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Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


La giovane guardia e All-Star Anthony Edwards si è rivolta a tutti i suoi compagni di spogliatoio dei Minnesota Timberwolves, compresi i veterani Mike Conley, Kyle Anderson e Karl-Athony Towns, e tutti gli altri membri del roster, auspicandosi un loro animo battagliero nei restanti impegni delle Western Conference Finals. Dopo la sconfitta subita in Gara 3 della serie contro i Dallas Mavericks, col punteggio di 116-107, Ant-Man è stato udito pronunciare frasi come: “Bene, siamo qui adesso. Cosa vogliamo fare? Siamo qui adesso, KAT. Cos’hai intenzione di fare?” per spronare i compagni nello spogliatoio dopo la partita all’American Airlines Center. I Mavericks si trovano a condurre la serie col parziale di 3-0 al meglio delle 7 sfide, e quindi a 1 sola vittoria dal raggiungimento delle NBA Finals. Nessuna franchigia nella storia della NBA ha mai vinto una serie di Playoffs dopo aver rimontato un parziale di 3-0. I Mavs hanno l’occasione di chiudere il discorso nella cruciale Gara 4 prevista martedì notte. Ad aggiungere motivazione nel cercare la vittoria, il fatto che ciò offrirebbe una settimana di riposo extra prima della sfida inaugurale delle NBA FInals, prevista per giorno 6 giugno – un toccasana per un roster falcidiato dagli infortuni come quello dei texani. Inoltre, Kyrie Irving detiene un record di 14-0 nelle sfide decisive in post-season in carriera. Perciò, le speranze di Edwards e dei Timberwolves sono ridotte al lumicino. Ma perché? Innanzitutto, i Mavericks sono la prima franchigia NBA dal 1998 ad oggi a trovarsi in vantaggio sul 3-0 nonostante fossero in svantaggio negli ultimi 5 minuti del 4° Quarto delle precedenti 3 sfide, per ESPN Stats&Info. Ognuna delle sfide delle Western Conference Finals è stata decisa negli ultimi 3 minuti di gioco. I Mavs hanno distrutto i T-Wolves con un parziale di 24-11 in questo frangente di gioco. Inoltre, i Timberwolves si trovano sullo 0/7 tentativi da oltre l’arco in questo lasso di tempo delle Western Conference Finals. Dallas è in vantaggio grazie ad una differenza di soli 13 punti, la seconda più bassa in una serie di Playoffs che sia giunta sul punteggio di 3-0. Nonostante queste statistiche inerenti gli ultimi minuti di gioco e le Conference Finals, Anthony Edwards ha ancora fiducia nelle abilità della sua squadra, affinché riescano a rimontare il parziale e battere Luka Doncic e compagni, portando a compimento una sensazionale rimonta con 4 vittorie consecutive.


“Non sono mai pessimista. Cerco sempre di osservare il lato positivo delle cose. Stavamo 104 a 104 con ancora 3 minuti alla fine. Abbiamo ottenuto i tiri che volevamo. Ma, semplicemente, li abbiamo sbagliati. Non possiamo battere nessuna squadra se continuiamo a non metter dentro i tiri.”

Anthony Edwards dopo Gara 3
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La slam-dunk di Anthony Edwards in stile His Airness sul centro dei Mavs, Daniel Gafford, nel corso del 3° Quarto di Gara 3 sarebbe potuta diventare uno dei più grandi momenti della storia della NBA se i Minnesota Timberwolves avessero vinto la sfida. Edwards ha una media di 22 punti con il 38.6% dal campo, sbagliando 14 su 21 conclusioni dal perimetro nel corso della serie contro i Dallas Mavericks. Dopo aver riscontrato una percentuale del 44% nei tiri off-the-dribble nelle prime 2 serie di Playoffs, Ant-Man sta tirando con il 29% nella stessa casella statistica durante le Western Conference Finals. Towns ha una percentuale del 27.8% dal campo nella serie in corso, raggiungendo la 4° peggior percentuale realizzativa dopo le prime 3 sfide delle Conference Finals della Shot Clock Era. Gli All-Star dei Mavs, Irving e Doncic, hanno messo a referto 33 punti a testa in Gara 3, entrando nel giro dei migliori backcourt offensivi nella storia della NBA. I Mavs stanno facendo canestri a volontà in alley-oop e hanno una percentuale del 71% dal campo con Rudy Gobert, vincitore del premio NBA Defensive Player of the Year 2024, come difensore principale. Nonostante le crude statistiche, Edwards ha risposto con un sorriso, ed alla ricerca di risposte ha ingaggiato un’onesta discussione con i compagni a fine Gara 3. Conley ha affermato che Anthony e altri compagni di squadra abbiano instaurato un dialogo costruttivo, incoraggiandosi a vicenda. Inoltre, Ant-Man ha provato a rincuorare Nickeil Alexander-Walker, deluso dai suoi 3 soli punti in 20 minuti sul parquet. Infine, dopo la conferenza post-partita, Edwards ha provato a stuzzicare Towns raccontandogli delle domande giornalistiche circa le difficoltà riscontrate da KAT al tiro. 

“Anthony è un ragazzo che non solo sta provando a motivare gli altri, mantenendoli positivi, ma lo sta facendo anche su sé stesso, affermando in prima persona di non esser riuscito a far questo o quello, o che avrebbe potuto far meglio determinate cose. Si sta dimostrando affidabile. E sta facendo in modo che anche noialtri possiamo guardarci allo specchio e pensare di esserlo. Sapere che sia capace di farlo a soli 22 anni lo rende davvero impressionante. Non saremmo arrivati fin qui senza questo tipo di ragazzo come esempio.”

Mike Conley

Nell’avviarsi verso l’autobus dei Minnesota Timberwolves, Anthony Edwards ha rilasciato qualche dichiarazione alla stampa, affermando di non avvertire minimamente la pressione, poiché ha già affrontato e superato sfide anche maggiori crescendo nell’area urbana di Atlanta e avendo a che fare con tragedie familiari prima di approdare in NBA. La nomina nell’All-NBA second-team 2024 testimonia che sin da piccolo abbia avuto estrema fiducia in sé stesso, dai tempi della Little League Basketball.

“Non penso mai che il cielo stia venendo giù. Non so, cerco sempre di essere positivo e felice. Ho lavorato duro e superato tante cose, perciò il cielo non potrà mai cadere per me.”

Anthony Edwards

Conley, 36 anni di cui 17 trascorsi in NBA, non ha mai raggiunto le NBA Finals e ha compreso che questa potrebbe essere la sua ultima opportunità di farlo. E nonostante le previsioni vadano contro i Minnesota Timberwolves, Conley ha ammesso di esser stato intrigato dalla visione e dalle parole di Edwards riguardo a quella che sarebbe la più grande rimonta nella storia dei Playoffs NBA. Per Mike Conley, Anthony Edwards è dotato di poteri sovrannaturali come Superman, e nulla è impossibile se il suo giovane compagno – spesso paragonato a Michael Jordan – si mette in testa un obiettivo. 

“Potrebbe non avvertire la pressione perché non comprende davvero la gravità della situazione. Lo ripeto spesso, è una negligenza dovuta alla giovane età. Potrei essere l’unico a roster a percepirla. Ho 36 anni e non sono arrivato in fondo tanto spesso. Perciò, per lui è più un divertimento, non si mette pressione come potrei farlo io. Ma questo è ciò che lo contraddistingue. Potrebbe anche solo scendere in campo ed essere sé stesso e non avvertire il peso di tutto ciò. Ant-Man giocherà bene. Deve farlo. Abbiamo bisogno che sia il nostro Superman.”

Mike Conley