Brad Stevens farà di tutto per vincere un titolo, ma Boston deve considerare il futuro di un roster sempre più costoso.

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Questo contenuto è tratto da un articolo di Bobby Manning per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Aaron Nesmith, per un istante, è tornato al suo vecchio ruolo. Con i Pacers in vantaggio per 75 a 71 e dopo un inizio da 1 su 3 al tiro, si è piazzato nei pressi della linea di fondo e ha subito uno sfondamento dal vecchio compagno, Derrick White. I Pacers hanno segnato in 4 dei 6 possessi successivi per chiudere il terzo quarto, mettendo su un vantaggio di 11 punti che i Celtics non sono stati capaci di ribaltare.


Gli 11 punti dello stesso ex biancoverde nel quarto periodo, career-high, hanno giocato un ruolo significativo nell’assicurare la vittoria ai Pacers, guidandoli alla finale di In-Season Tournament. Boston ha visto un Nesmith molto diverso da quello scambiato per Malcolm Brogdon la scorsa estate – più forte fisicamente, capace di segnare dal palleggio e di ruotare difensivamente al punto da stoppare Jayson Tatum al ferro.

Nesmith si è dato molto da fare per raggiungere questo livello a Indiana dopo essere stato scambiato dai Celtics, ottenendo l’opportunità di fare errori, prendersi tanti tiri e giocare mole fette importanti di certe partite. I Pacers lo hanno reso un giocatore del tutto nuovo, in quello che è attualmente il miglior attacco della storia NBA in questo avvio di stagione. E, adesso, anche la squadra che ha battuto dei ben più vecchi Celtics. Ecco cosa è Boston ora: più vecchia.

Quei Celtics più vecchi che non hanno saputo garantire un’opportunità a lui, come a Robert Williams III e ad altri giovani e scelte al Draft che avrebbero potuto consolidare il roster negli ultimi due anni. Alla fine è stato creato un team capace di partire 15 a 5, con uno status da favorita, ma con una finestra ristretta per competere, vista l’ascesa di Pacers, Thunder, Magic, Rockets e molte altre realtà appena uscite dal rebuilding.


Brad Stevens non ha ancora scelto al primo giro da quando è general manager. Non è un rimprovero, anzi, i Celtics avevano bisogno dell’influsso di veterani di talento dopo i Draft mediocri al tempo di Danny Ainge. Si riconosce bene il percorso delle squadre che puntano sul Draft e di quelle che scambiano le proprie scelte per qualcosa di immediato. Quei roster a basso costo, mirati a sviluppare il talento, hanno già dimostrato le proprie capacità di infastidire Boston in stagione, prendendo Orlando Magic e Indiana Pacers. I Celtics, dal canto loro, non hanno il Draft capital, i prospetti o i minuti per sviluppare materiale allo stesso modo.

Questa offseason ha offerto l’opportunità per un reset. Boston ha acquisito la 25esima al passato NBA Draft, assieme alla first-round pick 2024 di Golden State (protetta 1-4). I Celtics hanno poi girato quest’ultima a Portland per Jrue Holiday e hanno completato altri 4 scambi alla Draft Night, spedendo la numero 25 (Marcus Sasser) a Detroit per quelle che si sono rivelate quattro scelte al secondo giro e Jordan Walsh alla 38. Boston ha ancora la propria first-round pick per il 2024, ma esploreranno il mercato per migliorare la profondità del roster nel breve periodo – una mossa che crea un ulteriore sfida nel prossimo futuro, perfetta in caso di vittoria, tragica in caso di sconfitta.

Jaylen Brown e Jayson Taum sono quello che viene considerato ‘young core’ di questa squadra, dove il primo ha già firmato un’estensione da $300 milioni e il secondo lo seguirà al più presto. Derrick White e Jrue Holiday hanno bisogno di nuovi contratti che si estenderanno fino a una certa soglia dei loro 30 anni. Al Horford, a 37 anni, è la parte del front-court con esperienza in post-season, mentre lo storico di infortuni di Kristaps Porzingis assomiglia più a quello che ti aspetteresti da Horford.

