Vediamo le migliori 10 stagioni da rookie degli Anni ’80, che vedono protagonisti diverse leggende dell’NBA.

Questo contenuto è tratto da un articolo di Josh Cornelissen per The 94 Feet Report, tradotto in italiano da Davide Corna per Around the Game.


Gli Anni ’80 sono stati un periodo esplosivo per la fama dell’NBA, hanno segnato il passaggio da un campionato “in grado di pagarsi le spese” a una lega di estremo successo. I giocatori sono diventati leggende, sono nate dinastie, e il basket è diventato uno degli sport più seguiti negli Stati Uniti e poi in tutto il mondo.


Questo successo si è sviluppato anche grazie ad alcuni giocatori dal talento incredibile. Già negli Anni ’70 molti giocatori di alto livello erano entrati nella lega, tramite il Draft oppure dall’unione con la ABA; ma è negli Anni ’80 che le star sono notevolmente aumentate di numero, tanto che 15 premi MVP sono andati a giocatori che hanno iniziato la loro carriera in questo decennio. E con una tale quantità di talento, anche molte delle migliori stagioni da rookie nella storia dell’NBA si sono verificate in quel periodo.

Se esistesse una squadra ideale dei migliori rookie del decennio, chi potrebbe farne parte? Cominciamo con i giocatori più conosciuti della storia del basket. Premessa: ai fini di questo articolo, la stagione 1989/90 è stata considerata parte degli anni ’90, ed è per questo che David Robinson non fa parte del primo quintetto.

First Team

G: Michael Jordan, Chicago Bulls – “His Airness” è stato un giocatore eccellente sin dal primo giorno, fornendo quella che, secondo certi parametri, potrebbe essere la miglior stagione di sempre da parte di un rookie. Dal momento della fusione fra ABA e NBA, solamente David Robinson ha fatto meglio di Jordan in termini di win shares (una metrica avanzata che stima il numero di vittorie che un giocatore “produce” per la sua squadra) e nessuna guardia è mai arrivata a quel livello nella sua prima stagione. Jordan è stato Rookie dell’Anno, oltre che All-Star e nominato nel miglior quintetto della stagione, essendo uno dei due soli rookie nella decade ad aver raggiunto quest’ultimo traguardo.

I Bulls avevano vinto 27 partite e mancato la qualificazione ai Playoffs l’anno precedente, ma Michael ebbe un impatto immediato, portando la squadra alla post-season nel 1985. Come ha poi fatto in ogni singolo anno della sua carriera, fino a vincere sei titoli a Chicago negli Anni ’90. Da rookie, ha avuto una media di 28.2 punti a partita, e sebbene non fosse ancora in grado di competere per il premio di Difensore dell’Anno (cosa successa qualche anno dopo), il suo straordinario impatto offensivo l’ha elevato immediatamente fra i migliori.


G: Magic Johnson, Los Angelese Lakers – Entrato nella Lega nel 1979, Magic era offensivamente devastante ed è stato in grado di portare al titolo più volte i Los Angeles Lakers dello showtime, oltre a vincere diversi MVP. Nella sua prima stagione, in ogni caso, era già molto di più di un giocatore di supporto, visto il talento che dimostrava di possedere e la sua precoce maturità cestistica.

Nei suoi primi anni Magic non aveva un arresto e tiro efficace, ma non gli serviva. Era già un grandissimo passatore ed era inarrestabile quando poteva correre in transizione. Ha fatto registrare una win shares di 10.5, la terza più alta in questo gruppo, e il suo Box Plus Minus (BPM) è al secondo posto. In qualunque altra stagione Johnson avrebbe vinto il titolo di Rookie dell’Anno ma, come sempre, si è trovato a battersi con Larry Bird. Magic ha però avuto la sua vendetta, partendo in quintetto da centro (in assenza di Kareem Abdul-Jabbar) nelle NBA Finals e portando i Lakers al titolo.


F: Larry Bird, Boston Celtics  Quando si stila una qualunque lista riguardante gli Anni ’80, è molto probabile che Larry Legend ne faccia parte. È stato il miglior giocatore del decennio considerando i due lati del campo, ha vinto tre volte l’MVP e tre titoli NBA, e la sua stagione da rookie non è stata solamente una lenta ascesa verso il livello di gioco che conosciamo.

Le statistiche da rookie di Bird potrebbero rappresentare l’obiettivo da raggiungere in un’intera carriera per molti giocatori (di alto profilo): 21.3 punti, 10.4 rimbalzi, 4.5 assist, 1.7 palle rubate e una percentuale di poco superiore al 40% dietro la linea dei tre punti, di recente introduzione. Nella stagione da 61 vittorie dei Celtics, Larry è stato nominato non solo Rookie dell’Anno, ma anche titolare nel miglior quintetto NBA.

La prima stagione di Michael Jordan potrà anche essere leggermente sopravvalutata, ma quella di Bird è senz’altro sottovalutata. 


