Questo contenuto è tratto da un articolo di Jahlil Williams per Air Alamo, tradotto in italiano da Marta Policastro per Around the Game.
L’acquisizione, durante l’off-season, di Chris Paul, Harrison Barnes e Stephon Castle introduce nel roster degli Spurs caratteristiche tecniche delle quali i texani avrebbero disperatamente avuto bisogno durante la scorsa stagione: playmaking, tiro, intensità difensiva e versatilità.
Ora, la palla passa a Gregg Popovich, che dovrà scegliere quale quintetto schierare, nella speranza che i suoi esperimenti abbiano esiti migliori rispetto alla stagione precedente, quando Jeremy Sochan si ritrovò a giocare playmaker e furono necessarie diverse partite prima che Pop reintegrasse Tre Jones nel suo ruolo.
L’esperimento è fallito, ma gli Spurs sono comunque riusciti a procurarsi un playmaker forte fiscamente: Stephon Castle. Anche se Chris Paul e Tre Jones ricopriranno la maggior parte dei minuti nel ruolo di point guard, è probabile che il rookie trovi già spazio quest’anno, specialmente se il piano a lungo termine è quello di farlo diventare un titolare fisso.
Non è invece chiaro se Popovich deciderà di scommettere su un quintetto maggiormente offensivo o difensivo: in entrambi i casi avrebbe delle ottime soluzioni a disposizione.
Una difesa fisica
Stephon Castle, Blake Wesley/Devin Vassell, Julian Champagnie, Jeremy Sochan, Victor Wembanyama
Il ballottaggio tra Blake Wesley e Devin Vassell è dovuto alle diverse caratteristiche dei playmaker che i due giocatori potrebbero trovarsi a marcare: Vassell è più alto e ha una wingspan leggermente maggiore di Wesley, che però è sicuramente più adatto sui giocatori più rapidi, come Jalen Brunson. A Castle potrebbero essere affidate le point guard più fisiche, come Luka Doncic, ma se si rivelasse efficace anche sui giocatori più veloci, la scelta di Pop ricadrebbe su Vassell, considerate le sue doti offensive.
Il quintetto è completato da Wembanyama e da Champagnie e Sochan, che l’anno scorso furono due dei migliori difensori perimetrali della squadra.
Questo quintetto sarebbe molto versatile sui cambi e sporcherebbe tutte le linee di passaggio avversarie: se Pop decidesse di usarlo creerebbe sicuramente grossi problemi agli attacchi rivali.
Un attacco di tiratori e costruttori di gioco
Chris Paul, Devin Vassell, Julian Champagnie, Harrison Barnes, Victor Wembanyama
Quando gli Spurs vinsero il titolo nel 2014 mostrarono al mondo il cosiddetto “Beautiful Game”, fatto di decisioni immediate, movimenti in palleggio e tiro da fuori. Sulla carta, i giocatori attualmente a roster avrebbero molte delle caratteristiche necessarie per replicare lo stile di gioco di dieci anni fa: Champagnie, per esempio, ricorda Danny Green, specialista difensivo e tiratore che non rifiuta mai l’opportunità di andare al ferro.
Ognuno di questi giocatori ha tirato con più del 37% da tre punti, tranne Wembanyama, ma questo dettaglio è trascurabile, perché The Alien, in quanto tale, non può che essere un valore aggiunto per ogni quintetto: sarà lui il go-to-guy quando la squadra avrà problemi realizzativi.
La scelta del quintetto definitivo spetterà a Pop e ai suoi, che dovranno valutare il miglioramento dei giocatori avvenuto durante l’estate e lo sviluppo della chimica di squadra.