Austin Rivers e le parole polemiche sul modo in cui gli arbitri rendono più difficile il lavoro di marcare Stephen Curry

Questo contenuto è tratto da un articolo di Nico Martinez per Fadeaway World, tradotto in italiano da Redazione Around the Game per Around the Game.


Quando viene chiesto ai difensori presenti nella lega il nome del giocatore più difficile da marcare, si possono sentire diversi tipi di risposte. Nel caso di Austin Rivers, non ha esitato un attimo nel nominare Stephen Curry… ma non per le ragioni che si potrebbero immaginare.


Ospite nel “The Ringer NBA Show”, la guardia dei Minnesota Timberwolves ha detto la sua sulla sfida di marcare il più grande tiratore di sempre, che secondo lui gode di diversi vantaggi aggiuntivi che lo aiutano a diventare impossibile da fermare:

E’ Steph… non c’è discussione.

Non puoi toccarlo, gli concedono ogni singolo fischio. Portano blocchi irregolari per lui per tutta la partita, e gli arbitri non fischiano perché vogliono vederlo tirare

Ai tifosi degli Warriors, queste dichiarazioni non piaceranno affatto. Invece di limitarsi ad ammirare la grandezza di Curry, Rivers ha puntato il dito contro l’NBA, per un fantomatico aiuto che gli concederebbe.

In parte, le parole di Rivers potrebbero corrispondere alla verità. Curry è ovviamente abbastanza abile da segnare in qualunque modo, ma come una delle facce della lega, talvolta gode di diversi benefici che non sono per tutti. In NBA succede abbastanza spesso.