Dame è una megastar, e i Raptors ne hanno già scambiata una in passato. Ma oggi?

FOTO: NBA.com

Questo contenuto è tratto da un articolo di Louis Zatzman per Raptors Republic, tradotto in italiano da Alberto Pucci per Around the Game.



Ricordo la prima volta in cui ho usato il miele in cucina. Stavo facendo il maiale in salsa di soia (senza aver mai letto una ricetta) e non mi sembrava un granchè, dovevo aggiungere qualcosa di dolce. La volta seguente, perciò, ci ho messo del miele. Era perfetto; non mi sembrava semplicemente più dolce o saporito, ma arricchito in tutti gli ingredienti, come se una piccola aggiunta potesse cambiare il gusto di tutto ciò che le sta attorno. 

Questo è quanto Damian Lillard potrebbe fare per i Toronto Raptors. Ovviamente il mio miele non aveva alcuna autonomia decisionale, nè aveva passato mesi a dire di non voler giocare con la salsa di soia. Lillard, al contrario, ha chiaramente fatto sapere di non voler andare ai Raptors. Tuttavia, Toronto è storicamente in grado di subentrare nelle trattative altrui e portarsi a casa le star scontente della propria situazione, rendendo Lillard il “miele” perfetto. 

Sarebbe abbastanza per diventare una contender? Prima bisogna vedere che Raps vedremmo con Dame, poi dovremmo definire cosa sia una contender, infine sarebbe necessario recarsi alla trade machine per capire cosa rimarrebbe della Toronto attuale. 

Lillard rifonderebbe i Raptors sotto i colpi del suo genio offensivo. Riempirebbe un vuoto a forma di Damian nel roster dei canadesi, porterebbe i suoi compagni ai Playoffs e una volta arrivato vi dominerebbe. Parliamo di uno dei giocatori più clutch della Lega, con il numero maggiore di canestri (25) per pareggiare o vincere ai con meno di dieci secondi sul cronometro delle ultime undici stagioni. I Raptors hanno bisogno di tiro, sia questo dal palleggio o in catch and shoot. Lillard certamente lo garantirebbe. 

TABELLA. Raptors Republic

Nessuna squadra ha avuto una effective field goal % peggiore di Toronto in queste due specialità di tiro da fuori. Dame, d’altro canto, ha preso il maggior numero di triple in pullup lo scorso anno, con grande successo. La sua eFG in questa specialità era del 56.07. Toronto, 28esima nella Lega, ha invece fatto segnare un meno nobile 51.7 di eFG totale. A rendere ancora più impressionanti i dati di Lillard è il fatto che il play di Portland abbia preso alcuni dei tiri più difficili della Lega, con una expected eFG di 44.56. Un miglioramento rispetto alle previsioni che lo fa classificare terzo nella Lega tra i 29 giocatori con almeno 200 triple in pulllup. 

L’abilità di Damian di segnare tiri dal palleggio sarebbe garantirebbe l’attenzione di tutte le difese avversarie, allontanandole di un metro dal pitturato e aprendo opportunità sugli scarichi per i compagni. A questo proposito, sui sessantuno giocatori con almeno mille pick-and-roll lo scorso anno, Lillard ha chiuso con il secondo dato più alto in punti a tentativo. Toronto ha tre grandi giocatori di catch and shoot in OG Anunoby, Gary Trent Jr. e Fred VanVleet. Giocatori che tuttavia lo scorso anno hanno tenuto medie insufficienti. Avere tiri più aperti sarebbe una grande soluzione. 

Lillard è semplicemente in grado risolvere da solo i problemi di una squadra. Lo scorso anno, su 1765 possessi dei Portland Trail Blazers con Dame senza  Anfernee Simons in campo contemporaneamente, Portland ha tirato con il 38.3% da tre punti. Se togliamo anche Jerami Grant (altro grande tiratore dei Blazers) la percentuale comunque sale a 39.1 su 738 possessi. Se invece prendiamo la lineup di Toronto con i tre tiratori menzionati prima, i Raptors hanno chiuso con il 36.2%

Lillard è stato inoltre il più efficiente giocatore di isolamento con almeno 250 tentativi, secondo quanto riporta Second Spectrum. Il suo tiro da 9 metri è più o meno efficace come quello di tutti i Raptors da 6.

