
Dopo essere stati dominati in Gara 5, i Clippers hanno chiuso il primo tempo di Gara 6 con 1 solo punto di vantaggio, con il rischio di eliminazione ad un passo. Kris Dunn, che è stato innegabilmente un grande fattore della loro stagione e anche ad inizio serie, era a 0/3 da tre e non riusciva a garantire il solito impatto difensivo.
Tyronn Lue ha deciso di rientrare dagli spogliatoi dopo l’intervallo con un quintetto diverso: Nicolas Batum al posto di Dunn, che non ha più messo piede sul parquet. Il 36enne è stato messo in marcatura prima su Jamal Murray e poi, nei minuti senza Zubac, su Nikola Jokic. I Clippers hanno vinto il terzo quarto 32-22, per poi chiudere la pratica e rimandare l’esito della serie a Gara 7.
Non è (solamente) per le 2 triple segnate, i 6 assist, le 2 palle rubate e le 3 stoppate. Indipendentemente dal tabellino statistico di Batum, la scelta di Lue ha ribaltato in un attimo lo scacchiere tattico della serie, in entrambe le metà campo.
Denver stava usando la presenza di Dunn a suo vantaggio. In una metà campo lo faceva soffrire nello spietato gioco a due Murray – Jokic e puniva la sua taglia nel pitturato con Aaron Gordon, nell’altra lo ignorava per portare più aiuto sui suoi compagni. Come ha dimostrato recentemente, Dunn può anche segnare tre o quattro triple in una partita, ma la scelta della difesa non cambia e non è una variabile a cui è consigliabile affidarsi in una partita da “win or go home”.
Se lasciato libero, Batum segna dal perimetro con facilità disarmante. Allarga il campo, e prende decisioni decisioni veloci con la palla nelle mani. Ne abbiamo visto un esempio nel possesso che ha definitivamente chiuso Gara 6, con l’extra-pass schiacciato verso Norman Powell in angolo.
In difesa, Batum su Murray significa che i Clippers possono all’occorrenza cambiare sul Pick&Roll Murray – Jokic, arma più efficace nell’arsenale dei Nuggets. E avere un lungo in più contro una squadra fisica Denver fa comodo anche in aiuto su Jokic e a rimbalzo.
Nei minuti senza Zubac, invece, il 36enne francese torna ad occuparsi direttamente di Jokic, aggiustandosi un po’ come riesce. A volte non ne può nulla, altre si toglie addirittura la soddisfazione di stopparlo.
I contro-aggiustamenti dei Nuggets
La squadra di coach Adelman è stata colta visibilmente impreparata dal cambio di Lue. La difesa si è dovuta necessariamente allargare, ma l’attacco è parso proprio privo di idee da un momento all’altro.
Per riconsegnare la solita efficace al gioco a due Murray – Jokic, la soluzione immediata potrebbe essere quella di forzare il cambio di uno tra Powell e Harden sul canadese, e solo successivamente chiamare il blocco di Jokic.
Oppure, per sfruttare l’età e la taglia di Batum, Denver potrebbe usare maggiormente le abilità senza palla di Murray, facendolo correre il più possibile intorno ai blocchi dei compagni per poi arrivare al solito hand-off con Jokic.
Gara 7 si giocherà per definizione sui dettagli. E questo potrebbe essere uno dei dettagli che sposta la direzione verso una o l’altra squadra.