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I Golden State Warriors sono molto attivi secondo i report delle ultime ore, soprattutto per completare il front-court. Prima Shams Charania ha parlato dell’interessamento per Dwight Howard, fuori dalla NBA e attivo nella passata stagione nei Taoyuan Leopards (Taiwan), il quale dovrebbe incontrarsi con i rappresentanti della franchigia la prossima settimana; poi, ha riportato la notizia della firma – con un contratto two-way- di Usman Garuba, tagliato poco prima della World Cup dai Thunder, ai quali è arrivato dopo una serie di giri.

Sebbene il nome di Howard faccia più rumore, si tratterebbe della firma di un veterano di quasi 38 anni presumibilmente incapace di offrire un apporto consistente alla causa. Situazione ben diversa, invece, quella di Garuba: il nazionale spagnolo non ha nemmeno 22 anni e vanta soltanto due stagioni all’attivo in NBA, in un contesto confusionario e poco competitivo come quello dei recenti Houston Rockets, incapace di valorizzarlo. Si tratta in primis di un difensore molto versatile, capace di cambiare quasi a piacimento su avversari più rapidi, dotato di ottimi istinti da rim protector – anche e soprattutto dal lato debole; la sua pericolosità da attaccante passa soprattutto dal pick&roll come bloccante (20.7% dei suoi possessi totali, di cui oltre la metà di essi da rollante a canestro), non tanto in quanto finalizzatore, ma come playmaker sullo short roll. Indovinate un po’? Uno degli elementi chiave del sistema costruito da Steve Kerr, che verrà ancor di più implementato con l’arrivo di Chris Paul.

Al di là di questo, nella passata stagione Garuba ha giocato anche un sample ridotto (17) di possessi in pick&pop (aprendosi verso il perimetro anziché rollare a canestro), dai quali ha prodotto 1.412 punti-per-possesso sui jumper. Certo, pochi e quasi tutti da smarcato, ma indice di un buon tocco da fuori, testimoniato anche dagli svariati tiri presi in spot-up e convertiti con buone percentuali: 46 possessi in stagione, 18.7% sul totale, che hanno generato 1.174 punti-per-possesso (83esimo percentile, eccellente) con il 60.5 eFG%. Non si tratta di un volume da stretch big che possa risultare utile ad aprire il campo, ovviamente, ma è un aspetto di gioco da sviluppare, considerata anche la giovane età.

Insomma, ci sono tutte le probabilità che questa si dimostri una presa chiave per i Golden State Warriors, se non nell’immediato, quantomeno da coltivare per il futuro. Il nazionale spagnolo avrà certamente voglia di riscatto dopo la breve e non felicissima esperienza texana, e il materiale da modellare sembra davvero buono, quasi quanto il fit con la squadra. Vedremo se nella Baia sapranno tirare fuori un altro capolavoro.