Un dato per comprendere quanto porterebbe: Se sostituissimo le 658 triple di Toronto dello scorso anno, tirate con il 33.5%, con 658 triple tirate con il 37.1% di Damian, Toronto avrebbe aggiunto circa 70 o 71 punti alla sua stagione, quasi un punto a partita. La stessa differenza che intercorre tra i Raptors (41-41) e i Phoenix Suns (45-37). Non inezie, insomma. 

Il tiro di Damian renderebbe Toronto un attacco di primo livello, ma Lillard non è solo questo. Parliamo di uno dei migliori finisher della Lega. Toronto manca di rim pressure dall’addio di Kyle Lowry e aggiungere un giocatore che ha chiuso lo scorso anno con il 63% al ferro e il 47% dallo short midrange sarebbe aggiungere un élite player. VanVleet, per esempio, ha fatto segnare dieci punti percentuali in meno. Nonostante non sia più uno schiacciatore di livello assoluto, Damian ha ancora un’arma importante vicino a canestro.

La frequenza e la efficienza dei suoi tiri da penetrazione è stata di primo livello, con più di 1.3 punti a tentativo in 9 tiri su 100 da penetrazione. Nessuno dei Raptors ci è andato quantomeno vicino lo scorso anno: Pascal Siakam, per esempio, ha fatto segnare 6/100 tiri e 1.1 punti a tentativo. Numeri paragonabili a quelli di Lillard sono stati tenuti, nelle ultime dieci stagioni, soltanto da Luka Doncic, James Harden e DeMar DeRozan. 

Gli effetti sulla franchigia canadese sarebbero devastanti. Lillard è stato il settimo giocatore più raddoppiato dello scorso anno, prima di Siakam e VanVleet (entrambi comunque nella top-20). Si parla comunque di un regista di primissimo livello a metà campo, capace di creare vantaggi anche solo esistendo e fortissimo con la palla tra le mani. Siakam vedrebbe meno possessi a favore di una maggiore qualità, così come meno raddoppi e corpi nelle sue linee di penetrazione. L’efficienza esploderebbe. 

Ci sono altri vantaggi offensivi. Lillard è un miglior passatore di tutti i Raptors da Kyle Lowry in poi ed è in grado sempre di trovare i compagni negli angoli dal palleggio, attraendo la difesa e facendo uscire la palla a grande velocità. 

Per anni, Portland ha avuto come principale carenza offensiva l’assenza di una second option in grado di attaccare con costanza le rotazioni in ritardo. Solo CJ McCollum e LaMarcus Aldridge lo hanno fatto, ma Siakam è significativamente meglio come penetratore, come raccontano i dati su Second Spectrum relativi ai punti per tentativo. Parliamo probabilmente del miglior attaccante della carriera di Lillard, con un lungo vicino assolutamente complementare come Jakob Poeltl. Un blocco dell’austriaco per Lillard con Siakam in angolo e Anunoby e Trent ad aprire il campo sarebbe uno dei set offensivi più mortiferi della Lega. 

Immaginate la giocata qui riportata con Siakam in due-contro-uno e Anunoby in angolo. Sono punti facili. 

Oppure, immaginate questo set con Lillard a creare vantaggi e Pascal a ricevere sulle rotazioni.

Non sembra un delitto immaginare Toronto come attacco da top-10 della Lega con Damian. Lo scorso anno, Lillard ha chiuso con il maggior estimated plus minus della Lega, più ancora di Jokic. Parliamo di una superstar che raggiungerebbe una squadra che ha bisogno proprio delle sue caratteristiche. Il fit è perfetto. 

Il gioco di Toronto migliorerebbe in diversi ambiti: lo scorso anno i Raps hanno segnato circa 94.5 punti su 100 possessi a metà campo, concedendone 98.5: vuol dire scendere in campo sotto di quasi tre punti (non tutti i possessi sono a metà campo) solo perchè non in grado di tirare con continuità. Lillard permetterebbe un salto di qualità in questa categoria. Dal 2013/14 (Second Spectrum) Lillard è al 99esimo percentile per efficienza dei possessi a metà campo, con 1.085 punti per tentativo.

Toronto, nonostante le insidie che può portare l’inizio di un nuovo ciclo in panchina, ha una pletora di giocatori in grado di recuperare extra-possessi a rimbalzo o far partire la transizione. Se dovesse iniziare anche a tirare bene con continuità, parleremmo di una squadra di assoluto livello. 

