FOTO: NBC Sports Chicago

Non è certo una novità, ma molte squadre stanno monitorando attentamente la situazione di Zach LaVine. Il rapporto fra la stella e i Chicago Bulls è stato molto altalenante, dopo una stagione non semplicissima, nel corso della quale sono emerse anche svariate tensioni interne allo spogliatoio, soprattutto fra l’ex Wolves e coach Billy Donovan. Tutto questo ha portato, porta e porterà a speculazioni continue di trade, come ribadito in queste ore da K.C. Johnson di NBC Sports Chicago:

“Alcune fonti dicono che LaVine sia emerso in conversazioni preliminari sia con i Philadelphia 76ers, sia con i Portland Trail Blazers, che stanno lavorando rispettivamente con James Harden e Damian Lillard per trovare una nuova sistemazione.”

“Sebbene LaVine rispetti Donovan, ha intrapreso numerose discussioni con lui nelle ultime due stagioni riguardo al suo ruolo e al suo carico, come riportano le fonti. Le stesse fonti spiegano che la franchigia sia diventata un po’ titubante nei confronti della consistenza di LaVine come leader offensivo, domande intensificatesi dopo le prestazioni altalenanti nelle gare di Play-In. Dopo aver guidato quasi da solo i Bulls alla vittoria sui Raptors con 39 punti, LaVine ha chiuso con un 6 su 21 dal campo e 5 palle perse nella fatale sconfitta contro i Miami Heat.”


Non è, come anticipato, la prima volta che i Chicago Bulls discutono una possibile trade per la loro stella. Come avevamo spiegato QUI, anzi, è stato sancito anche il prezzo:

Riprendendo K.C. Johnson, negli ultimi giorni sono uscite notizie anche sul prezzo richiesto per il giocatore da parte dei Bulls. Secondo le fonti, sarebbe necessaria l’inclusione di un giovane giocatore di buon livello, svariate first-round picks e filler salariali: in poche parole, un bottino.

Non c’è comunque fretta. Johnson spiega che Chicago potrebbe trovarsi a gettare la spugna con questo nucleo, e che in tal caso LaVine sarebbe uno dei primi a partire, lasciando la franchigia prima della fine del proprio contratto – che, però, scadrà minimo nel 2026, con player option all’ultimo anno. Non proprio domani.

La situazione dei Bulls è comunque simile a quella dei Raptors, che infatti sono inseriti in ogni trade talk immaginabile, menzionando costantemente Pascal Siakam (ne abbiamo parlato QUI) e in misura minore OG Anunoby e Gary Trent Jr. Le due franchigie sono in un limbo non proprio rassicurante, troppo competitive per ottenere scelte alte al Draft su cui rifondare, troppo poco per vincere qualcosa nel breve periodo, diventando così vere e proprie bombe a orologeria per il mercato, pronte a scoppiare rilasciando una tempesta di role player e stelle in giro per la Lega in cambio di asset. Vedremo se i Bulls saranno i primi.