James Harden ha raccontato la sua delusione e le ragioni del suo comportamento così estremo nella ricerca di una trade

Ormai non ci sono più dubbi: nonostante le richieste insistenti da parte del giocatore e del suo entourage, James Harden inizierà la stagione con la maglia dei Philadelphia 76ers. I Los Angeles Clippers, unica squadra interessata all’affare, non sono intenzionati a soddisfare le pretese dei Sixers, almeno per il momento.

Harden dovrà dunque giocare per un’organizzazione da cui voleva allontanarsi, con un General Manager con cui non ha più alcun tipo di rapporto. A questo proposito, il 34enne ha avuto modo di esporre le sue ragioni, spiegando le cause della sua profonda delusione e il perché, da parte sua, la situazione è ad un punto di non ritorno:

No, non si può riparare. Quando perdi la fiducia in qualcuno, è come nel matrimonio. Perdi fiducia, avete presente cosa intendo? E’ piuttosto semplice. Io e Morey abbiamo avuto una relazione davvero, davvero buona per un decennio. C’era comunicazione costante, e poi all’improvviso si è interrotta. Per me è questione di fiducia in persone che conosco da più di 10 anni.


Quando sono arrivato qui il mio unico obiettivo era ritirarmi da Sixer. Volevo rimanere qui e ritirarmi qui. Ma il front office non aveva i miei stessi piani, ed è una cosa fuori dal mio controllo. E’ qualcosa che non volevo che succedesse, ma devo fare una decisione per la mia famiglia.

Alle attuali condizioni, al Barba è rimasta una sola via per ottenere ciò che vuole: giocare ad alto livello e convincere i Clippers (o eventualmente un’altra franchigia) ad alzare l’offerta per acquistarlo.