Non con un set, non con un ATO: Stephen Curry e Draymond Green mandano in confusione Jrue Holiday e i Bucks con la conoscenza reciproca
Finora per questa rubrica avevamo selezionato e analizzato set particolari e cosiddetti ATO (after timeout) utilizzati dai coach NBA per possessi decisivi in partite in bilico. In questo caso, il contesto è analogo, ma la giocata non è stata disegnata poco prima a bocce ferme.
Ormai lo sappiamo bene: all’undicesima stagione giocata fianco a fianco, Stephen Curry e Draymond Green mostrano il meglio di loro quando operano fuori dallo spartito, lasciando libero sfogo alla telepatia che riescono a raggiungere. Se determinati schemi possono essere individuati e intercettati dalle difese più preparate, le collaborazioni talvolta anticonvenzionali di Steph e Dray risultano, per rapidità d’esecuzione, molto più imprevedibili.
Ne abbiamo avuto un’ennesima dimostrazione nell’emozionante finale del match disputato sabato notte tra Golden State Warriors e Milwaukee Bucks.
Con i padroni di casa sotto di otto lunghezze a due minuti dal termine dei tempi regolamentari, inizia lo show di Curry, che metterà a segno 20 punti in 7 minuti (comprendendo l’overtime). Dopo la prima tripla tripla per il -5, anch’essa assistita da Green (nota a margine: il numero 23 è responsabile di 87 dei 201 assist ricevuti da Curry in stagione, 43%), ne arriva un’altra sullo stesso asse.
La vittima è forse il miglior difensore perimetrale della lega: Jrue Holiday.
Ram Spain w/ Brook playing a higher drop, which forces Klay to have to set a higher backscreen. Again, Portis cheating off the strong-side corner. Steph initiates “Get” action w/ Draymond in the corner, Jrue chases. Steph gets him with the fake, sidestep + escape dribble, open 3. pic.twitter.com/f25VCNlmLj
— Joe Viray (@JoeVirayNBA) March 12, 2023
Come successo diverse altre volte durante la gara, gli Warriors optano per uno Spain Pick&Roll, con l’obbiettivo di punire l’efficace drop coverage dei Bucks (se non conoscete i termini tecnici citati, potete trovarli spiegati qui nel nostro glossario), con Kevon Looney e Klay Thompson da bloccanti. L’azione però non produce nulla, se non lo smarcamento di Looney, coperto però bene dall’aiuto preventivo di Bobby Portis.
Libero in angolo sul lato forte c’è Green, dunque il piano B è l’improvvisazione. In quella che viene denominata “get action”, Curry lancia la palla verso il compagno e corre per riprenderla; in una frazione di secondo, Draymond gliel’ha già fatta recapitare con un passaggio schiacciato no-look dietro la schiena.
Accade tutto troppo velocemente per Holiday, che dopo essere passato alla perfezione sui primi blocchi salta sulla finta di tiro di Curry. Il numero 30 si sistema con il solito sidestep e segna la tripla che riapre definitivamente i giochi.
Mai e poi mai abbassare la guardia contro Stephen Curry e Draymond Green.