
Il caso Ja Morant continua a tenere banco nel mondo NBA. La stella dei Memphis Grizzlies recentemente è stata accusata di aver minacciato una guardia di sicurezza in un supermercato, di aver aggredito un 17enne e successivamente di averlo minacciato con un’arma da fuoco; nei giorni scorsi, poi, Ja ha rincarato la dose con alcune provocazioni, la più grave delle quali sabato sera, quando in una diretta su Instagram si è mostrato con una pistola in mano.
Ora, la Polizia del Colorado e l’NBA stanno indagando sul possesso dell’arma e suoi luoghi dove Morant l’avrebbe portata con sé. Non sono da escludere, come abbiamo spiegato QUI, delle ripercussioni sia da un punto di vista penale che sportivo.
Oltre a tutto ciò, nei giorni precedenti all’ormai nota live Instagram, i giocatori di Memphis avevano avuto un incontro “players-only”, nel quale Steven Adams aveva sollecitato alcuni compagni, in primis Morant, a dare un giro di vite alle proprie abitudini meno professionali fuori dal campo, soprattutto in occasione delle partite in trasferta. Detto, fatto, insomma.
A tal proposito, nella giornata di ieri anche un altro (ex) centro NBA, Shaquille O’Neal, ha espresso il proprio punto di vista in diretta televisiva su TNT:
“È stata una pessima scelta, una pessima decisione, e non credo ci siano scuse per quello che ha fatto Morant. Sarebbe bastato un po’ di buon senso per capire che le cose sarebbero andate così… Ja, non sei un rapper, sei un giocatore NBA.”
Anche Patrick Beverley, da qualche settimana membro dei Chicago Bulls, ha affrontato il tema, sostenendo che non sia un problema circoscritto alla point guard dei Grizzlies, ma che riguardi un’intera generazione. Queste le parole del veterano nell’ultimo episodio di The Pat Bev Podcast with Rone:
“Devi controllare quella merda. Pistole, risse… quella merda non dovrebbe accadere, amico. Quindi non è solo Morant, è un discorso che riguarda tante persone. Davvero, perché Ja è il volto della nuova cultura.”
“In ogni caso, l’NBA ha bisogno di Ja. Ho un video che lo dimostra, di mio figlio che segna il suo primo canestro in una partita, e lo celebra come Morant (“griddy”). È la prima cosa che ha fatto, un full-court griddy! Questo dimostra quanto Morant sia seguito dalle nuove generazioni.”