In una Lega che va migliorando, i Toronto Raptors sono alla ricerca del loro posto
Questo contenuto è tratto da un articolo di Louis Zatzman per Raptors Republic, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.
I Boston Celtics stanno rimodellando le vie del successo in NBA. Sono stati spesso di gran lunga superiori ai loro avversari. In parte è dovuto alla fortuna con gli infortuni, chiaramente. Ma per la maggior parte si tratta di talento naturale. I Cs sono stati una squadra storica in Regular Season, con il 5° miglior margine di vittoria sulle altre franchigie nella storia NBA. E durante i Playoffs si sono comportati allo stesso modo, mantenendo il 9° miglior margine di vittoria nella storia della lega. Questo è ciò che accade quando il 5° uomo in campo (6°? 4°?) era nel second-best team nella Stagione 2020/21. C’è così tanto talento, così tanta abilità al tiro quanto quella difensiva, che i Boston Celtics potrebbero essere definiti semplicemente un Super Team. Hanno distrutto i Big Three. Adesso si tratta di Big Six. Più Sam Hauser. Detto questo, la NBA si sta evolvendo in una lega sempre più temeraria. Le franchigie non stanno semplicemente migliorando ogni anno, ma lo stanno facendo in modo decisamente rapido. Giannis Antetokounmpo sta continuando a ridefinire la sua grandezza, e adesso ha anche Damian Lillard al suo fianco. Nikola Jokic è uno dei migliori e più unici giocatori della storia, ma non ha vinto nonostante ciò. Victor Wembanyama sta per diventare presto (probabilmente) il miglior giocatore della storia. Poi ci sono i Celtics. Oh mio Dio, i Boston Celtics. I Toronto Raptors potrebbero veder migliorare ogni singolo membro del loro roster e non raggiungere ancora lo status di contender. La lega è davvero buona, e sta ancora migliorando. Toronto ha bisogno nell’ordine: di maggior qualità al tiro, più qualità in drive, maggior efficienza nel pitturato, maggior rim protection e abilità difensive in isolamento. E, quindi, di una star. Una superstar, una megastar. Del calibro di Wembanyama. E, quindi, di creare in Canada quel roster che permetta di superare le squadre che stanno migliorando di anno in anno. Una delle lezioni apprese sul finire dell’Era di coach Nick Nurse.
Ci sono 3 modi di acquisire una superstar. Si può ottenere via trade – ad esempio, Kawhi Leonard. Si può ottenere offrendogli direttamente un contratto. Oppure si può ottenere tramite il Draft. Quando i Raptors hanno ceduto Leonard provenivano dalla miglior stagione della loro storia. Erano pronti all’arrivo di un’altra star, nonostante le probabili perdite di Jakob Poeltl e DeMar DeRozan. Questi Raptors hanno bisogno di ogni contributor a roster, e anche di più. Sarebbero pronti ad ottenere una superstar scontenta – come ad esempio Trae Young – da riuscire a resistere alle perdite per ottenerla. Per quanto riguarda la firma da parte di un free agent, si tratta dell’ipotesi più ardua e meno realizzabile. Ciò si traduce nella soluzione maggiormente alla portata dei canadesi: il Draft. Nulla che non sia già stato visto. Ed è anche il motivo che porta a pensare ad un’altra stagione tristemente transitoria per i Toronto Raptors nel 2024/25. Probabilmente opteranno per questa scelta, data la mancanza di un talento elitario che li renda competitivi per un posto ai Playoffs. E, concedendo il beneficio del dubbio, lo faranno con lietezza. I Raptors hanno perso la loro scelta di quest’anno al Draft in favore dei San Antonio Spurs, e ci sono parecchi analisti e fan felici che ciò sia accaduto: il Draft di quest’anno sembra carente di star, mentre quello del prossimo anno, al contrario, ne sembrerebbe colmo. Se Toronto dovesse riuscire ad ottenere una buona pick nella Stagione 2024/25, probabilmente uno tra Dylan Harper, VJ Edgecombe o un altro giovane talento di questo livello sarà disponibile come valida aggiunta al roster. Si tratta, sulla carta, di una scelta migliore di qualunque altra possa essere attuata dagli Spurs quest’anno.
Potrebbe anche accadere che i Toronto Raptors siano troppo efficienti per poter raggiungere una buona pick al Draft del prossimo anno. Questo core ha avuto un Net rating positivo nella stagione appena conclusa, con Gradey Dick in rampa di lancio. Il loro punto debole potrebbe essere la fase difensiva. Altrimenti, rappresenterebbe un’ottima notizia, poiché i canadesi potrebbero superare il record di 0.500 e ottenere un seed ai Playoffs. Dati per scontati i miglioramenti di Immanuel Quickley, lo sviluppo di Scottie Barnes e di RJ Barrett, i Raptors potranno migliorare di anno in anno, fino a quando non saranno in grado di scambiare parte dei loro asset per un top-player, mantenendo la struttura del roster stabile per poter competere. Si tratta comunque di un’ipotesi abbastanza lontana. Sarebbe più realizzabile una buona steal al Draft 2025. Certo, una buona pick non è ancora garantita, ma parrebbe un percorso più fattibile, piuttosto che continuare a migliorare ed elevare il proprio livello in una lega che lo sta facendo a velocità doppia. In cosa si tradurrà per i Raptors nella prossima stagione? Certamente coach Darko Rajakovic darà spazio ai più giovani – che sicuramente avrebbero meno minutaggio in una contender. Dick riuscirà a dare pepe alla fase offensiva – oppure concederne altrettanti sul versante opposto del campo. Toronto potrebbe addirittura concedere parecchio spazio a colui che verrà scelto alla #19 del venturo Draft. Con le piccole, inevitabili defezioni agli uomini in quintetto a mantenere costante l’utilizzo per i più giovani – come ad esempio gli inevitabili stop a Barnes o Jakub Poeltl. Oppure Immanuel Quickley potrebbe sviluppare abilità nello sfruttare il pick&roll – aspetto in cui non ha brillato particolarmente da quando è giunto in Canada. Lui e Barnes consolideranno l’intesa, e la squadra riuscirà a migliorare la qualità dei possessi. Probabilmente, i Raptors non faranno volontariamente tanking. Non con un roster tanto giovane e con gran necessità di giocare e fare esperienza. Ma non bisogna aspettarsi grossi balzi in avanti in vista della Stagione 2024/25. L’idea di poter raggiungere i Playoffs è stimolante, ed è sempre positivo poter regalare momenti tanto intensi come quelli previsti dai Playoffs. A Toronto è accaduto di recente, ma non bisogna aspettarsi che possano pensare di bruciare le tappe. I Raptors hanno ancora bisogno di migliorare il loro roster, fin quando sarà pronto e maturo. E probabilmente, il miglior modo per farlo sarà attendere (almeno) un’altra stagione.