La stagione dei Milwaukee Bucks, tra alti e bassi, sta procedendo, ma uno dei piccoli punti dolenti rappresenta il nuovo arrivato e co-star della squadra Damian Lillard, che sta avendo, almeno dal punto di vista statistico, una delle peggiori stagioni della sua carriera.

Dietro le difficoltà in campo sembrerebbero esserci problemi di ambientamento nella nuova città e nella nuova vita. D’altronde, l’ex Blazers aveva espresso con forza la volontà di andare a Miami, ed è stato invece mandato in un posto certamente meno accogliente.

Ai microfoni di Sports Illustrated, Lillard ha raccontato così la sua situazione:


Sento sicuramente solitudine, perché sono un tipo da famiglia. La mia vita è la mia famiglia. Dopo le partite uscivo dal campo e trovavo la mia famiglia, i miei bambini che mi venivano incontro. Mia mamma, mio cugino, mio fratello vivevano lì, sai cosa significa? I miei migliori amici sono a Portland. Dopo le partite andavo a cena, venivano a casa mia, e dopo gli allenamenti andavo a rilassarmi a casa di mia mamma.

La mia vita era così. Quindi, ora va bene, ma mi sento decisamente più solo. Mi mancano quelle persone. E come ho detto tante volte, la parte più dura è essere lontano dai miei figli.

Ora dopo allenamento vado a casa, guardo incontri di boxing, gioco ai videogiochi, cerco su YouTube “FightHype” 100 volte finché non esce qualcosa di nuovo. Questa è la mia vita ora. Ma sono un uomo adulto, quindi devo reagire.