Il presidente della NBPA CJ McCollum ha parlato molto chiaramente del problema load management in NBA

Il load management è ormai diventato una costante nel corso delle Regular Season. Le stelle NBA, e in generale i giocatori ad alto minutaggio, non giocano 82 partite, anche se non subiscono infortuni.

Il rischio di perderli o sfiancarli in vista degli appuntamenti decisivi per la stagione è troppo grosso, e il calendario attuale prevede diversi back-to-back molto pesanti per il fisico e la testa dei giocatori. Gli staff sono dunque spesso propensi a proteggere i loro pezzi più pregiati e non farli scendere in campo. Questi ultimi, una volta che prendono l’abitudine, diventano sempre meno a loro agio nell’affrontare i back-to-back in trasferta.

Se da un lato appare una pratica del tutto fisiologica, dall’altro crea problemi abbastanza evidenti per l’immagine del prodotto. Moltissime partite nel corso della stagione perdono il loro potenziale fascino, e i tifosi negli small market perdono talvolta l’opportunità di vedere uno dei fenomeni presenti nella lega nella loro città.


A parlare dell’argomento è stato CJ McCollum, voce molto autorevole in quanto presidente della National Basketball Player Association, ospite del podcast “The Old Man and the Three” di JJ Redick. Le sue parole:

Vogliamo che le stelle giochino più partite possibili, vogliamo che giochino le partite casalinghe, le partite sulla televisione nazionale, i back-to-back, anche quelli che non ci dovrebbero essere, tipo quando arrivi a Milwaukee alle 3 di notte e devi giocare qualche ora dopo. Ma dobbiamo anche capire le esigenze degli staff, che devono gestire il fisico dei giocatori.

Le partite importanti si giocano ai Playoffs, e vogliamo che i giocatori possano arrivarci sani. So che ai tifosi importa della partita del martedì a Sacramento, ma gli importa ancora di più poi delle partite ad aprile, maggio e giugno. Non ho una soluzione, ma credo che dovremmo capire come fare un calendario migliore

Ogni squadra è lontana un singolo infortunio da una striscia di 10 sconfitte. L’obbiettivo rimane vincere il titolo, e giocatori e staff devono fare tutto il possibile in quell’ottica, aldilà del modo in cui può deludere qualche tifoso durante la stagione. Se gli Warriors vincono il titolo, a nessun tifoso importerà che Curry ha saltato qualche back-to-back durante la Regular Season. E vale lo stesso per tutti

E’ certamente un problema che l’NBA dovrà affrontare seriamente, prima o dopo.