F: Terry Cummings, San Diego Clippers – Il nome meno conosciuto nel primo quintetto è quello di Cummings, che ha avuto un’ottima carriera, pur non essendo riuscito ad entrare nella Hall of Fame. Nella sua prima stagione con San Diego ha fatto registrare 23.7 punti e 10.6 rimbalzi a partita, battendo Isiah Thomas nella corsa al titolo di Rookie dell’Anno, nonostante Thomas abbia giocato a livelli da star sin da subito. Il suo Box Plus Minus (BPM) di 3.5 è stato il quarto migliore del decennio, dietro a quello dei tre giocatori già menzionati.

Se non fosse stato per un devastante infortunio al ginocchio che lo ha ridotto a un semplice role player, Cummings potrebbe essere ben più famoso oggi.


C: Hakeem Olajuwon, Houston Rockets – Tornando ai giocatori entrati nella Hall of Fame, Hakeem si unisce a Magic Johnson nell’aver avuto una devastante prima stagione e aver perso il titolo di Rookie dell’Anno contro un rivale ancora migliore. Per lui questo rivale fu MJ, sua nemesi per buona parte della carriera. Jordan è stato il migliore fra le guardie e Olajuwon il miglior centro per i 12 anni consecutivi – e, fra uno e l’altro, hanno vinto 8 titoli in fila negli anni ’90.

Olajuwon è stato da subito devastante in difesa, entrando a far parte del miglior quintetto difensivo NBA già nella prima stagione, nel 1985. È stato fra i migliori cinque per win shares e Box Plus Minus (BPM), con un impatto sugli Houston Rockets che la franchigia e la sua fanbase non potranno mai dimenticare.

Second Team

G: Mark Jackson, New York Knicks – I fan dei Knicks ricordano sicuramente con nostalgia gli Anni ’80, quando Patrick Ewing (1986) e Mark Jackson (1988) ebbero entrambi ottime stagioni da rookie, andando a formare un nucleo giovane che aveva pochi rivali nella lega. Jackson è stato fin dall’inizio un distributore di palloni di ottimo livello, con una media di 10.6 assist nella sua prima stagione; in cui, inoltre, ha messo insieme una win shares di 7.6 e vinto il titolo di Rookie dell’Anno.


G: Ron Harper, Cleveland Cavaliers – Un anno prima del debutto di Mark Jackson, un’altra guardia della Eastern Conference ha dato il via alla sua carriera NBA, nei Cavs del 1987. Futuro campione NBA con i Bulls, Harper è stato un ottimo difensore sin dall’inizio, ha totalizzato 209 palle rubate nella sua prima stagione, arrivando secondo fra i rookie di questo decennio, e ha mandato a referto anche 84 stoppate, pur non essendo un lungo. Ah, e ci ha aggiunto anche 22.9 punti, risultando decisivo su entrambi i lati del campo per dei Cavs piuttosto mediocri.


F: Charles Barkley, Philadelphia 76ers – Mentre Bird e Jordan sono stati giocatori d’élite fin da subito, Barkley ci ha impiegato un anno per arrivare ai livelli per cui lo conosciamo. Questo però non significa che non sia stato comunque eccellente come rookie, con un Box Plus Minus (BPM) di 3.4 che lo piazza fra i cinque migliori rookie del decennio. I suoi 14 punti e 8.6 rimbalzi sono diventati rispettivamente 20 e 13 nel secondo anno, in cui ha proseguito la sua strada verso una carriera da Hall of Famer.


F: Buck Williams, New Jersey Nets – Buck Williams entra in questa lista per due ragioni. La prima è che ha avuto un’ottima stagione di debutto, mettendo insieme una win shares di 8.9 nel 1982 come ala grande dei Nets, in cui non solo ha vinto il titolo di Rookie dell’Anno, ma ha anche partecipato all’All-Star Game e si è dimostrato un ottimo difensore e un solido rimbalzista dal primissimo giorno. La seconda ragione, poi, è che il suo soprannome era Ajax, un riferimento ad Aiace Telamonio, personaggio dell’Iliade. È un soprannome semplicemente fantastico.


C: Bill Cartwright, New York Knicks – Prima che la sua carriera fosse martoriata dagli infortuni al piede (e dalla lingua maligna di Michael Jordan), Cartwright ha avuto un’ottima stagione da rookie nel 1980 con i Knicks. Con una media di 21.7 punti a partita è arrivato a giocare l’All-Star Game, ma è ovviamente arrivato terzo come Rookie dell’Anno, dietro a Bird e Magic. La sua win shares di 9.7 lo piazza al terzo posto in stagione fra i rookie e quinto su tutto il decennio.

Honorable Mentions

Meritevoli di essere menzionati, anche se non inseriti nei primi due quintetti scelti per questo articolo:

  • Patrick Ewing (1986)
  • Jeff Ruland (1982)
  • Ralph Sampson (1984)
  • Mitch Richmond (1989)
  • Manute Bol (1986)
  • Kelly Tripucka (1982)