Sembra poi difficile vedere dei peggioramenti difensivi con Poeltl, Siakam e Anunoby. Lillard non è mai stato un  grande difensore, ma non ha mai avuto una grande difesa alle spalle. Toronto può cambiare su tutto, è versatile, ha centimetri e chili a sufficienza e una buona chimica. Lo scorso anno, le lineup con i giocatori citati erano all’ottantesimo percentile, con o senza VanVleet. Lo stesso capiterebbe con Lillard. 

Questo li rende una contender?

L’istinto dice sì. Ecco una lista delle squadre che negli ultimi dieci anni hanno chiuso in top-10 sia in attacco che in difesa, con relativi risultati ai Playoffs. Non è una statistica che ti garantisca Finali, ma spesso i due tratti coincidono. Delle dieci finaliste degli ultimi cinque anni, sette erano in questa lista. Lillard sarebbe la migliore guardia dell’Est, Siakam forse il miglior secondo violino, sembra difficile pensare di non arrivare in fondo. 

TABELLA: Raptors Republic

Tuttavia questo è lo scenario idillaco, le possibili buche sono diverse. Lillard ha 33 anni e la salute non è mai garantita. Chi dice poi che giocherebbe per Toronto? Nonostante il contratto fino al 2026 (con opzione ‘27) non è detto giochi, anche se perderebbe diversi milioni dollari, perciò sembra difficile non vederlo eventualmente con la squadra. 

Riuscirebbero i Raps a tenere tutto il supporting cast? Un pacchetto per Dame che non coinvolga Anunoby o Siakam deve avere per forza Scottie Barnes, esattamente il giocatore che Portland sta cercando. Si perderebbe un giocatore dal sicuro potenziale, ma al momento inferiore al britannico in quasi tutto. 

I Blazers, però, accetterebbero? Per far funzionare il tutto finanziariamente Toronto dovrebbe far partire anche Chris Boucher, Thad Young, Otto Porter Jt, Precious Achiuwa e Malachi Flynn. Dopo una trade del genere che profondità avrebbe il roster dell’Ontario?

Non è detto poi che in Oregon la cosa vada a genio. Barnes è meglio di qualunque giocatore possano mettere in mezzo i Miami Heat, ma non sappiamo cosa ne pensi Cronin. 

Cosa si dovrebbe poi aggiungere in caso di scambio? Toronto dovrebbe mettere in cascina diversi giocatori anche solo per completare il roster. Buddy Hield sembrerebbe sul mercato, e sarebbe un role-player perfetto, uno dei migliori tiratori della Lega. Jaylen Nowell è ancora free agent, e magari si possono aggiungere Rudy Gay o Terrence Ross. Questa una bozza di depth chart: 

PG: Damian Lillard, Dennis Schroder

SG: Gary Trent jr. (Buddy Hield?), Jaylen Nowell

SF: O.G. Anunoby, Gradey Dick, Terrence Ross

PF: Pascal Siakam, Jalen McDaniels, Rudy Gay

C: Jakob Poeltl, Christian Koloko

Non parleremmo certamente di una squadra profonda, ma è più facile per il supporting cast ambientarsi quando si ha un’idea chiara dei titolari. E comunque il talento non mancherebbe. Oltre Schroder, tuttavia, la panchina sarebbe un rischio. Magari Dick esplode come tagliante in una squadra da titolo, e Koloko aumenta la propria efficienza se garantito di un ruolo chiaro, ma tutto dipenderebbe comunque dall’aggiunta di un terzo violino già pronto come Hield. 

Infine, le differenze con quanto successo per Kawhi Leonard. La Toronto che ha preso il nativo di San Diego aveva appena vinto 59 partite, non 41, circostanza che non fa che aumentare il rischio. Se le cose dovessero andare male, i Raptors non avrebbero futuro per diversi anni, vista la cessione di Barnes e probabilmente Achiuwa. Le scelte scarseggerebbero, e Lillard sta invecchiando ed è caro. Un fallimento porterebbe il Canada nuovamente nei bassifondi della Lega. 

La ricompensa, tuttavia, sarebbe elevata. Se tutto andasse bene, parleremmo di una contender. Masai Ujiri quanto è disposto a scommettere?