i propri frutti negli anni a venire.

Come disse un coach da queste parti, keep pounding the rock.