FOTO: NBA.com

Questo contenuto è tratto da un articolo di Orlando Silva per Fadeaway World, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Le speranze dei Portland Trail Blazers di ottenere la prima scelta assoluta all’NBA Draft 2023 sono cresciute man mano che i risultati della lottery sono stati rivelati (li trovate QUI) e, dopo aver ottenuto la terza selezione assoluta, le cose non sembravano essere andate poi così male.


Potrebbero puntare su prospetti molto solidi, ma sembra sempre più plausibile che vireranno verso un’altra direzione, usando la pick per portare più talento “pronto” all’interno del Moda Center. La necessità è quella di competere e, qualora si presentasse l’occasione di utilizzare la scelta per arrivare a qualcuno di davvero interessante, non esiteranno.

“Siamo una squadra che sta cercando di vincere e di massimizzare la timeline di Damian Lillard. Questa è stata un’importante notte per noi. I front office delle altre squadre sono molto alti su questo Draft, perciò saranno molti quelli che, dopo aver seguito questa notte da fuori, chiameranno per cercare di salire nell’ordine di scelta.”

Queste sono state le parole del General Manager di Portland, Joe Cronin, riportate da Yahoo Sports. La notizia è confermata anche da Haynes di Bleacher Report, che aggiunge altre parole del GM:

“La terza scelta ha un certo valore. Ci saranno giocatori molto buoni sia per noi, sia per altri, in base a come approcceremo questo Draft.”

Questa attitudine è buona se la scelta rimane quella di offrire un contesto competitivo a Lillard, scrollandosi di dosso uno stato di mediocrità consolidato. Sarebbe ora che i Blazers tentassero la risalita verso la vetta della NBA e, dopo aver trovato nei modi più disparati, hanno adesso fra le mani un asset preziosissimo.

Dovranno sbrigarsi, però, dato che uno degli ultimi avvertimenti di Dame a fine stagione suona ancora perentorio:

“[Il tanking] non è quello che mi interessa, è questo che è frustrante. Parlare della prossima stagione, di ‘costruire’, non è quello per cui sono qui, soprattutto in questa fase della mia carriera. Per quanto incoraggiante possa essere promuovere questo approccio, per cui non si dovrebbe vincere andando avanti, abitudine a cui dovremmo abituarci, per adesso per me è difficile evadere dal presente e essere entusiasta pensando in prospettiva.”