Le dichiarazioni di Joe Lacob sul rinnovo di Draymond Green e sulla delicata situazione finanziaria degli Warriors

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Con la conquista del titolo 2022, il quarto del ciclo avviato nel 2015, appena alle spalle, in estate i Golden State Warriors hanno rinnovato i contratti di Jordan Poole ed Andrew Wiggins, dimostrando di non voler mollare la pressione sull’acceleratore.

Tuttavia, con i lamenti arrivati dal resto della lega e la somma che gli Warriors devono pagare tra stipendi e Luxury Tax, negli ultimi mesi si sono sollevati legittimi dubbi sulla permanenza di Draymond Green, che ha il contratto in scadenza a fine stagione (se rifiuta la Player Option).

Nonostante i problemi extra-campo di due mesi fa, Green rimane un giocatore di vitale importanza per Golden State, e la sua perdita potrebbe mettere la parola fine alla dinastia.


Al contempo, anche solo la conferma del roster attuale comporterebbe l’obbligo di versare più di 400 milioni di dollari tra salari e Luxury Tax, una cifra astronomica e mai vista.

Il proprietario Joe Lacob è spaventato dallo scenario? Dalle sue parole in un’intervista condotta da Tim Kawakami di The Athletic (qui degli altri estratti a proposito del caso Draymond-Poole in Preseason), non sembrerebbe:

Non è possibile spendere più di 400 milioni in salari e luxury tax senza perdere soldi. Questo è certo. Dal punto di vista del business, è assurdo anche solo considerare una cosa del genere.

Penso però che dobbiamo aspettare e vedere. Perché la verità è che vincere è importante. Vogliamo vincere altri titoli.

Quindi vediamo come va la stagione. Può succedere qualsiasi cosa, le cose possono cambiare molto velocemente.

Siamo in championship mode, e faremo tutto ciò che occorre se avrà senso farlo”

A queste, si aggiungono le dichiarazioni sulla possibilità che Stephen Curry, Klay Thompson e lo stesso Green chiudano la carriera in maglia Warriors:

Ci piacerebbe che si ritirassero da Warriors, loro tre insieme. E proveremo a farlo succedere

I risultati di fine stagione saranno determinanti ai fini delle decisioni finali del front office in vista del 2024.