Iniziativa suggestiva ma non praticabile: perché l’idea “Kobe nel logo” è sostanzialmente impossibile da realizzare
Qualche giorno fa, l’NBA ha deciso di cambiare il nome ai premi individuali, intitolandoli a diverse leggende del passato. Come reazione, è tornata una discussione rimasta in sospeso due anni e mezzo fa, sull’idea di mettere Kobe Bryant nel logo. A rilanciarla è stata Jamal Crawford, ottenendo subito grande consenso
Nonostante ciò, non illudetevi, molto probabilmente non succederà mai. Non conviene alla lega e non sarebbe nemmeno particolarmente “giusto”.
Ostacolo economico
E’ innanzitutto necessario chiedersi: l’NBA ha davvero bisogno di un rebranding? La lega di pallacanestro più famosa del mondo è un fenomeno in continua crescita, con una determinata identità.
Cambiare il logo dopo decine di anni è, economicamente parlando, un colpo auto-inflitto. Una mossa che farebbe perdere milioni di dollari (a tenersi stretti) alla lega nell’ambito del marketing. Ogni prodotto datato diventerebbe obsoleto, e sarebbe solamente uno degli effetti nocivi alle casse dell’NBA.
Inoltre, dare un’identità al logo vorrebbe dire dover pagare una salatissima somma in diritti alla famiglia Bryant. E’ il motivo per cui l’NBA ha sempre negato una qualche connessione tra il simbolo e Jerry West.
In conclusione, sarebbe un cambiamento che, oltre ad avere un impatto negativo (almeno nell’immediato) sui ricavi, costringerebbe l’NBA a dividere quei ricavi con qualcun altro.
Potete giurarci, Adam Silver non si metterà in questa condizione.
Ostacolo identitario
Qui la questione diventa più soggettiva, ma non per questo meno spinosa.
Oltre che sul campo, dove ha conquistato cinque titoli. Kobe ha lasciato indubbiamente un’impronta enorme sul basket di oggi, su tutti i giocatori attuali e nelle menti di tutti gli appassionati. Detto ciò, è giusto identificare l’NBA con lui?
L’NBA è stata la casa di decine di leggende nel corso dei suoi 76 anni di storia, e ne ospiterà ancora diverse in futuro. Quindi perché Kobe e non Bill Russell? Perché Kobe e non Wilt Chamberlain? Perché Kobe e non Kareem Abdul-Jabbar? Perché Kobe e non Michael Jordan? Perché Kobe e non Shaquille O’Neal? E potrei continuare per altre dieci righe, senza nemmeno prendere in considerazione i campioni che si affermeranno nei prossimi anni.
Forse, ne stiamo parlando principalmente perché Kobe è venuto a mancare improvvisamente, precocemente e, soprattutto, recentemente.
Sono sicuro che in molti penseranno che sì, Kobe Bryant è stato diverso da tutti gli altri, e per questo merita di essere la figura nel logo dell’NBA; e tra questi, sono ancora più sicuro, ci sono moltissimi giocatori attuali. Ma pensando al quadro generale, probabilmente non è comunque abbastanza per realizzare l’idea.