La sua tenacia sarà insostituibile.
Questo contenuto è tratto da un articolo di Trevor Hass per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
Ho già nei miei piani che ogni tanti, nella prossima stagione, mi ritaglierò del tempo per guardarmi le gare dei Grizzlies, in modo da poter urlare il mio classico “NOOOO!… SÌÌÌÌÌ!” quando Marcus Smart si alzerà per una triple contestata, fuori equilibrio nel quarto periodo.
Nel corso della propria carrera, Smart ha trasformato un sacco di “no” in un “sì”.
Si è affermato come uno dei protetti dei tifosi a causa della propria implacabile energia, della sua difesa tenace e mentalità vincente. Il suo contributo fuori dal campo è addirittura stato più prezioso, ispirando i fan e aiutando la comunità senza alcuna esitazione.
Smart non è un giocatore perfetto, ma è stato un Celtic perfetto. Ha dato tutto quello che aveva per questa franchigia, ed è il massimo che gli si potesse chiedere.
Sebbene ci troviamo a pochi giorni di distanza dal suo sconvolgente scambio, ci vorrà ancora del tempo per digerire il fatto che Marcus Smart non sarà più a Boston. Solo, non sembra giusto che i Celtics stiano ancora inseguendo quello sfuggente titolo senza la loro ancora e il loro leader vocale.
Un nativo del Texasa ha fatto del Massachussets casa sua. Ha stretto un rapporto con quei fan che lo chiamavano “Mahcus Smaht”, ha sopportato giochi di parole di cattivo gusto sul cognome “Smart” sui cartelloni sparsi per la città e ha gestito tifosi critici che ne hanno messo in dubbio il valore da point guard, come un vero professionista.
Marcus Smart non è solo una point guard, amici. E’ una gran bella point guard.
Dategliene credito. Si è sempre trattato di un buon passatore, ma è diventato ancora migliore quando gliene è stata data opportunità. Ha aumentato la sua media assist in ognuna delle ultime 5 stagioni, dai 4.0 del 2018/19 ai 6.3 della passata stagione.
E’ diventato un miglior tiratore, soprattutto. Smart ha tirato con il 25.3% da tre nella sua seconda stagione, arrivando fino al 36.4% nel 2018/19 e al 33% o superiore in ciascun anno dopo quello da “sophomore”. Non fraintendete, molti di quei “NOOOO” sul tiro sono rimasti tali, ma la sua shot selection è senza alcun dubbio migliorata.
Difensivamente, si tratta di un maestro, uno dei migliori Celtics sotto questo punto di vista da Kevin Garnett, il secondo Celtic di sempre a vincere il Defensive Player of the Year dopo che Garnett ci riuscì nel 2008. La prima guardia a vincerlo da Gary Payton nel 1996. Qui è stato quando il resto della Lega ha capito pienamente ciò che i fan dei Celtics sapevano già da tempo: che fosse disposto a fare tutto il necessario per la squadra.
I tifosi che hanno amato Marcus Smart sin dall’inizio si sono svegliati, lo noterete sfogliado Twitter, presi un giorno per malattia e tornati a letto. Non li potete biasimare. Coloro che sono cresciuti amandolo stanno realizzando quanto lo amassero davvero. Non potete biasimare neanche loro. I fan sciocchi a cui non è mai piaciuto adesso stanno in silenzio. Potete biasimare loro.
I miei primi pensieri su questa trade sono tiepidi, per usare un eufemismo. Kristaps Porzingis, per quanto talentuoso, è injury-prone, tende ad accontentarsi delle triple e non ha vinto molto nel corso della propria carriera (non del tutto colpa sua). Se lui, Malcolm Brogdon e Robert Williams III dovessero essere sani ai prossimo Playoffs, allora potrebbe funzionare, ma non è una cosa su cui scommetterei.
Questo per adesso comunque non importa. Ciò che importa è che i Celtics abbiano perso uno dei più influenti, passionali e affidabili giocatori dell’era recente. Che vi piaccia o no come giocatore, dovete rispettarlo.
Si è guadagnato il rispetto, ogni singola notte, buttandosi sul parquet come se la sua vita dipendesse da quello. Gioca con la fiducia del miglior giocatore e la noncuranza del peggior giocatore. Si tratta di un uomo che ama mettersi al lavoro, prova orgoglio nel farlo e che lo svolge ai massimi livelli. Un vero uomo di Boston.
Credetemi, vi mancheranno quelle triple contestate, fuori equilibrio a fine quarto periodo. Non sarà lo stesso senza Marcus Smart.