FOTO: Fox Sports

Questo contenuto è tratto da un articolo di Itiel Estudillo per Sportskeeda, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Stephen Jackson ha recentemente raccontato una storia su Michael Jordan e su come avrebbe umiliato gli Charlotte Bobcats nel 2010, la stessa squadra di cui, al tempo, Jordan era da poco diventato proprietario di maggioranza. Quello, per lui, era a tutti gli effetti una sorta di ritorno alla pallacanestro per la prima volta dal 2002, e “His Airness” era solito scrutare attivamente le gare dei Bobcats e come questi affrontassero gli avversari.


E, dopo un’attenta osservazione, Michael Jordan non era affatto di contento di quello a cui stava assistendo. Secondo il racconto di Stephen Jackson, trasferitosi da Golden State a Charlotte nel corso della stagione 2009/10 dopo una trade, Jordan era frustrato a tal punto da decidere di partecipare a un allenamento dei Bobcats per affrontare lo starting five. Guidando le riserve, Jordan vinse le partite di allenamento con la propria squadra, riuscendo nell’intento di dimostrare ai titolari l’inadeguatezza del loro approccio.

Jackson ha raccontato:

“Quando sono arrivato, all’inizio, è stato abbastanza difficile. Ero appena stato scambiato e ci eravamo fatti prendere a calci in culo da qualcuno, così venne nello spogliatoio dopo la partita, attaccandoci dicendo ‘Abbiamo bisogno di darci una cazzo di raddrizzata, d’accordo?’. Io feci un piccolo commento o qualcosa del genere. Lui non disse niente.”

Jackson poi continua:

“Così, il giorno dopo, si presentò all’allenamento con la solita solfa. ‘Pensate di aver fatto qualcosa di importante?’, e si mise a parlare dei suoi riconoscimenti. ‘Toglietevi le mie scarpe’, dato che ognuno indossava le sue scarpe. Ci diede addosso al punto da allenarsi con le riserve e batterci! Tutto questo nel 2010… ecco perché è il più grande di sempre.”

Michael Jordan sarà per sempre un’icona della pallacanestro. Ha rivoluzionato lo sport nel momento in cui è stato scelto al Draft e messo piede in NBA. Tutti avevano il sogno del ‘be like Mike’, essere come lui. Ognuno guardava a lui perché poteva volare, segnare a piacimento, era un agonista feroce e aveva vinto 6 titoli.

Jordan è stato la faccia della NBA per molto tempo, è stato capace di detronizzare molte leggende come Larry Bird, Magic Johnson, Isiah Thomas e altri ancora. In aggiunta, l’accordo iniziale di Jordan con Nike si è trasformato più tardi in uno dei più grandi brand di oggi, Air Jordan.

Per quel che riguarda la “GOAT conversation”, il dibattito sul più grande di sempre, l’unico che possa venire in mente è LeBron James. James e Jordan sono sempre stati messi a paragone l’uno con l’altro da sempre: alcuni reputano James il più grande, mentre una fetta più grande crede ancora che il trono spetti a Jordan. Questa domanda non avrà probabilmente mai risposta, ma la figura di MJ rimarrà per sempre iconica.