FOTO: Bleacher Report

I Cleveland Cavaliers sono reduci da una pessima uscita in 5 gare contro i New York Knicks al primo turno, non proprio il risultato più incoraggiante dopo aver sacrificato una miriade di asset in estate per Donovan Mitchell. Il tracollo ai Playoffs si è manifestato come una doccia fredda, esponendo gli enormi limiti della squadra.

Il President of Basketball Operations, Koby Altman, ha le idee molto chiare su quali siano gli upgrade necessari:

“Dovremo aggiungere una buona dose di tiratori che possano migliorare le spaziature. Nessun roster è perfetto, ai Playoffs si possono trovare le debolezze di svariate squadre. Mi concentro su quello che abbiamo e su quanto siamo eccitati per lo sviluppo di questo nucleo. Hanno appena iniziato. Ecco perché non reagisci esageratamente a una serie, sei consapevole di ciò che hai e di quello che ti aspetta. Guarderemo ad ogni opportunità.”


– Via Hoops Wire

L’idea di fondo sarà quella di mantenere intoccabile il nucleo composto da Donovan Mitchell, Darius Garland, Evan Mobley e Jarrett Allen. Per il resto, la priorità starà nell’aggiunta di un tiratore, a qualsiasi costo.

Come riportato da Sam Amico, l’intenzione è quella di ri-firmare Caris LeVert, sul quale i Cavaliers detengono i Bird Rights, ricordando che comunque $87 milioni del cap saranno occupati dagli stipendi di Mitchell, Garland e Allen – perciò non si parlerà di cifre stratosferiche, al netto anche della prossima estensione di Mobley.

A partire, invece, secondo svariati executive che hanno parlato con Amico, potrebbe essere Isaac Okoro, asset importantissimo, il che gioca sia a suo favore, che a suo sfavore. I Cavaliers sono consapevoli di avere fra le mani un ottimo difensore perimetrale, scelto alla quinta assoluta al Draft 2020, che in un mondo ideale dovrebbe svilupparsi come starter di livello; ma sono anche consci del fatto che le sue percentuali da 3 punti lo rendano al momento battezzabile e che, in una squadra abbastanza corta, con due lunghi quali Mobley e Allen che non aprono il campo, una wing non affidabile al tiro sia una condanna a morte – e infatti lo è stato con i Knicks.

Purtroppo per Okoro, la timeline di Cleveland ha subito una brusca accelerata dopo la trade estiva, pari all’impennata del monte stipendi fino a minimo il 2025, pertanto il suo potenziale grezzo e l’estensione per cui sarà eleggibile ne rendono più semplice un impiego in un pacchetto per arrivare a qualcuno di più pronto e complementare.

Stando ai report, anche free agent come Dannny Green e Raul Neto dovrebbero essere diretti verso altri lidi, mentre The Athletic cita una possibile partenza di Ricky Rubio e Cedi Osman. Il primo sarà sotto contratto fino a fine 2025 con uno stipendio intorno ai $6 milioni annui, perciò né impatta troppo il salary cap dei Cavs, né dovrebbe essere difficile girarlo ad altri: in poche parole, non c’è fretta.

Per Osman, invece, situazione diversa, essendo il nazionale turco titolare di un contratto non-garantito da $6.7 milioni nel 2023/24, che il giocatore potrà incassare per intero solamente qualora i Cavaliers non lo tagliassero entro il 29 giugno. Questo, mettendo le mani avanti, non succederà, ma non significa che Cleveland possa avere interesse nell’estendere i rapporti con il giocatore oltre la prossima stagione. Anche qui, come per Rubio, lo stipendio è perfetto per essere usato come cap filler in eventuali trade: se Altman dovesse decidere di non trattenerlo sul lungo periodo, il prossimo anno sarà quello buono per una cessione prima della free agency 2024.

La posta in ballo per i Cavaliers è molto alta, vediamo se le idee si manterranno così chiare anche andando avanti.