L’ex preparatore atletico Gary Vitti spiega il modo in cui Kobe Bryant è diventato uno dei migliori giocatori di sempre

FOTO: NBA.com

Questo contenuto è tratto da un articolo di Aikansh Chaudhary per Fadeaway World, tradotto in italiano da Redazione Around the Game per Around the Game.


Kobe Bryant è stato autore di una carriera leggendaria, con cinque titoli NBA da protagonista in 20 anni, ed è senza dubbio uno dei migliori giocatori della storia.


Ovviamente, Kobe è nato con un talento fuori dal normale, che lo ha aiutato ad arrivare a determinati livelli. Ma quello che lo ha davvero separato dagli altri è l’incredibile duro lavoro svolto durante tutta la durata della sua carriera.

Bryant ha militato per due decenni nei Los Angeles Lakers, dove l’ex preparatore atletico Gary Vitti ha avuto l’opportunità di osservarlo da molto vicino.

In un video diventato virale, Vitti ha detto la sua sulle caratteristiche di Kobe:

Più ci pensi, più realizzi che se guardi attentamente Kobe Bryant, non c’è niente di veramente speciale dal punto di vista delle caratteristiche innate. Era alto? Si, ma non così alto per gli standard NBA. Era veloce? Si, ma non era il più veloce. Era forte fisicamente? Si, ma non era il più forte. Saltava in alto? Si, ma non era Zach LaVine.

Perché allora ha cinque anelli? E altri giocatori molto più talentuosi non ne hanno? Ve lo dico io. Prima di tutto: nessuno e dico nessuno ha lavorato più duramente di Kobe. Secondo: nessuno era più competitivo di Kobe. E tutto questo fino al punto che io avevo una responsabilità, dovevo proteggerlo da se stesso.

Era maniacale. Ha tolto due espressioni dal suo vocabolario: “non posso” e “non voglio”. E le ha rimpiazzate con “posso” e “voglio”. In qualche modo ha convinto se stesso di potercela fare e ce l’ha fatta. Era una cosa mentale e fisica; non solo mentale e non solo fisica, una combinazione delle due. Era un mistero. E’ stato intellettualmente brillante in tutto ciò che ha fatto