L’aiuto di Kevin Durant verso i giocatori che subiscono la rottura del tendine d’Achille

FOTO: NBCSPORTS.com

Quando Kevin Durant si infortunò al tendine d’Achille durante le Finals 2019, ad un’età ormai superiore a 30 anni, quello stop poteva significare la fine della sua carriera ad altissimo livello. Non a caso, lo sconforto dopo l’accaduto era tangibile.

Secondo quanto riportato da Alex Schiffer di The Athletic, all’epoca KD ricevette un messaggio da Kobe Bryant, che aveva subito lo stesso infortunio nel 2013:

Non fare il piagnucolone, andrà tutto bene. Tornerai a giocare come sai fare


Kobe aveva ragione. Durant è tornato al suo livello, e tre anni dopo è ancora un candidato al premio di MVP. Nel frattempo, ha fatto tesoro dell’esperienza per diventare la faccia del recupero da un infortunio così devastante.

Negli ultimi anni, KD ha accompagnato diversi giocatori nel periodo di riabilitazione, con consigli sulla gestione fisica e mentale. Tra di loro troviamo principalmente Justin Moore, giovane giocatore di NCAA appartenente a Villanova, ma anche l’ex compagno Klay Thompson, che ha subito la sfortunata sorte della rottura del tendine d’Achille nell’estate 2020.

Vedere un giocatore All-NBA come lui, capace di segnare 30 punti a partita dopo il mio stesso infortunio, mi ha dato un sacco di fiducia sul fatto che sarei potuto tornare a essere me stesso

– Klay Thompson

Secondo Alex Schiffer, il numero 7 chiedeva quotidianamente a Thompson di aggiornarlo sulle sue condizioni, sul momento in cui poteva di nuovo mettere il peso sul piede. Gli consigliò inoltre di riprendere ritmo al tiro dal mid-range al ritorno in campo, per poi passare alle triple solo successivamente.

Insomma, proprio come voleva Dominique Wilkins, Kevin Durant è diventato il punto di riferimento su quel tipo di infortunio, sia per le sue prestazioni in campo che per il suo supporto diretto.