Solo Sam Hauser, una storia di development di successo per una squadra che non ha avuto molte gioie dal Draft 2018, sta giocando con continuità in uscita dalla panchina per adesso. Fra i giovani dei Celtics sono inclusi anche Payton Pritchard, più vecchio di Tatum e in difficoltà al tiro, Neemias Queta, un interessante rimbalzista 24enne che fa fatica a stare in campo a Boston, Oshae Brissett e Dalano Banton, che hanno faticato a trovare continuità a 26 anni. Un gruppo più ristretto di potenziali Celtics ha giocato in G-League nel tentativo di ripetere il successo ottenuto con Hauser e Luke Kornet.

Se si guarda il Sam Hauser dei Maine Celtics, fa le stesse cose che vediamo adesso in NBA“, ha detto il GM dei Maine Celtics Jarell Christian. “Se si guarda il Luke Kornet di due anni fa, è in grado di fare le stesse cose che si vedono ora a Boston. Quindi è qualcosa che cerchiamo di insegnare ai nostri giocatori […] Questa squadra attualmente in Maine è un po’ diversa da quella che avevamo in passato. Due anni fa, ragazzi come Arcidiacono o Theo Pinson, lo scorso anno Denzel Valentine, Mfiondu Kabengele e Luka Samanic, tutta gente con esperienza NBA e capaci da soli di affrontare determinate situazioni. Ovviamente, Luka ora è a Utha, ma abbiamo avuto molti rookie veri. DJ Steward è uno che abbiamo identificato come grande talento in grado di aiutare, con buon potenziale al livello successivo e che ha solo 21 anni, dovrebbe essere ancora al college praticamente. Si tratta di un ragazzo che continua a giocare ad alti livelli.”

Al di là di Steward, che potrebbe firmare anche con altre squadra, JD Davison ha giocato 66 minuti in NBA al suo secondo anno, Walsh non è ancora comparso in una e Nathan Knight si è unito come two-way dopo che New York lo ha tagliato. Jay Scrubb si è infortunato. Oltreoceano, Yam Madar e Juhann Begarin – recenti scelte al secondo giro – non sembrano poter raggiungere i Celtics preso per dare una mano. Se l’ascesa di Hauser continuerà, avrà inoltre bisogno di un contratto per il 2025/26, una sfida per Boston dopo quella di Grant Williams la scorsa estate. Ecco il rischio che stanno correndo i Celtics nel creare un roster sotto il nuovo contratto collettivo.

Presto, le loro scelte future a distanza di 7 anni si congeleranno e non saranno più scambiabili. Questo rende importante lo sviluppo di Banton, uno dei preferiti di Joe Mazzulla dalla panchina, così come trovare il prossimo Hauser o Kornet, sebbene Walsh abbia avuto un inizio lento in Maine, viaggiando a 14.1 punti di media con il 40.6% dal campo.

Walsh è il primo tentativo di Draft e di restart dello sviluppo a Boston, che avrebbe potuto includere anche una valevole scelta dei Warriors, che magari Portland userà per diventare la nuova Indiana – mentre i Celtics provano a scavare in cerca di oro al secondo giro. Mazzulla ha detto questo:

“Teniamo d’occhio Walsh con abbastanza attenzione. Ci mandano un’email dopo ogni gara. Craig e Blaine Mueller sono in costante comunicazione e poi abbiamo una lista da controllare di cosa sia importante per noi dal punto di vista dello sviluppo, dove vogliamo che arrivi a fine stagione o fra un anno. Stiamo cercando di creare una cultura dello sviluppo e di far capire che quello che si fa lì è importante: vogliamo uno sviluppo, ma anche che si goda le partite.”