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Se aveste voglia di riprendervi dalla sconfitta dell’Italia (QUI la nostra analisi), l’incontro decisivo per le gerarchie del gruppo E della FIBA World Cup 2023 tra Australia e Germania è quello che fa per voi. C’è stato tutto ciò che si possa chiedere a una partita di pallacanestro spettacolare:

  • duello fra le stelle: Dennis Schröder è decisamente fuori categoria. Per lui sono 30 i punti a fine partita, con un incredibile 5 su 9 da tre e 5 su 10 da due (incluso un canestro decisivo nell’ultimo minuto), con 8 assist e 4 palle rubate ma, al di là dei meri numeri, è la sua presenza a dare alla squadra di Gordie Herbert un pigolo difficilmente pareggiabile dagli avversari. Tutto ruota attorno alla nuova point guard di Toronto, da ogni singolo hand-off all’impostazione “horns” a inizio azione con i due lunghi pronti ad alternare ball screen a cambi di direzione per uno stagger, se non un riblocco per un double drag (QUI la spiegazione dei termini tecnici). Gran parte dell’attacco della Germania passa dalle sue mani e, per adesso, sembra non esserci stato nessuno in grado di infastidirlo in fase di creation dal palleggio, nonostante un’Australia ben attrezzata. Ecco, a proposito di Australia: Patty Mills ha iniziato con 13 punti filati per rimettere i Boomers in carreggiata, chiudendo a 21 punti, 6 assist e 9 su 14 dal campo con 3 triple. Il tutto, spesso, marcando lo stesso Schröder o venendo marcato da lui, giusto per rendere l’idea di che razza di prestazione i due abbiano messo su. Mills è la prima bocca di fuoco della propria nazionale, anche lui sempre attivo sui consegnati e pronto in qualsiasi momento a sparare dal palleggio, che sia su un pic&roll statico o in uscita dinamica dai blocchi.
  • la qualità delle squadre: si tratta di due nazionali profondissime, come dimostra, per esempio, la prestazione di Maodo Lô. Reduce da un pessimo debutto, la guardia ha collezionato 20 punti con 4 su 8 da fuori e il 100% dentro l’arco, aprendo il parziale decisivo a inizio quarto periodo, segnando 5 dei 10 punti consecutivi della Germania. Benissimo anche l’inizio di Isaac Bonga, spesso coinvolto in tagli Iverson o in azioni da essi generati, ma in generale grande compattezza e capacità di esecuzione da parte dei tedeschi, che giocano una pallacanestro di movimento e capace di mettere in ritmo tutti. Lo stesso vale per l’Australia, bravissima a eludere la pressione a tutto campo degli avversari portando spesso blocchi ciechi a salire per Josh Giddey in fase di transizione, ispirando molti canestri e occasioni in fase di early offense. Ottimo, in uscita dalla panchina, anche Dante Exum, che si conferma un atleta fuori categoria e discreto playmaker. In generale, insomma, giochi fluidissimi con tanto movimento di palla e continue uscite dal lato debole, che hanno portato a un finale incandescente.
  • il dramma: qualunque spettacolo che si rispetti cresce, cresce, cresce in una continua climax, fino alla spannung finale. Ecco, diciamo che la partita non si è fatta mancare nulla, dal canestro decisivo di Schröder fuori equilibrio al ferro alla sua palla persa subito dopo un letale 1 su 2 ai liberi di Giddey, che non è riuscito a pareggiare. L’Australia spreca ancora e si addormenta sulla rimessa finale tedesca non riuscendo a far fallo su Lô che ringrazia per i due comodi; nemmeno il tempo di disperarsi, che sulla preghiera di Giddey da centrocampo esplodono le proteste per un fallo che non verrà mai fischiato, lasciando interdetti gli australiani e gioiosa la Germania.

Nel frattempo, sempre nel gruppo E, il Giappone ha appena battuto la Finlandia, confermando il pronostico: questo girone è il più divertente della World Cup 2023, e oggi ha raggiunto il culmine con questo duello leggendario.